Teilhard de Chardin
Incontro con Teilhard de Chardin attraverso varie testimonianze« L'opposizione a Teilhar... | Teilhard, un esempio per... » |
Una curiosità
Vogliamo vedere quanto si scrive nel mondo su Teilhard de Chardin ?
Per il mio Centro di Documentazione Teilhard de Chardin sul futuro dell'Uomo mi capita spesso di passare ore sulla Rete alla ricerca di articoli, documenti, libri, materiale audio-video su Teilhard de Chardin da inserire nell'archivio del Centro.
Ieri mi è venuta la curiosità di vedere quanto materiale librario è presente nello schedario di Google Libri.
Alla faccia di tanti tradizionalisti cattolici, anche di casa nostra, che danno Teilhard de Chardin ormai dimenticato e superato vi pubblico questo specchietto, che ho tratto, in maniera non esaustiva, dal sito di Google Libri e che mi ha lasciato a bocca aperta.
Ecco qui:
Risultati in tutte le lingue. 177.000
Risultati in lingua italiana: 3.400
Risultati in lingua francese: 56.800
Risultati in lingua inglese (GB e USA): 111.000
Risultati in lingua tedesca: 31.300
Risultati in lingua spagnola: 27.900
Risultati in lingua portoghese: 3.800
Risultati in lingua olandese: 1.090
Risultati in lingua russa: 936
Risultati in lingua cinese: 790
Sono andato poi a vedere i risultati relativi alla lingua internazionale Esperanto e ho trovato ben 37 risultati.
Come potete osservare la somma di tutti i risultati nelle varie lingue sono superiori ai risultati pubblicati in tutte le lingue; purtroppo non sono riuscito, per ora, a trovare la spiegazione.
Comunque, al di là di oghi considerazione Teilhard de Chardin è presente nelle opere più varie del sapere umano.
In tanti testi è solo citato ma in moltissimi altri le pagine dedicate a Teilhard sono più di tre.
Teilhard de Chardin è una fiamma che ancora arde e la Chiesa cattolica dovrebbe prendere atto di questo ed invitare i cattolci a leggere e studiare il pensiero del grande gesuita che ancora oggi viene considerato un gigante della cultura religiosa e laica mondiale.
G.F.
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" La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto. Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori? Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva. E' una distinzione illusoria. La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente, la Verità "
"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.
Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno... Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)
" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando... E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto... Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro. Manovra impossibile e fatale. La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide. Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936)
Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio. "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)
" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.
Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.
Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?
Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)
" Nel Cuore della Materia.
Un Cuore del Mondo,
Il Cuore d' un Dio"
(da Le Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)