Teilhard de Chardin
Incontro con Teilhard de Chardin attraverso varie testimonianze« Teilhard... e il suo amico Fabio | Alla scoperta di Teielhard » |
LA "VOCE" DI TEILHARD ENTRA A FAR PARTE DELL’ARCHIVIO AUDIO DEL CENTRO
DA QUARATA ANNI A ROMA SI RICERCA E SI AIUTA A STUDIARE PIERRE TEILHARD DE CHARDIN
Quaranta anni fa nasceva il Centro di Documentazione Teilhard de Chardin con lo scopo di dare visibilità al mio interesse per il pensiero e l’opera del Gesuita francese.
In tutti questi anni ho dedicato tanta parte del mio tempo in perfetta solitudine, dato che non ho mai ricevuto nessun aiuto ma solo tanta gelosia, ottusità e tanta faziosità, a ricercare tutto il materiale pubblicato in Italia sull’opera di Pierre Teilhard de Chardin.
Nel corso degli anni l’interesse del Centro si è rivolto anche all’infinita produzione straniera, che, a dispetto della cultura religiosa, scientifica e filosofica italiana, ha portato avanti l’approfondimento dell’opera teilhardiana.
Unica e irripetibile esperienza in questo senso è da alcuni anni portata avanti dal sito del Prof. Fabio Mantovani a cui riconosco il merito di essere l’unico interprete del pensiero del Padre e a dare certezza alla famosa parole di Teilhard: “mi capiranno solo quando sarò superato”.
Gli studi ed i lavori di ampio respiro multiculturale pubblicati nel sito www.biosferanoosfera.it sono legati al pensiero di Teilhard attraverso note e commenti che rendono Teilhard ancora attualissimo.
Visto che Teilhard ha ripensato, nella sua opera , al futuro dell’Uomo e del Cristianesimo il Centro ha preso la nuova denominazione di Centro di Documentazione Teilhard de Chardin sul futuro dell’Uomo diventando un centro emero-bibliografico di ampio respiro multiculturale e multilingue.
Per l’attività del Centro non ho mai chiesto soldi a nessuno, ma soltanto ( e lo feci con una nota pubblicata tanti anni fa sulla newsletter dell’Associazione italiana Teilhard de Chardin: a proposito, che fine ha fatto?) di poter avere materiale da aggiungere all’emeroteca e alla biblioteca del Centro con l’unico scopo di rendere sempre più interessante, a studenti , studiosi o semplici cittadini, di poter accedere a documenti ormai introvabili. Silenzio assoluto!
In questi anni la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul pensiero di Teilhard si è fatta strada, attraverso il blog e il sito del Centro e decine di migliaia di contatti sono avvenuti in tutti questi anni.
Moltissime sono state le richieste di documenti utili per tesi di laurea o semplicemente per chi voleva capire l’avventura umana, scientifica e religiosa del Gesuita.
La stretta collaborazione trail Centro e il Sito del Prof. Fabio Mantovanii ha permesso di rintracciare nel WEB svariati documenti inediti molto importanti mai pubblicati in Italia che potete leggere sul sito www.biosferanoosfera.it degnamente commentati dal Prof. Mantovani .
Certo che in questi anni, se non ci fossimo trovati in presenza di deleteri atteggiamenti di gelosia e di ottusità, avremmo potuto fare moltissimo e far conoscere sempre più e meglio l’opera teilhardiana.
Ma in troppi si è avuta paura di scendere in campo perdendo il fine primario, e cioè il pensiero e l’opera di Teilhard, per avvolgersi e ammantarsi di titoli mai propriamente guadagnati .
E’ ora di volgere lo sguardo al futuro: siate certi che il Centro e il Sito del Prof. Mantovani, continueranno a dare il loro profondo contributo per la conoscenza e l’approfondimento dell’opera di Teilhard, visto che altri, pur atteggiandosi a conoscitori dell’opera del Gesuita,
non lo fanno e non lo faranno, perché non ne hanno la preparazione e la “stoffa”
Ma proprio allo scadere dei quaranta anni di attività del Centro una perla preziosa si à aggiunta alla già vasta documentazione: LA VIVA VOCE DI PIERRE TEILHARD DE CHARDIN.
Dopo anni di ricerca in tutta la rete WEB internazionale siamo riusciti a scovare una preziosa registrazione fatta durante un Simposio sul Futuro dell’Uomo che si è svolto nell’aprile del 1948 presso la Werner Gren Fondation di New York.
La relazione di Teilhard al Simposio aveva come titolo: Signifiance and trend of human socialization.
Non sappiamo se la Fondazione Teilhard de Chardin di Parigi abbia altre registrazioni. Per cui mi viene da pensare che non avendole mai proposte o messe in rete questa registrazione è l’unica (pronto a rettificare!) che permette di sentire la viva voce del Gesuita
Questa è la dimostrazione che se si lavora insieme, senza gelosie, si possono ancora scoprire tanti piccoli tesori sull’opera e sul pensiero di Padre Pierre Teilhard de Chardin s.j., figlio prediletto dimenticato dalla Chiesa ma tuttora vivo nel cuore dei cristiani
BUON ANNO A TUTTI
Giovanni Fois
Centro di Documentazione Teilhard de Chardin sul futuro dell’Uomo.
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" La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto. Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori? Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva. E' una distinzione illusoria. La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente, la Verità "
"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.
Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno... Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)
" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando... E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto... Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro. Manovra impossibile e fatale. La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide. Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936)
Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio. "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)
" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.
Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.
Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?
Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)
" Nel Cuore della Materia.
Un Cuore del Mondo,
Il Cuore d' un Dio"
(da Le Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)