Teilhard de Chardin
Incontro con Teilhard de Chardin attraverso varie testimonianze« AVVICINIAMOCI A TEILHARD | AVVICINIAMOCI A TEILHARD » |
(segue da Post precedente)
Parte seconda: LE LETTERE
Uno degli strumenti piu’ indispensabili per scoprire l’evoluzione interiore dell’anima religiosa e sacerdotale di Pierre Teilhard de Chardin è la lettura delle lettere.
Purtroppo la traduzione italiana non e’ completa; ma diamo citazione di tutto quanto e’ stato pubblicato in Italia in questo settore dell’opera teilhardiana:
-Lettere dall’Egitto 1905-1908 Morcelliana 1966
Lettere da Hastings e da Parigi 1908-1914 Morcelliana 1967
Genesi di un pensiero. Lettere dal fronte 1914-1919 Feltrinelli 1966
Lettere di viaggio 1923-1955 Feltrinelli 1962
Blondel e Teilhard de Chardin. Corrispondenza commentata da H. de Lubac Borla 1968
Convergere in altro. Lettere a Leonine Zanna Il Saggiatore 1969
Realizzare l’uomo. Lettere inedite 1926-1952 Il saggiatore 1974
Lettere ad un amico scienziato Gribaudi Editore 1968
Una delle piu ’importanti raccolte epistolari teilhatrdiane e che non ha sncora trovato un editore pronto Mi riferisco a:
Lettre intimes de Teilhard de Chardin à Auguste Valensin, Bruno de Solages, Henri de Lubac Aubier Parigi 1974
:Lettre familieres de Pierre TeilhaRD DE Chardin mon ami 1948-1955 a cura di Pierre Leroy ed edite da Le Centurion 1976
Un’altra grossa mancanza e’ la non traduzione del “ Journal” edito in tedesco da Walter Verlag in tre volumi che raccolgono i quaderni che coprono il periodo 1915-1920 (’ il primo volume che contiene gli scritti e i disegni dei quaderni dal n..1 al n. 5 che coprono il periodo 1925-1919 e’ stato pubblicato in francese da Fayard)
I quaderni del periodo 1925-1944 sono rimasti in Cina mentre gli ultimi quaderni, dal 1944 al 1955 ed altro materiale utile per il dibattito su Teilhard sono in possesso della Compagnia di Gesu’ a Chantilly.
Ci sono due importanti libri che trattano degli appunti redatti da Teilhard nei ritiri spirituali di ; anch’essi molto utili per scoprire l’uomo di fede. Sono:
Pierre Teilhard de Chardin: Notes de retraites 1919-1954 opera edita da Seuil
Jacques Laberge : Pierre Teilhard de Chardin e Ignace deLoyolo. Lee notes de retraite 1919-1954 edito da Desclee de Brouwer1971
(fine seconda parte)
Giovanni Fois
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" La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto. Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori? Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva. E' una distinzione illusoria. La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente, la Verità "
"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.
Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno... Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)
" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando... E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto... Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro. Manovra impossibile e fatale. La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide. Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936)
Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio. "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)
" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.
Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.
Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?
Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)
" Nel Cuore della Materia.
Un Cuore del Mondo,
Il Cuore d' un Dio"
(da Le Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)