Teilhard de Chardin
Incontro con Teilhard de Chardin attraverso varie testimonianze« Parliamo un poco di Teilhard | Parliamo di Teilhard » |
Il pensiero teilhardiano si irradia in tutto il mondo
Nella società moderna ci sono dei termini che caratterizzano, ben più di altri, l’attuale situazione mondiale.
Assistiamo, intorno a noi, a grandi cambiamenti di strutture che si complessificano e si globalizzano sempre di più ed assistiamo a movimenti di accelerazione in tutti i campi che rendono obsolete molte nostre certezze di vita.
Nell’ultima parte del 1900 il progresso tecnico ha bruscamente innestato un profondo cambiamento strutturale della società e l’accelerazione di questo cambiamento è diventata in poco tempo sconvolgente
Una volta il lavoro prendeva quasi tutto il tempo di una persona; oggi invece il tempo libero assume un ruolo sempre più importante nell’ambito dell’attività umana.
Questa accelerazione pone oggi, soprattutto ai giovani, una miriade di problemi, ancora non risolti, specialmente in ambito spirituale, che siano compatibili con la civiltà dell’era tecnologica ed informatica.. Oggi, in tutti gli ambienti le giovani generazioni fanno uno sforzo intenso di riflessione e di ricerca per trovare il giusto equilibrio tra ricerca scientifica, tecnologica ed informatica e le folgoranti esigenze di una vita interiore che le attuali ricette, comprese quelle della Chiesa non possono più soddisfare.
Oggi si fa strada la rassegnazione e nulla si fa per le guerre tra gli stati, per diffondere soluzioni di pace, per la fame nel mondo, per migliorare in ogni modo la nostra civiltà tecnologica ed assistiamo infine ad una profonda ingiustizia dove la sopraffazione del diverso diventa il nostro stile di vita dove i valori sono mercanteggiati per la ricerca di egoismi personali, dove tutto è piegato al nostro egoismo e alla nostra salvezza personale.
Sembra che nulla possa fermare questo movimento ; ma è proprio in questa fase che l’opera di Pierre Teilhard de Chardin s.j. può indicarci una delle strade che potrà portare l’evoluzione dell’uomo al ricongiungimento di quel Cristo , centro e propulsore, della nuova fede in avanti e in alto.
Scriveva Teilhard :
“ Cristo è lo strumento, il Centro, il Termine di tutta la creazione; per mezzo di lui tutto è creato, santificato, vivificato. Tutte le cose trovano la propria coesione in Cristo. Egli è il Primo ed è il Capo. In Lui tutto ha avuto inizio, tutto vive e tutto si compie. E’ l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine, la pietra angolare e la chiave di volta. Gesù è colui nel quale tutte le cose sono state create, colui nel quale esiste e assume consistenza il mondo intero in tutta la sua profondità, lunghezza e larghezza, nella sua grandezza, nella sua essenza fisica e spirituale. Il mondo è innanzi tutto un’opera di creazione continua in Cristo.
L’influsso universale di Gesù Cristo, lungi dal dissociare le cose, le consolida; lungi dal confonderle le differenzia”
.Il pensiero di Teilhard , pensiero difficile e arduo, si espande in questi ultimi anni con un ritmo, si moderato, ma su vasta scala, fino a coinvolgere ampi strati della cultura scientifica e teologica del nostro tempo.
L’irradiamento del pensiero di Teilhard rappresenta oggi il trionfo di quel cristianesimo universale che rappresenta la vittoria futura della Chiesa
Sono pochi gli spiriti guida che sono stati alla testa del cammino dell’Uomo e tra questi non possiamo non annoverare Teilhard de Chardin.
Nella sua vita non ci sono ombre, non ci sono debolezze e la somma delle sue sofferenze morali hanno dimostrato quanto fedele sia rimasto alla sua Chiesa e alla sua congregazione. Testimoniando anche in mezzo alle incomprensioni e alle derisioni la sua vocazione di sacerdote e di scienziato.
E per tutta la vita ha testimoniato la necessità di trasmettere il suo messaggio di amore per l’uomo e per la Chiesa.
L’aiuto, l’amore e il sostegno di Cristo sono stati provvidenziali: Teilhard, attraverso la fedeltà ai suoi pricipi è diventato un gigante della fede.
I suoi denigratori più feroci dovrebbero gioire di più, se amano veramente la Chiesa, pensando che l’opera di questo gesuita “gentiluomo” sta oggi conquistando a Dio il mondo che ci circonda.
Giovanni Fois
Centro di Documentazione Teilhard de Chardin sul futuro dell’Uomo-Roma
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
https://blog.libero.it/bionoogenesi/trackback.php?msg=8522443
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
" La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto. Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori? Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva. E' una distinzione illusoria. La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente, la Verità "
"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.
Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno... Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)
" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando... E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto... Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro. Manovra impossibile e fatale. La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide. Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936)
Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio. "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)
" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.
Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.
Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?
Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)
" Nel Cuore della Materia.
Un Cuore del Mondo,
Il Cuore d' un Dio"
(da Le Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)