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Parliamo un poco di Teilhard

Post n°235 pubblicato il 05 Marzo 2010 da bioantroponoosfera
Foto di bioantroponoosfera

 

Tutti parlano di Teilhard (ed alcuni a sproposito!)

 

 

Cari  blogger

per essere informato su eventuali notizie riguardanti Padre Pierre Teilhard de Chardin, ho attivato tempo fa Google Alert.

E’ buon servizio, ma devo sottolineare che purtroppo ,molte altre  informazioni che trovo sul motore di ricerca di Google non appaiono in Google Alert.

Mentre invece in continuazione vedo citate notizie provenienti dai siti cattolici integralisti (Totuus Tuus e Pagine cattoliche) che pubblicano pagine contro Teilhard de Chardin.

Lo fanno citando integralmente non le loro convinzioni sull’opera e sul pensiero di Padre Teilhard, ma pubblicando libelli vecchi quanto  il cucco ( alcuni  risalgono a qurant’anni fa!) scritti da pseudo teologi che all'epoca non avevano letto solo poche pagine dell'opera e che oggi, pieni di livore e avversionem  hanno anche rinnegato il Concilio Vaticano II.

Questi libelli furono pubblicati  quando le opere di Teilhard non erano state completamente pubblicate. Per cui l’analisi di questi autori si basa solo elusivamente sulle opere  Il Fenomeno Umana e L’Ambiente Divino  e sul volume Genesi di un pensiero: lettere del tempo di guerra.

Per cui non ha senso l’inciso pubblicato su questi siti che l’attuale riedizione di questo vecchio materiale è fatto per partecipare alla discussione odierna sul pensiero di Teilhard.

Oggi il pensiero di  del Nostro è uscito dagli ambiti scientifici e religiosi del suo tempo e spazia oggi nei campi della noosfera (biologia, coscientizzazione, avvenire dell’Umanità), in quello delle scienze quantiche con la ricerca di una spiritualità della materia,in quello dello sviluppo della cooperazione umana attraverso la socializzazione e la globalizzazione. L’apporto che Teilhard dà alle nuove scienze della natura e dell’ambiente vivente. E tanti altri temi che dimostrano la grandezza di quest’uomo e la piccolezza di tanti suoi critici fermi ancora alla ripetizione di tanti luoghi comuni derivati dal Monitum del Sant’Uffizio (vedasi lo studio pubblicato sul sito www.biosferanoosfera.it ) e dall’articolo pubblicato subito dopo dall’Osservatore Romano ispirato dal mstino della fede, Card. Ottaviani.

Il continuare la pubblicazione di queste opere non giova né alla cultura tout court ma neanche alla dottrina della fede cattolica. E qui mi scappa un consiglio: andatevi a leggere le opere che hanno preso e sviluppato criticamente ma intelligentemente l’opera del Padre

Proviamo ad analizzare il mercato di tutto quanto è stato pubblicato su Teilhard de Chardin.

A parte le opere ormai quasi tutte pubblicate, ci sono centinaia di libri scritti da scienziati , teologi e religiosi  e da testimoni che hanno conosciuto il Padre gesuita,  su questo pensiero “olistico”. Libri che esaminano a fondo il pensiero scientifico e paleontologico del Padre gesuita, testi che illustrano a fondo quanto la teologia di Teilhard sia vicina agli apostoli  Giovanni e Paolo , e quanto del pensiero di Teilhard  è raffrontabile con quello dei Padri della Chiesa.

A fronte di poche decine di libri contro Teilhard.

Esistono in rete documenti della Chiesa Evangelica e Ortodossa che esaminano a fondo, anche con  critica positiva e non astiosa come pubblicano i siti citati.

I libri contro Teilhard , in tutta Europa, si contano sulle dita della mano e nessuno di questi è stato pubblicato di recente.

Evidentemente l’opera completa delle opere di Teilhard, oggi sotto gli  occhi  tutti,  non è così negativa come vogliono farci credere  gli integralisti nostrani.

Il nome, il pensiero e l’opera di Teilhard sono presenti in rete pubblicati anche da semplici cristiani che hanno trovato il Teilhard un ispiratore per la loro vita quotidiana.

La persona che pubblica questo materiale contro Teilhard si firma Calogero. Mi piacerebbe sapere quale è il suo nome e perché non pubblica il suo pensiero contro Teilhard invece di ripubblicare testi, vecchi e pieni di luoghi comuni sull’opera del gesuita.

In rete ci sono  moltissimi  siti (tra cui: Association lyonnaise Teilhard de Chardin,  Centro Bena,  Biosferanoosfera , Pellegrino delll’Avvenire ) che parlano dell’opera e del pensiero di Teilhard de Chardin e lo fanno anche in modo critico, ma sempre rispettando il pensiero di un uomo, di un sacerdote, di uno scienziato e di un mistico che ha dedicato la sua vita alla testimonianza di Cristo, Figlio di Dio, ed ha sempre considerato i non credenti, gli agnostici, gli atei e tutti gli altri delle altre religioni come fratelli in Cristo e mai come nemici della fede, come si ostinano a fare i siti integralisti cattolici e cristiani facendo riferimento a comportamenti religiosi che risalgono ai Concili di Vienna e di Trento (parliamo di centinaia di anni fa).

Se continuate a testimoniare le fede in questo modo non farete un favore all’espansione del messaggio evangelico in tutto il Mondo.

Giovanni Fois

Centro di Documentazione Teilhard de Chardin sul futuro dell’Uomo - Roma

 

 
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RIFLESSIONI TEILHARDIANE

"  La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto.  Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori?  Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva.  E' una distinzione illusoria.  La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente,  la Verità "   

                                                                                                                                                          

 

" Senza che si possa dire per ora in quali termini esatti, ma senza che vanga perduto un solo frammento del dato, sia rivelato che definitivamente dimostrato, sul problema scottante delle origini umane, l'accordo si farà senza sforzo, a poco a poco, tra la Scienza e il Dogma.  Intanto, evitiamo di respingere anche il minimo raggio di luce, sia da una parte che dall'altra.  La fede ha bisogno di tutta la verità". (da Les Hommes fossiles, marzo 1921) 
 
" Inventariare tutto, provare tutto, capire tutto. Ciò che è in alto, più lontano di quanto è respirabile, e  ciò che è in basso, più profondo della luce.  Ciò che si perde nelle distanze siderali, e ciò che si dissimula sotto gli elementi... Il sole si alza in avanti... Il Passato è una cosa superata...  La sola scoperta degna dei nostri sforzi è come costruire l'Avvenire". (La découverte du passé, 5 settembre 1935)
 

"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.

Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno...  Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)

 
"  Chiniamoci dunque con rispetto sotto il soffio che gonfia i nostri cuori per le ansie e le gioie di "tutto tentare e di tutto trovare".  L'onda  che sentiamo passare non si è formata in noi stessi.  Essa giunge a noi da molto lontano, partita contemporaneamente alla luce delle prime stelle.  Essa ci raggiunge dopo aver creato tutto lungo il suo cammino.  Lo spirito di ricerca e di conquista è l'anima permanente dell'Evoluzione" (Il Fenomeno Umano 1940)
 

" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando...  E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto...  Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro.  Manovra impossibile e fatale.  La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide.  Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936) 

 
" L'Energia diventa Presenza...  Sembrerebbe che un solo  raggio di una tale luce, cadendo come una scintilla in qualsiasi punto della Noosfera, dovesse provocare un'esplosione abbastanza forte da incendiare e rinnovare quasi di colpo la faccia della Terra. Allora, come è possibile che, guardando attorno a me, è ancora tutto inebriato di ciò che mi è apparso, io mi trovi pressochè solo della mia specie?  Solo ad aver "visto"?...  Incapace, quindi, quando me lo si chiede, di citare un solo autore, un solo testo, in cui si riconosca, chiaramente espressa, la meravigliosa "Diafania" che, per il mio sguardo, ha trasfigurato tutto ?"  (Le Christique, marzo 1955) 
 
....IN QUESTA APERTURA VERSO QUALCHE COSA CHE SFUGGE ALLA MORTE TOTALE, L'EVOLUZIONE E' LA MANO DI DIO CHE CI RICONDUCE A  LUI . ( La Biologie, poussee à fond,peut-elle nous  conduire à èmerger dans le transcendant?  Maggio 1951)
 

Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio.  "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)

 

" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.

Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.

Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?

Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)

 

" Nel Cuore della Materia.

   Un Cuore del  Mondo,

    Il Cuore d' un Dio"

        (da Le  Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)

 
" Nella peggiore delle ipotesi, se ogni possibilità futura di parlare e di scrivere si chiudesse davanti a me, mi rimarrebbe, con l'aiuto di Gesù, quella di compiere questo gesto, affermazione e somma testimonianza della mia fede: scomparire,m inabissarmi in uno spirito di Suprema Comunione con le forze  cristiche  dell'Evoluzione  (da Note di esercizi spirituali, 22 ottobre 1945) 
 
 
 

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