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Toni al Bayern. Tristezza


Diciamolo. Se ieri sera un carpentiere o un elettricista delle Far Oer avessero avuto piedi appena un po' più buoni, oggi Donadoni e tutta la Figc avrebbero qualche gatta in più da pelare. L'aveva detto il ct azzurro: guai a sottovalutarli. "Mente", abbiamo pensato tutti. Va bene il freddo polare, il campo pesante, i muscoli e la voglia zero di fine stagione. Va bene tutto. Ma strappare a fatica i tre punti (2-1, doppietta di Inzaghi) sull'isoletta delle pecore quando gli avversari, a parte qualche eccezione, sono zelanti dopolavoristi con l'hobby del pallone... e tu sei campione del mondo... beh, se non è incredibile, è grottesco. Il favore ce lo ha fatto la Francia (ironia della sorte) andando a vincere 2-0 in Ucraina. Ora siamo secondi nel girone ma mercoledì ci aspetta la Lituania, squadra di calciatori veri. E questo, vista la voglia dei nostri, potrebbe essere un problema.Inzaghi a parte, Del Piero, Rocchi e Lucarelli in questo momento non bastano. Serviva uno come Toni. Anche perche' Totti continua a latitare (a proposito, il prof. Mariani ha deciso di non rimuovere la placca nella caviglia). Ah già, Toni. Un nervo scoperto, oggi ancora di più. È un po' come se ti portassero via i gioielli di famiglia uno dopo l'altro e poi te li ritrovassi al collo di un'altra, magari neanche tanto valorizzati. Dopo Cassano, Zambrotta e Cannavaro se ne va anche Toni. Stavolta a far spesa in casa nostra è stato il Bayern Monaco (11 milioni di euro, per la cronaca). Inutile dire che i tifosi tedeschi sono in brodo di giuggiole. Diverso, molto diverso l'umore dei viola. E come potrebbe essere altrimenti? Quando devi rinunciare a un bomber con la doppia cifra nel sangue dopo una stagione come questa e dopo aver rialzato la testa fino a guardare negli occhi la Coppa Uefa... beh, un groppo alla gola ti viene per forza. Un sacrificio necessario, dicono dal quartier generale della Fiorentina. Sarà.