Creato da: garfield007 il 31/10/2008
Considerazioni da working holiday maker a beneficio di amici e conoscenti vicini e lontani
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Post n°15 pubblicato il 13 Dicembre 2008 da garfield007
Il dottor S. Taborelli risponde ai vostri quesiti sulle piante, la botanica e il giardinaggio. Gentile dottor Taborelli, seguo la sua rubrica con affetto e ammirazione da ormai molti anni. Ogni volta che osservo le fotografie del suo giardino rimango incantata di fronte alle sue piante. Ma come fa ad avere alberi e fiori così splendidi? Annamaria da C. Cara Annamaria, innanzitutto la ringrazio per i complimenti che senza falsa modestia so di meritare. Vede, cara signora, io trovo che le piante siano come le persone, vadano incoraggiate nel perseguire i loro scopi, ad ottenere buoni risultati, e quindi i frutti migliori. E, come le persone, vadano inseminate con cura e passione, e innaffiate, e recise quando diventano invasive, e infine divelte quando diventano vecchie e inutili. Un segreto che molti conoscono - non scopro quindi l'acqua calda -, è quello di parlare con le proprie piante, ma raccontando loro circostanze piacevoli. Ad esempio, nel momento in cui mi sono sfogato con un pesco circa i miei problemi personali con mia moglie (legati anche, non lo nascondo, a defaillance di natura sessuale), il pesco ha prodotto frutti acidi e disgustosi. Invece, nel momento in cui gli ho parlato con dolcezza e serenità, il suddetto pesco mi ha offerto gustosi e squisiti frutti di cui ancora io e la mia dolce metà godiamo il sapore. Consiglio anche di leggere alle piante, ad esempio, la struggente biografia di Marcel Deprejeune, "Ho pianto, pianta, ma ora la pianto". I miei migliori saluti. Gentile dottor Taborelli, mi rimetto alla sua acuta sensibilità per sottoporle un problema che mi assilla da giorni. Provo, senza mezzi termini, l'irresistibile tentazione di accoppiarmi con una pianta di acacia, di avere un rapporto fisico completo e profondo, insomma, e, anche se so che è solo un sogno, di poterla sposare un giorno. Grazie, Gastone da M. Caro Gastone, la capisco benissimo, il suo problema è del tutto comprensibile. Chi di noi non vorrebbe fare questo? Ma purtroppo le convenzioni e le restrizioni etiche, per non dire sociali, dell'occidente vedono con scarsa simpatia un'unione di questo tipo. Esistono però alcuni villaggi di zone del mondo considerate arretrate (ma che noi sappiamo essere semplicemente legate a diversa cultura), in cui il suo sogno non solo è unanimamente accettato, ma è anche la più quotidiana e banale delle consuetudini. La prego di fissare un appuntamento con la mia segreteria per un colloquio privato in cui, in camera caritatis, sarò lieto di fornirle indicazioni più dettagliate. Conosco il fascino delle acacie, e anch'io ne sono stato invaghito, un tempo, prima di intraprendere una burrascosa relazione con un abete, quindi partecipo sentitamente delle sue ansie. I miei più cordiali auguri. La rubrica del dottor S. Taborelli rinnova l'appuntamento coi propri lettori alla settimana prossima.
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Inviato da: IronMasu
il 18/10/2009 alle 19:18
Inviato da: ddw73
il 27/09/2009 alle 07:39
Inviato da: liksan
il 16/08/2009 alle 13:04
Inviato da: ddw73
il 17/06/2009 alle 07:11
Inviato da: ddw73
il 20/04/2009 alle 18:12