Impressioni australi

Questa settimana è stata, secondo i giornali, la più calda del secolo. "La colonnina di mercurio", come scrivono i giornalisti senza fantasia, ha toccato i 45 gradi e oltre, non so quando di preciso. Comunque sia, le massime sono dondolate tra i quarantuno e i quarantacinque. Che culo, eh?, mi sono detto, ho scelto l'anno giusto per venire a Melbourne. Io e il mio supervisore odiamo entrambi il caldo, e in tutta l'Australia abbiamo scelto Melbourne squisitamente per motivi meteorologici (l'unica città più a sud sarebbe Hobart, Tasmania). Il caldo ha messo in ginocchio (come dicono sempre i giornalisti senza fantasia e i maniaci sessuali) i trasporti - con ritardi e treni, tram e autobus cancellati -, l'energia elettrica e i consumi d'acqua (il Crown Casino è stato evacuato), alcune zone sono andate a fuoco, e probabilmente anche il cervello di molte persone (un tizio ha gettato sua figlia da un ponte, e purtroppo non è una battuta). Un caldo del genere è praticamente ridicolo, non so come spiegarlo. L'impressione è che da un momento all'altro tutto si sciolga, o si apra una voragine, o la gente per strada prenda fuoco immediatamente. E' come dire, okay, ora esco e vengo arso vivo. Punto. 

Le tv intervistavano i pendolari bloccati in stazione. Se fossero venuti da me avrei saputo esattamente cosa dire: "Amy Machintosh del sito youmovie.com.au, so che stai guardando. Tu credi che io mi sia dimenticato, ma io non dimentico, Amy Machintosh. Non posso dimenticare la tue ridcole recensioni. Amy Machintosh, tu non capisci niente di cinema, sei solo una s..." e qui credo mi avrebbero già tolto il microfono di bocca.

Non essendomi successo niente di particolare, tranne il fatto di essere sopravvissuto al caldo, di non essermi sciolto e non aver avuto un infarto, ma solo i soliti mal di testa, riporto una notizia curiosa letta sui giornali australiani, che sono sempre fonti inesauribili di scempiaggini. Pare che la polizia in Nigeria abbia arrestato una capra con l'accusa di aver rubato una Toyota (la cosa che più mi ha fatto ridere è che abbiano specificato la marca dell'auto). Suddetta capra, in realtà, sarebbe un uomo - il ladro in questione -, che per sfuggire alla legge si sarebbe servito della magia nera per trasformarsi, appunto, in capra. Ho tentato di riportare l'aneddoto a una mia collega carina, ma ho ottenuto solo un sorriso di circostanza. Non sono capace di raccontare storielle in italiano, figuriamoci in inglese.

Se anche voi siete giornalisti con scarsa fantasia, leggete Duemiladuecentodiciotto, il romanzo di uno che ama il caldo, Davide De Lucca.