Creato da: garfield007 il 31/10/2008
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Predicare nel deserto

Post n°10 pubblicato il 20 Novembre 2008 da garfield007

Prima job interview del mio soggiorno australiano questa mattina. Mi sono svegliato presto, lavato e vestito, uscito temendo di arrivare in ritardo, invece mi sono presentato perfettamente puntale, cordiale e sorridente agli uffici dell'agenzia turistica che ricercava una guida turistica italiana. Il colloquio va perfettamente, il mio inglese è sciolto, quasi disinibito, tanto da risultare divertente. Rispondo a tutte le domande alla perfezione, da cosa farei per coinvolgere i turisti, al come mi comporterei se qualcuno si stesse annoiando, dal come mi descrivono i miei amici, al come mi comporto con le persone al primo impatto. Mento su tutto. Spudoratamente. Consegno di me un ritratto della guida turistica perfetta, allegra, frizzante, disinibita, divertente - quasi il guascone italiano (quasi, non potevo stravolgermi del tutto). Insomma sembra andare magnificamente.

Approfondiamo i dettagli, però. La guida turistica non era per Melbourne. Nemmeno per i dintorni immediati. Era (fantozzianamente) per Alice Spring, Uluru, Ayers Rock: il deserto più desolato, monolitico e impietoso del centro dell'Australia. La tizia mi spiega che devo stare attento e idratarmi costantemente. Verificare che anche i turisti si idratino costantemente. Mi dice che fa un caldo soffocante. Io deglutisco. Ma mi dico che d'accordo, va bene, non ho alternative a finire nel deserto in mezzo ai serpenti e agli scorpioni al momento, quindi se la paga è buona, perché no? La sistemazione, mi spiega, è condivisa con altri. Va bene, mi adatterò. E te la devi pagare tu, sottolinea. Ah. Sì, va beh, penso io, ma lo stipendio sarà buono. Ma invece, chiedo, per quel che riguarda... Ovvio, risponde lei con un sorriso, con la faccia di chi ha capito cosa sto per chiedere. Ti riferisci al volo aereo, vero? Anche quello te lo devi pagare tu. Ah. Mi consiglia un paio di compagnie aeree, ma nessuna arriva dove devo andare, ci arrivano solo le corriere lì. Insomma, mi faccia capire, signora: voi siete una compagnia turistica, cercate una guida, la mandate nel deserto, e questa si deve pagare vitto, alloggio e viaggio? Ma quant'è lo stipendio? Circa venti dollari all'ora. All'ora pagate? E quante ore si lavorano in un giorno? Oh, è variabile, ma lì potrai fare altri lavori, come il cameriere o simile. Sto gran paio di ciufoli (c'è un equivalente inglese dell'espressione?). Se devo fare il cameriere resto qua, che senso ha finire nel deserto con il mio trolley da trenta chili e in più pagarmi il viaggio per morire di sete? Va bene, senta - mento spudoratamente - ci penso e vi faccio sapere. Ringrazio, e me ne vado.

Esco lungo la strada principale di un sobborgo del sud di Melbourne dove si trovano gli uffici dell'agenzia. Piove e tira vento. La pioggia è sottile, e praticamente arriva in verticale. Mi prende a schiaffi in faccia. Anzi, mi sputa in faccia. Mi chiedo come sia possibile proporre un lavoro simile. Fosse stato qui a Melbourne avrei capito, ma nel deserto di Alice Spring non mi sembra proprio il caso.

Passeggio per il CBD e finisco in un negozio che vende fumetti. Manga giapponesi, altri prodotti da collezione, chincaglierie da nerd. Cerco un fumetto di Garfield. Ci sono Tin tin e Asterix, ma non vedo il gatto arancione di Jim Davis. Mi avvicino al bancone e mi rivolgo all'enorme uomo con il pizzetto e i capelli lunghi (non sto scherzando, era come l'uomo fumetto dei Simpson, ma più magro e più dark). Avete Garfield? Questo mi guarda schifato, scuote la testa, "Not at all, Sir". Perfetto. Il resto delle procherie possibile sì, ma Garfield no. Me ne vado anche da lì.

Per pranzo mi concedo una colazione all'inglese, uova, pancetta, pane e pomodori, e poi me ne vado a fare la spesa. Noto che qui in Australia le porzioni dei cibi sono pantagrueliche. Volevo prendere una confezione di wurstel, ma come minimo dovevo comprarne sei. E quando mangio sei wurstel? Se apro la confezione, poi, quanto dura? Voglio dire, io sei wurstel li mangio in un mese. Volevo un paio di burger (svizzere). Chedo alla commessa se non ci siano confezioni più piccole di quelle da quattro. No, da quattro è la più piccola (la diamo ai bambini, penso volesse sottointendere). E in effetti arrivano fino a dieci. Dieci burger, dieci costate, dieci petti di pollo. Ma quando la mangiano tutta quella roba? Succhi di frutta dentro taniche da benzina. Non esistono single in Australia? O sono tutti ciccioni bontemponi che mangiano sei svizzere pulendosi i denti con sei wurtel sorseggiando barili di succo di frutta?

Indipendentemente dal resto, sfogliate Duemiladuecentodiciotto, il romanzo del mio giardiniere Davide De Lucca, Giraldi editore.

 
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Commenti al Post:
ddw73
ddw73 il 21/11/08 alle 06:51 via WEB
garfield, non ti buttar giù troppo presto... in fin dei conti è stata solo la prima job interview! neanche con la ricerca della casa è andata giusta al primo colpo e poi invece hai trovato, no?
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