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Per un attimo ho creduto di avere un infarto

Post n°40 pubblicato il 29 Agosto 2009 da garfield007

Lo scorso weekend è stato divertente. Siamo andati a cena in un ristorante francese a mangiare la tartare e la tarte au citron. Per antipasto un peperone ripieno. Roba dura da digerire. Poi ho visto l'ultimo film di Tarantino. Non ho invece grandi piani per questo weekend. Ora è sabato mattina. Piove. Ma sono sicuro che nel giro di qualche ora il tempo cambierà. La cosa strana è che qui riescono a prevedere le variazioni del clima con una notevole precisione. Al minuto. Come nel sabato degli incendi. Martedì scorso avevano previsto grandi folate di vento per le cinque di pomeriggio, e in effetti sono arrivato a casa in tempo. Molte persone sono state invitate ad uscire dagli uffici alle quattro per rincasare. Neanche arrivasse un tifone. Ma ovviamente alcuni danni ci sono stati, soprattutto alle case dei porcellini che non sono fatte di mattoni.

Quel giorno ero sull'autobus dalla stazione a casa. Il cielo era già parecchio grigio. Una ragazzina di undici o dodici anni, credo, stava aspettando l'autobus a una fermata davanti alla scuola. Ma era la fermata sbagliata. L'autobus non si fermava lì. L'autista ha tirato dritto. La bambina se ne è accorta e ha cominciato a fargli segno. Poi si è messa a correre verso fermata giusta, ma l'imbecille del conducente se ne è sbattuto altamente e ha tirato dritto. Avrei voluto dire qualcosa. Fare qualcosa, come premere il bottone. Non ho fatto niente.

Sono in una sorta di stallo. Nel senso che mi mancano due mesi prima della fine di questa mia esperienza. Motivo per cui non posso cambiare lavoro, perché dovrei dare un mese di preavviso, e, anche ammesso di trovare qualcos'altro, nessuno mi assumerebbe per un mese scarso. E inoltre sono riconoscente all'azienda dove lavoro. Vorrei restare in buoni rapporti. Sebbene quello che faccio sia noiosissimo. A volte vorrei gridare da quanto è noioso. Non posso neanche cambiare casa per lo stesso motivo. Un mese di preavviso e una ricerca inutile. Quindi tanto vale fare progetti per il futuro.

Ieri al lavoro un tizio - è uno di quelli sempre sorridenti, pronti a scherzare - ha fatto un rutto altisonante, davvero forte e prolungato (perdonate la situazione da Vacanze di Natale). Io gli ho fatto i complimenti. Lui ha detto: "Ah, ora sto meglio. Per un attimo ho creduto di avere un infarto".

 
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