Blog Magazine

LA PENA DI MORTE


Costituzione Italiana Art. 2.La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabilidell'uomo.........Abolita de jure (per legge) o de facto (per prassi) da più della metà dei paesi nel mondo, la pena capitale è una violazione dei diritti umani fondamentali, ringraziando i Padri fondatori della nostra Carta Costituzionale, che hanno volontariamente e di fatto non voluto nel nostro Stato democratico,questo barbarico e inutile omicidio compiuto dagli stati, in cui ancora vige, e che non ha alcun valore reattivo al crimine, nemmeno come deterrente.Nel 1948 gli stati membri delle Nazioni Unite firmarono ed adottarono un documento chiamato Carta dei diritti dell'Uomo, in essa, erano e sono contenute delle leggi fondamentali che hanno il compito di salvaguardare i diritti dell'essere umano.Alla base di quest’ordinamento ha avuto il massimo rilievo la considerazione di determinati valori quali la vita, l’onore, la dignità, lo sviluppo sociale, l’elevazione dell'essere umano da semplice animale ad essere pensante.Considerato che, i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo.Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;Articolo 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.Articolo 5Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti.Articolo 30Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di qualsiasi Stato gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione dei diritti e delle libertà in essa enunciati.Rimane ben impressa nella mente della gente la conturbante e deprimente scoperta che l'uomo può compiere delitti di un’efferatezza indicibile, colpendo in maniera crudele i suoi simili, disattendendo in piena convinzione sia l'età che il sesso o la condizione fisica o sociale della sua vittima.Quale forma di giustizia o di vendetta è più valida se non quella di applicare la pena di morte per i delitti a sfondo sessuale e nella fattispecie la pedofilia, chi non abbasserebbe l'interruttore su di un uomo che barbaramente ha usato per i suoi giochi sessuali e poi ucciso un bambino di sei anni??? Chi trasportato dall'emozione del momento non abbasserebbe l'interruttore ??Oggi in Irak si sta verificando l'ennesima farsa politica, si sta consolidando la campagna politica di Bush, caso strano in concomitanza con le votazioni di medio termine e con sondaggi in piena caduta libera arriva la sentenza di primo grado contro il feroce dittatore, il temibile, il famigerato quello delle armi di massa, Saddam, condanna a morte tramite impiccagione.Avete mai pensato per un attimo ad una cella calda d'estate e fredda in inverno di 20 mq in cui vivono almeno tre persone su letto a castello e con un lavabo e una tazza igienica a vista, in una stanza in cui ogni segreto è inesistente ogni identità è d’appartenenza comune, pensate ci sia pena peggiore come quella di passarci la vita??? Ogni giorno è uguale al precedente e al successivo, ogni giorno passi la tua vita nella piena consapevolezza che non vedrai altro cielo che quello del soffitto e che l'unica aria libera rimane solo quella della mezz'ora, una sola volta al giorno.La morte in questi casi diventa una liberazione.Un essere umano degno di tale nome, meritevole del rango cui appartiene, quello d’essere pensante, quello d’essere sociale, che ha come scopo il vivere ed il rigenerarsi culturalmente non può concepire la pena di morte come atto di giustizia, avvilisce il suo status vivendi e lo rende pari alla sua vittima.Negli stati, non degni di tale nome, in cui questo tipo di repressione è attuata non hanno ricevuto nessun beneficio e alcun contributo costruttivo agli sforzi della società nella lotta contro il crimine violento ed è priva d’ogni effetto deterrente, se non quello di avere governi che di democrazia nemmeno conoscono la parola, figuriamoci se conoscono i diritti umani.La pena di morte viola, il diritto alla vita, è irrevocabile e può essere inflitta ad innocenti. Un vincolo all'osservanza delle leggi sarebbe inutile ed inefficace se non fosse possibile garantire che le leggi stesse siano garanti dei diritti fondamentali. Pertanto gli elementi formali dello stato di diritto sono sviluppati ed estesi dagli elementi materiali dello stesso, in particolare attraverso l'adozione di norme che tutelano i diritti fondamentali.Come parlare di libertà, d’evoluzione sociale, d’educazione e di democrazia, nel momento in cui per difendere le nostre leggi siamo costretti a violare i diritti fondamentali???
Dopo ogni esecuzione capitale il medico legale della prigione in cui è compiuta questa insulsa e inumana azione, costata il decesso della persona colpita da tale ordinanza, redige un verbale su cui deve motivare la causa della morte, la norma in merito prevede che sia riportata la dicitura "OMICIDO".Ci aggiorniamo gente ... ci aggiorniamo!!!scritto da: il.corsaro.nero