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NON SI VARCHI QUEL LIMITE


(...) Mathieu guardava il morto e rideva. Per anni interi aveva tentato invano di agire: ogni volta la vita lo defraudava all'ultimo minuto. Ma quel colpo nessuno gliel'aveva rubato. Aveva appoggiato il dito sul grilletto e, una volta tanto, era accaduto qualcosa. Qualcosa di definitivo, pensò ridendo di cuore. Aveva le orecchie percosse
dalle detonazioni e dalle grida, ma le udiva appena; guardava soddisfatto il suo morto, pensava: "L'ha sentito fischiare, perdiana! Ha capito, quello là, ha capito!". Il suo morto, la sua opera, la traccia del suo passaggio sulla terra. Gli venne il desiderio di ucciderne altri: era facile e divertente: voleva sommergere nel lutto la Germania."Tratto da La morte nell'anima, Jean Paul Sartre.Smembrando questa citazione dalla sua contestualizzazione (un gruppo di soldati francesi allo sbando, nella Francia occupata dall'esercito nazista), queste poche righe hanno suscitato in me una riflessione collaterale e profonda, che circola in modo sempre più consapevole tra i miei pensieri scomposti da quell'ormai lontano, ma allo stesso tempo tragicamente vicino, 11 settembre 2001. Un concetto, se si vuole, filosofico-sociologico, eppure tremendamente intimistico. Esistenzialista. E' il concetto di limite, una sorta di frontiera al di là della quale non si deve  guardare nè ascoltare. Un confine non estendibile nello spazio, oltre cui non si deve mettere nè piedi, nè mani, nè pensieri, nè parole.Quel limite è stato oltrepassato a piè pari sotto gli occhi del mondo, con l'attacco alle Torri gemelle. Il senso del terrore e dell'odio indistinto si è elevato all'ennesima potenza, il confine tra il pensabile e il fattibile si è ridotto, fino quasi a coincidere. Non è il primo nella storia dell'umanità. Ma è il primo di cui siamo testimoni diretti. Il primo ad entrare nella nostra quotidianità con tutta la sua tremenda verità e reale concretezza.Credo fermamente che quel senso del limite, che ogni essere vivente ha in dono, unitamente alla paura, come forma di sopravvivenza, abbia bisogno di un restyling, un lifting mentale ed emozionale. PERCHE' L'UOMO NON PUO' PERMETTERSI DI ABITUARSI AL PENSIERO CHE SIA UNA SEMPLICE EVOLUZIONE SUPERARE IL LIMITE DELLA NORMALITA'. Ora: mi rendo conto che il concetto di normalità sia piuttosto labile e non sempre oggettivizzabile. Per questo mi riferisco, piuttosto, a normalità come norma, legge, prassi, abitudine sociale.Credo fortemente che sia estremamente pericoloso varcare certi limiti, perchè affrontare un tabù umanamente condiviso anche una sola volta, anche con il solo pensiero, anche con una sola frase, crea il coraggio di ripeterlo e di considerare l'azione un diritto soggettivo, un'espressione di libertà individuale, una manifestazione giustificata del proprio dolore, o della propria rabbia, o della propria ignoranza e stupidità.Le terrificanti vicissitudini di cronaca e cronaca nera che stanno sempre più riempiendo le pagine dei giornali, i servizi di Tg e trasmissioni di approfondimento, hanno da tempo oltrepassato i limiti. E a volte sono gli stessi mass media che, per dovere e diritto di cronaca, stanno facendo circolare la sensazione che "L'andare oltre" sia una normalità. O meglio, sia una semplice notizia. Grave, magari, ma pur sempre una notizia. E nemmeno una notizia d'apertura.Perchè ormai stiamo perdendo le emozioni. Non c'è più quel salvifico senso dello stupore. Il menù delle notizie del giorno spazia dall'infanticidio al terrorismo, dalla morte per anoressia di una top model agli stupri tra minori girati sul telefonino e messi in internet come fossero il video di una festa di compleanno. Da insegnanti che si intrattengono sessualmente in aula con alunni traboccanti di ormoni, a maestre che tappano la bocca dei bambini con lo scotch. Da efferate stragi familiari all'ex pugile squattrinato che si dà alla prostituzione d'alto borgo per pagare i debiti di una vita di eccessi. Da un uomo che crepa d'infarto a pochi passi da un pronto soccorso perchè i medici non possono uscire dal luogo di lavoro, al governo che si prodiga per aumentare il quantitativo di droga che è lecito detenere. Dagli scioperi in piazza di milioni di precari sottopagati, ai centauri sconsiderati che corrono in autostrada ai 300 all'ora con una telecamera........Non lasciamoci prendere da questo vortice. Tutto questo è andato oltre il limite. Teniamoci stretto il nostro, rispettiamolo, coccoliamolo.scritto da:exairo