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SINGLE-SEX


Leggo sul Corriere della Sera di oggi (pag. 23) che negli Stati Uniti si torna a parlare di classi single sex. Solo maschi o solo femmine, per intenderci. Ne beneficia l'apprendimento, è la teoria espressa (a dire il vero non da oggi) da analisti, ricercatori
e da una interessante quota di quella miscellanea che trasforma una chiacchiera accademica in think tank e poi in azione.Nel 1998 negli Stati Uniti, si legge nell'articolo, c'erano 4 scuola pubbliche con classi single sex; a otto anni di distanza sono diventate 240: lo dice per l'appunto uno di questi think tank a stelle e strisce.Ovviamente la questione rimbalza dagli Stati Uniti all'Europa e ritorno, perchè ritornare a discutere di classi separate vuol dire in ogni caso rimettere in discussione decenni di studi. In nome di una migliore qualità dell'apprendimento.E se c'è chi ne esalta i benefici, soprattutto per la creatività al femminile, non manca chi evidenza i rischi dal punto di vista più marcatamente sociale, ghettizzazione inclusa.Su Google, alla voce Single Sex Education c'è un proliferare di studi ai quali vale comunque la pena dare un'occhiata, giusto per capire di che si tratta.Di mio posso dire che ho frequentato l'ultima sezione femminile delle elementari della mia città. Solo due classi single sex (tradizionali, si diceva allora), una maschile e una femminile. Le altre, compresa quella di mio fratello, erano già miste. Confesso che alle medie, il primo approccio con un ambiente misto non è stato facile.Per le mie figlie credo non sia nemmeno immaginabile un ambiente scolastico mono-tono. Nonostante almeno fino a una certa età la separazione maschio-femmina sia comunque naturale, fosse solo per questioni di gioco. scritto da: SandaliAlSole