Roma maggio 1943E’ una bella mattina di maggio e mamma mi ha messo il vestitino a fiori che mi piace tanto, ho preso la mia bambola di pezza ,che nonna Maria mi ha fatto, e sono scesa nel cortile del palazzo a giocare con le mie amiche.Il profumo della campagna e dei fiori è fortissimo.... e se guardo in alto... il cielo è azzurro, con piccole nuvolette bianche dalla forma di piccole pecore.... tra qualche giorno è il mio compleanno, compio 8 anni e sono felice di festeggiarlo qui tra le mie amiche......Chiamo Chiara e Adele, Concetta è qui con me.... oggi giochiamo a fare le signore........ Sento urlare ... rumore di camion e di gente che scappa..... Raus, Raus, Juden! Mamma mi urla qualcosa dal balcone..... ha gli occhi in lacrime... mi dice di salire.Sono in casa, nascosta tra il materasso e il comodino, stringo la mia bambola tra le braccia, mamma abbraccia me e papà piangendo ..... papà ha una faccia stravolta............. non capisco cosa stia succedendo..... uomini con i fucili ci urlano qualcosa .. mamma mi stringe al petto. Io...io non guardo... quando riapro gli occhi siamo su di un camion.... siamo in tanti e un telo copre la mia testa.... non vedo più il cielo e le nuvolette, solo questi scossoni e gli occhi di mia madre pieni di paura.Siamo in piedi alla stazione ... ci contano... poi... ci fanno salire su dei vagoni, mamma mi tiene stretta e papà ci rassicura "è solo un viaggio andremo a vedere la Germania".....ad un tratto chiudono il portellone e tutto diventa scuro. Siamo in tanti e tutti in piedi, mamma mi prende in braccio per non farmi schiacciare.... il treno si muove... le ore passano... il caldo non mi fa respirare e c'è un odore di pipì... di vomito, gente che piange e qualcuno sta male.Non vedo più il cielo.... fuori è scuro... buio... mangio un pezzo di pane.Papà mi tiene sulle sue spalle ed io da un pezzo di legno rotto riesco a vedere fuori.. vedo alberi e campagna ... è buio ... guardo ma non so cosa vedo... ho paura.... l'aria qui dentro è sempre più pesante tra pianti ormai quasi silenziosi e quest'odore di sudore, ho sete, ma non abbiamo acqua... stiamo stretti l'uno sull'altro.... mi faccio piccina piccina... ho paura.... sento il treno rallentare e dallo squarcio nel legno guardo fuori e vedo una scritta......Auschwitz...
Una giornata di sole
Roma maggio 1943E’ una bella mattina di maggio e mamma mi ha messo il vestitino a fiori che mi piace tanto, ho preso la mia bambola di pezza ,che nonna Maria mi ha fatto, e sono scesa nel cortile del palazzo a giocare con le mie amiche.Il profumo della campagna e dei fiori è fortissimo.... e se guardo in alto... il cielo è azzurro, con piccole nuvolette bianche dalla forma di piccole pecore.... tra qualche giorno è il mio compleanno, compio 8 anni e sono felice di festeggiarlo qui tra le mie amiche......Chiamo Chiara e Adele, Concetta è qui con me.... oggi giochiamo a fare le signore........ Sento urlare ... rumore di camion e di gente che scappa..... Raus, Raus, Juden! Mamma mi urla qualcosa dal balcone..... ha gli occhi in lacrime... mi dice di salire.Sono in casa, nascosta tra il materasso e il comodino, stringo la mia bambola tra le braccia, mamma abbraccia me e papà piangendo ..... papà ha una faccia stravolta............. non capisco cosa stia succedendo..... uomini con i fucili ci urlano qualcosa .. mamma mi stringe al petto. Io...io non guardo... quando riapro gli occhi siamo su di un camion.... siamo in tanti e un telo copre la mia testa.... non vedo più il cielo e le nuvolette, solo questi scossoni e gli occhi di mia madre pieni di paura.Siamo in piedi alla stazione ... ci contano... poi... ci fanno salire su dei vagoni, mamma mi tiene stretta e papà ci rassicura "è solo un viaggio andremo a vedere la Germania".....ad un tratto chiudono il portellone e tutto diventa scuro. Siamo in tanti e tutti in piedi, mamma mi prende in braccio per non farmi schiacciare.... il treno si muove... le ore passano... il caldo non mi fa respirare e c'è un odore di pipì... di vomito, gente che piange e qualcuno sta male.Non vedo più il cielo.... fuori è scuro... buio... mangio un pezzo di pane.Papà mi tiene sulle sue spalle ed io da un pezzo di legno rotto riesco a vedere fuori.. vedo alberi e campagna ... è buio ... guardo ma non so cosa vedo... ho paura.... l'aria qui dentro è sempre più pesante tra pianti ormai quasi silenziosi e quest'odore di sudore, ho sete, ma non abbiamo acqua... stiamo stretti l'uno sull'altro.... mi faccio piccina piccina... ho paura.... sento il treno rallentare e dallo squarcio nel legno guardo fuori e vedo una scritta......Auschwitz...