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LUIGI TENCO, ANGELO MIO


Nella notte tra il 26 e il 27 gennaio di 40 anni fa, all’età di 29 anni, in una camera dell’hotel Savoia di San Remo, si spegneva Luigi Tenco, l’ultimo grande romantico della musica d’autore italiana.Un anarchico, un poeta, un esistenzialista, molto cupo, disfattista, sempre contro corrente, mai banale, sublime e bellissimo.Questo è per me Luigi Tenco. Non so realmente perché si è tolto la vita. So che non era in sé, che quel gesto irreparabile lo ha reso un mito.Se oggi fosse ancora vivo non riuscirei ad immaginarmelo in un contesto reale, quotidiano. Per me è come un angelo, un angelo che se ascolto spesso si può trasformare anche in un demone…voglio ricordarmelo così, con il suo sguardo nero come il carbone, intenso e tenebroso, quel sorriso sarcastico e gentile al contempo, la sua fragilità, il suo lirismo, la sua voce calda come uno strumento.Come gli strumenti che amava e suonava, sax, clarino, chitarra.Lui, l’acchiappanuvole, chissà se vede tutto l’amore che ho dentro per lui, anche se non è un amore umano, ma metafisico.Per sempre, angelo mio.…su quelle labbra smorte, che all’odio e all’ignoranza, preferirono la morte.Fabrizio De Andrèscritto da : nataieri73