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Figli di Cuori in Divisa!!!


Il 9 maggio è la data della memoria, una memoria che, anche nel suo tragico ricordo, ha il sapore di buono. Ragazzi in divisa o parlamentari che, nel nome del popolo e per il popolo, hanno perso la vita per mano di terroristi, d’ogni colore, invasati da stupide e assurde ideologie che alla fine hanno solo lasciato una lunga scia di sangue. Famiglie distrutte dalla perdita d’uomini che lavoravano per uno Stato che spesso ha disatteso o meglio ignorato dopo funerali pomposi che queste persone meritavano tanto in tema sia economico che di riconoscenza. Antonia Custra, figlia d’Antonio Custra cuore in divisa che all'età di 25 anni muore a Milano sparato da un terrorista, come quello nella foto, che impugnando una P38 riteneva di cambiare le sorti di uno Stato, di cancellare la libertà e la democrazia in nome di un’utopia sinistroide e deviata. Antonia nasce un mese dopo la morte del padre e..... non ha mai avuto il piacere di esser abbracciata o baciata da quel'eroe che per un misero stipendio mandava avanti onestamente la sua famiglia. Come riconoscimento lo Stato cosa fa? "Sono stata spazzina, la prima di Napoli, perché lo Stato all'inizio mi ha offerto solo una scopa" e continua con una punta d'orgoglio " ora sono una poliziotta, come Papà". Oggi assistiamo a terroristi che ricoprono cariche istituzionali, a chi grazie all'indulto è libero e a Livorno, ospite d'ONORE della Livorno rossa e anarchica, in un teatro, lo storico Goldoni, con aspettative da bagno di folla si ritrova con meno di 50 persone a sentire le sue cazzate, la Baraldini, condannata all'ergastolo ora ritiene di poter insegnare qualcosa a chi invece ha letteralmente schifato il suo invito, o come il Prof. Scalzone (chiedo scusa a tutti i Prof. per aver attribuito in chiave ironica questo titolo ad un terrorista) nell'aula dell'università di Palermo crea scontri con altri ragazzi che in lui vedono solo un martire..... già come li definisce l'on. Cento. Il 9 Maggio ha un segnale chiaro e denso... il terrorismo si combatte con le istituzioni con il coraggio degli operatori dello Stato e con la repulsione schifata del POPOLO che respinge ogni atto e ideologia di questi vigliacchi. "Letizia Moratti collochi una lapide nel punto in cui papà cadde. E lo ricordi col nome giusto, non con quell'accento con cui è stato storpiato e oltraggiato dai giornali e dalle tv è per trent'anni: Antonio Custra e non Antonino Custrà. Papà è morto per i milanesi si ricordino di lui e di noi che non siamo più stati una famiglia" Sono le parole ... il desiderio.... di una ragazza che combatte tra anoressia e bulimia pagando uno scotto ingiusto e criminale a chi l'ha abbandonata. Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!Scritto da: il.corsaro.nero