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Sardegna: dai turisti ai clandestini!


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 Continuano gli sbarchi sulle corte sarde e viene, così, confutata la tesi che imputava quegli sbarchi a semplici errori di rotta. La Sardegna entra a pieno titolo tra le mete della speranza per centinaia di disperati che, sfidando il mare con imbarcazioni improvvisate, abbandonano le coste africane per seguire l'illusione europea. Un'illusione destinata a restare tale e che, per i più sfortunati, può essere l'ultima. Il fenomeno dell'immigrazione clandestina porta allo scoperto le contraddizioni e l'ipocrisia della nostra normativa specifica. I clandestini, non essendo utilizzabili i cpt, vengono identificati e quindi invitati a lasciare il territorio italiano entro cinque giorni. Ovviamente, non tanto ovvio per un normale essere pensante, il clandestino per il quale sia stato emesso il foglio di via deve lasciare il territorio italiano con i propri mezzi ed entro i 5 giorni. Dal sesto giorno diventa irregolare. E qui sorge spontanea una domanda: ma come può il legislatore pensare che il clandestino, dopo aver sfidato il mare e rischiato la vita, si rassegni e torni serenamente nella sua patria? Solo una mente contorta e, viste le avventure di qualche parlamentare ed il recente rapporto sulla qualità dell'aria di Roma, annebbiata da qualche strana sostanza può escogitare un sistema così ipocritamente inutile per allontanare dal suolo patrio gli ospiti indesiderati. E infatti, il risultato è scontato: in pochissimi lasciano il paese e in molti vanno a rinfoltire le schiere di coloro che vivono nell’illegalità. E tutto questo perché il Legislatore non ha voluto affrontare il problema ma semplicemente aggirarlo, lavandosi così la coscienza e cedendo al buonismo ipocrita e dannosamente inutile. E intanto, in Sardegna, diminuiscono i turisti ma, in compenso, aumentano gli arrivi di clandestini. Clandestini che non pagano neanche la tassa di soggiorno, che bivaccano nelle aiuole dei paesi del Sulcis e nel capoluogo. Clandestini che difficilmente torneranno al loro paese d’origine e che si perderanno nell’oscurità per poi riapparire, improvvisamente, come protagonisti di qualche fatto di cronaca. Adesso, il solito ben pensante dirà: “ecco, il solito xenofobo e razzista”. Si sbaglia, semplicemente realista e schietto. Mala tempora… Scritto da: entronellantro