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Gambe per la Vittoria!!! 


“….con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è…… dentro a un senso di
inutilità…e fragile e violento mi son detto tu vedrai, vedrai, vedrai; strada facendo vedrai che non sei più da solo strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo e sentirai la strada far battere il tuo cuore……..”Strada facendo. Con questa bellissima canzone Marcello Frignani (affetto da tetraparesi spastica ma in grado di muoversi con la carrozzina e di parlare usando il linguaggio Bliss) ad un convegno, con illustrissimi ed illuminati esperti, concludeva il racconto della sua partecipazione alla maratona di New York.Oggi è proprio a quel cuore che batte macinando metri su metri che mi viene da pensare leggendo la vicenda di Oscar Pistorius.Perché al mattino, prima ancora che gli altri ti comincino a guardarti con gli occhi pieni di compassionevole e irritante comprensione, il primo a vederti allo specchio sei tu ed in quel momento, in cui fai inevitabilmente i conti con la tua diversità, avere un perché, un motivo per cui vale veramente la pena far battere quel cuore aiuta…..e come se aiuta!! Ti serve per non farti schiacciare dalla sofferenza che indubbiamente genera la consapevolezza di non essere come gli altri ma soprattutto ti serve per sentirti meno solo e, magari, pure per trovare quel posto che non c’è e/o gancio in mezzo al cielo che, poi, altro non è che un contesto, un’occasione, in cui poter fare qualcosa di normale….Molto probabilmente del carbonio che aumenta la capacità di saltare così come della carrozzina elettrica che riesce ad essere veloce senza farti provare fatica, te ne strafreghi perché l’importante è partecipare, esserci nonostante la vergogna che senti e, perché no, esserci per provare a vincere per te e per gli altri e contro quel senso di inutilità che, altrimenti, prenderebbe il sopravvento!!! Che poi, fondamentalmente, avere un fisico diverso non ti esula dal provare determinazione, voglia di vincere e tutta quella serie di stati d’animo che, di fatto, appartengono ad ogni sportivo. E’ banale ma credo sia vero: fatta eccezione per particolarissime patologie, una malattia rende diverso il tuo aspetto non le tue emozioni…..Prima tra gli esperti e poi tra la gente comune si è cominciato a sostituire i vecchi “squalificanti” termini invalido e disabile con il modernissimo “diversamente abile” proprio per sottolineare come anche queste persone possano, utilizzando strategie ovviamente diverse e nonostante le difficoltà, contribuire positivamente al processo di crescita collettiva ( Rigacci, 2007; Canevraro e Ianes; 2003). Si bellissima trovata… peccato poi che quando veramente si presentano persone che queste diverse strategie le utilizzano sul serio si trova un modo o un altro discorso per marginalizzarle di nuovo!!!Che tristezza…..Personalmente parlando ho avuto la possibilità di conoscere sia il mondo dei comuni che quello dei diversi e, attualmente, mi viene da dire che, preferisco il secondo…. Almeno quei ragazzi non fanno chiacchiere inutili e ipocrite non chiedono di essere paragonati agli altri, semmai, sognano di essere accettati e rispettati e non perché potenzialmente più veloci o chissà cosa, ma… solo e soltanto per quello che sono: persone diverse…. ma comunque persone!!! Scritto da zizzola1