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Per Pasqua ti assolvo.


E' notizia di ieri che, per il terzo anno consecutivo, il vescovo di Cremona, Dante Lanfranconi, ha dato ai preti delle sue parrocchie la licenza di togliere le scomuniche per aborto. In base al Codice di Diritto Canonico, la scomunica è la più grave delle pene ed è riservata, cito solo alcuni esempi, agli eretici, ai sacerdoti che vìolano il segreto della confessione, a chi usa violenza fisica contro il Papa, ecc ecc. Nella malaugurata ipotesi che una donna abortisca volontariamente, con tutte le drammatiche problematiche ad esso connesse, incorre, unitamente a chi ha "condiviso" l'atto di interrompere la gravidanza materialmente (il medico ) o solo idealmente (marito o compagno) in una censura in forza della quale verrà esclusa dai beni spirituali mediante i quali la Chiesa aiuta i suoi membri a raggiungere la salvezza. A questo punto è naturale un'osservazione relativa al fatto che a proposito di aborto, di pratica dell’aborto, di leggi che depenalizzano l’aborto, di politici cattolici che approvano e promulgano tali leggi, di chierici conniventi con la pratica dell’aborto e con le leggi che la sostengono e la procurano, è pieno l'universo cattolico. Inoltre, chi può negare che vi sono centinaia di politici cattolici che dovrebbero essere esclusi dall’amministrazione dei Sacramenti e centinaia di chierici che, anche per la sola cooperazione, dovrebbero essere ridotti allo stato laicale. E mi riferisco a 40 anni di pratica politica e pastorale, compreso l’aspetto dello scandalo pubblico nei confronti dei fedeli che in questi anni hanno appreso che collaborare per l’aborto e con l’aborto è cosa, se non lecita, quanto meno misericordiosamente compresa e accettata dalla Chiesa del post-concilio.Scritto da: ArIsTo_GaTta