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Informazione di garanzia per Dio!!!


Al ridicolo non esiste fine, Firenze madre dell'arte e terra d’illustri personaggi, oggi teatro di
una vicenda che esula dall'umana comprensione e lascia i più attoniti mentre gli altri a ridere a crepapelle. La Procura ha avviato un’indagine su Dio. Un giudice, della ridente e bella città di Firenze, ha deciso che Dio dovesse esser incriminato e don Francesco Bazzoffi, stimatissimo sacerdote, imputato del reato di - truffa e associazione a delinquere finalizzata alla truffa-. L'accusa ritiene che il sacerdote alla fine d’ogni messa, in luogo riconosciuto dall'autorità Ecclesiastica, nel benedire i partecipanti alla Santa messa, impartiva dei " Falsi esorcismi", mentre, la difesa sostiene esser "Semplici Benedizioni". Non scherzo e non è nemmeno il famoso film di Natale, "miracolo alla 52esima strada", dove alla fine del processo, impartito contro Babbo Natale, la diaspora è risolta con una banconota da un dollaro su cui è scritto " In God we trust", qui si parla di un giudice che ha ritenuto importante mettere sotto accusa qualcuno più grande di lui e della Procura stessa, Dio. Esulando da un discorso basato sul "Credo" e sul "Credere", condito da "Fede" e "Laicismo", ritengo che certi giudici dovrebbero "allargarsi" un po’ meno e riportare i piedi sulla terra, fosse altro che, tutte le spese per metter su quest’atto d'accusa alla fine ricadono sulle nostre tasche e, questi "benemeriti", sottraggono tempo a cose, di certo per valore, meno importanti, ma che affliggono in maniera tangibile e dolorosa la gente comune.... la criminalità. Voler condannare per truffa, il prete che, benedicendo l'Ostia, la trasforma nel corpo di Cristo e il vino nel suo Sangue, solo perché, per chi la vede in maniera diversa è solo pane e vino, sa di burla. Come di burla sarebbe condannare tutta la dottrina comunista e i dirigenti "ex", perché i nuovi hanno capito trattarsi di "mission impossible", che per anni e anni hanno promesso, giurato e assicurato che alla fine gli operai avrebbero visto sventolare la bandiera rossa quale simbolo di vittoria. Se non ricordo male, anche loro, parlavano di un paradiso rosso. Dopo ogni Confessione il sacerdote c'impartisce l'assoluzione che dovrebbe renderci più vicini a Dio e nello stesso tempo, consci dei nostri errori, renderci più umani ... più saggi, resta il fatto che, di tale Sacramento, non esiste una prova reale e tangibile che Dio tramite un suo "dipendente" abbia demandato e impartito di fatto. Forse potremmo arrestare tutti i preti confessori. Credo che sia giunto il momento in cui, nella Magistratura, occorra un vero e proprio esame di coscienza che riporti quell’affidabilità, serietà e autorevolezza dovuta al popolo che in quella bellissima "Dea bendata" vede la paladina a difesa dei suoi diritti. Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!! Scritto da: il.corsaro.nero