Blog del Giorno

Vienna ospiterà da oggi, lunedì 30 aprile all'11 maggio 2007, la prima sessione del Comitato Preparatorio (PrepCom) della quinquennale Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare. I lavori del Comitato si svolgeranno sotto l'egida delle Nazioni Unite e coinvolgeranno diplomatici di alto livello di praticamente tutti i paesi del pianeta, intorno ad un tema quanto mai attuale. Contemporaneamente, Vienna ospiterà un fitto calendario di iniziative antinucleari organizzate da ONG di tutto il mondo.

"Beati i Costruttori di Pace" e la "Rete Italiana per il Disarmo" saranno presenti tramite Lisa Clark, che già nel 2005 rappresentò il mondo del disarmo italiano alla Conferenza di Revisione di New York. Lisa Clark è a disposizione per eventuali interviste telefoniche al numero +39 348 3323254, oppure all'indirizzo email lisa.clark@libero.it. Di seguito una dichiarazione rilasciata dalla Clark poco prima della sua partenza per Vienna.

Pochi giorni fa, El Baradei, parlando in Giordania, ha ribadito che nell'opinione dell'AIEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) l'unica soluzione stabile per un Medio Oriente sempre più "volatile" consiste nel realizzare al più presto un Zona Libera da Armi Nucleari in tutta la regione. Una zona denuclearizzata comprendente naturalmente anche Iran e Israele.

Non dice niente di nuovo Mohammed El Baradei, che nel 2005 ritirò il Premio Nobel per la Pace assegnato all'organismo da lui diretto. L'impegno per la creazione di una Zona Libera da Armi Nucleari in Medio Oriente fu approvata dalla Conferenza di Revisione ed Estensione del Trattato di Non Proliferazione nel 1995. Quell'anno la normale scadenza (ogni cinque anni) segnò un momento di forte entusiasmo e speranza. Non solo fu deciso dagli Stati membri di rinnovare "in perpetuità" il Trattato stesso, non solo si decise di impegnarsi per la zona denuclearizzata in Medio Oriente, ma fecero dei grandi passi avanti anche tutti gli accordi per lo smantellamento e la distruzione di migliaia di armi atomiche tattiche degli USA e della Russia.

All'appuntamento successivo, nel 2000, il vento cominciava già a cambiare: ma noi, rappresentanti delle organizzazioni di società civile, non ce ne accorgemmo. Eppure anche la Conferenza di Revisione del 2000 portò dei notevoli risultati positivi: i famosi 13 passi concreti, compreso il sesto, in cui gli Stati dotati di armi nucleari dichiarano che si impegneranno a portare avanti negoziati in buona fede per arrivare ad un disarmo nucleare totale e globale, realizzando così l'Art. VI del Trattato stesso.

Poi ci fu il fallimento della VII Conferenza, nel maggio 2005. Un sistematico ostruzionismo, guidato dagli USA (ma con molti complici accondiscendenti), impedì per parecchie settimane che si arrivasse a far partire i lavori. Non ci si accordava sull'ordine del giorno o sulle procedure! E alla fine, ci fu un nulla di fatto.

Ora il percorso ricomincia. Nel 2010 ci sarà la VIII Conferenza di Revisione. In onore del Premio Nobel all'AIEA, la prima riunione della Commissione di Preparazione si terrà a Vienna dal 30 aprile all'11 maggio. Noi, rappresentanti di gruppi ed associazioni varie da tutto il mondo ci stiamo preparando. Nelle ultime settimane abbiamo messo a punto i documenti che presenteremo alla sessione che ci è stata assegnata: avremo tre ore di tempo per far capire che cosa ci si aspetta dai diplomatici e portavoce governativi che lavorano a Vienna. Saremo in tanti, da tutto il mondo: sarà con noi anche il Sindaco di Hiroshima, Akiba Tadatoshi, il Presidente dei Mayors for Peace (ormai più di 1500 in tutto il mondo, in particolare sindaci statunitensi, russi, francesi, iraniani).

Abbiamo una lista di raccomandazioni lunga e dettagliata: un trattato verificabile per il controllo dei materiali fissili, l'entrata in vigore del trattato che vieta ogni sperimentazione nucleare, il segnale importante di buona volontà della rimozione degli ordigni atomici USA dal suolo europeo, la condanna dell'accordo recentemente stipulato tra USA e India, e tantissimo altro.

Ma il nostro obiettivo finale è quello di arrivare alla Convenzione sulle Armi Nucleari che permetta al mondo di liberarsi di questa minaccia, per sempre. Per dirla con i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki (anche alcuni di loro saranno a Vienna con noi): lo dobbiamo a coloro che morirono nell'agosto 1945, non ci fermeremo fino a quando il pianeta non sarà libero. Nel 1945 alcuni scienziati vedendo lo scempio compiuto a Hiroshima scrissero "qui niente crescerà più per 75 anni". Ecco, il nostro obiettivo è questo. Nel 2020, dopo 75 anni, che nel mondo non esista più neanche un'arma atomica.