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Il pedofilo è un malato: va bloccato e curato...

Post n°211 pubblicato il 07 Giugno 2007 da redazione_blog
 

ma quanti di coloro che oggi commettono abusi sessuali su minori sono realmente pedofili? E quanti sono giunti a questa pratica orribile per motivazioni diverse che prescindono dalla reale  "deviazione psico-sessuale"?
La nostra società e gli stessi mezzi di informazione sono immuni da colpe?

 


Ho ricevuto poco fa da rimescolareilvolga via mail questo suo commento che pubblico integralmente, unitamente alla mia risposta. Mauro è il primo, nel coro di proteste levatosi contro la "Giornata dell'orgoglio pedofilo", che si sia domandato un perchè. A seguire inserisco un post da me scritto a Giugno del 2006 in una occasione analoga.

Inviato da rimescolareilvolga il 07/06/07 @ 00:32 via WEB
Ci sono dei dubbi che mi pongo spesso e delle domande, di cui in nessun blog visitato ho trovato risposta. C'è una "campagna" in atto contro la pedofilia ma nesssuno spiega come si diviene pedofili. Questa sera ho visitato una cinquantina di blog e ritrovo la stessa impostazione sulla pedofilia tanto che mi sorge un dubbio che qualcuno di noi abbia paura di esserlo; è una strana sensazione, si invita il linciaggio di una cosa che non si conosce, come se mettendo la parola " FINE " fosse tutto risolto. Mi lascia perplesso il cercare di non approffodire le situazioni e di contro cavalcare il senzazionalismo degli eventi. Faccio alcuni esempi: 40-45 anni fa in Italia erano permesse e tollerate nelle scuole le punizioni corporali; nelle famiglie era una pratica diffusa considerata educativa (non intendo lo sculaccione, ma le cinghiate)...ora qualcuno mi dovrebbe spiegare che influenza hanno sui comportamenti umani e sulla crescita di un bambino. "Mi sorge il dubbio" che i comportamenti genitoriali influiscono in maniera determinate sui comportamenti dei figli che un giorno saranno adulti; si perchè prima di essere adulti si è bambini, adolescenti etc. Non stò affermando che gli atti pedofili sono giusti, anzi il contrario, ma vorrei capire qual'è la causa di certi comportamenti. Credo che un bambino non nasca pedofilo pertanto avviene qualcosa che lo renderà tale, ed è questo qualcosa che viene continuamente "sorvolato", perchè potrebbe mettere in discussione certi nostri comportamenti e paure. Più che dire basta con la pedofilia, basta con la violenza sui bambini bisognerebbe cominciare a dire altri " Basta..." ma ciò implica delle "analisi" sui propri comportamenti e modificare se stessi...e sono queste analisi che non ritrovo nei blog, e cio mi sconcerta...UN abbraccio - Mauro
Inviato da: redazione_blog a rimescolareilvolga
Mauro, sei grande, hai riassunto in un commento ciò che sto pensando da due giorni. Ci sarà una ragione se, a differenza di tanti, non ho inserito su Blog Penna Calamaio uno dei tanti post -catena che si stanno susseguendo contro la pedofilia. Va bene combattere per l'oscuramento di siti a sfondo pedofilo, va bene ostacolare manifestazioni e tentativi (come la giornata dell'orgoglio pedofilo o in Olanda il partito pro pedofilia) che cercano di legittimare questa abbietta deviazione sessuale. Ma mai che ci poniamo realmente in maniera critica a cercare di  capirlo questo fenomeno. Siamo pronti a scagliarci, giustamente, contro chi si rende responsabile di certi atti. Ma ci stiamo chiedendo perchè? E soprattutto ci stiamo chiedendo come mai il fenomeno si stia diffondendo?
Molti mesi fa su "Un Ammasso di stelle" scrissi questo post, i commenti sono andati perduti ma forse sarebbe il caso di riproporlo, con le opportune modifiche,  traendo spunto dal tuo commento inviatomi via mail e da questa mia risposta. Ciao  Ross

post del 02/06/06

Si fa un gran dibattere da qualche giorno su Digiland (e non solo), del Charity Freedom and Diversity, la formazione politica fondata in Olanda che, sotto la sigla "Carità, Libertà e Diversità" auspica e promuove di fatto, col suo programma, la liberalizzazione della pedofilia.
L'argomento è stato proposto ed affrontato da diversi blogger.
Ad ogni riproposizione del tema, esso ha fatto puntualmente registrare un vasto riscontro in termini di commenti sdegnati, riprovazione, condanna
....oltre che trackback pretestuosi.
Del resto, nessuna persona di media sensibilità, potrebbe non reagire con raccapriccio e sconcerto nell'apprendere siffatte notizie;
esse scuotono profondamente la coscienza collettiva ed avrebbero in sè la potenzialità d'indurre riflessioni a più ampio spettro, ad es. sui rapporti tra etica e libertà o sugli effetti ultimi del materialismo ed individualismo spinti ad ennesima potenza.
Di queste consequenziali, possibili riflessioni, solo sporadicamente ho colto gli accenni in qualche isolato commento.
Spaventa forse, in una società sempre più edonista e laicizzata, pronunciare espressioni come etica o morale,
spaventa forse ancor più, chiedersi quale sia il percorso che, gradualmente, ha condotto l'essere umano a concepire simili aberrazioni, prima ancora di attuarle e farne addirittura oggetto di propaganda politica.
Eppure la mercificazione dell'individuo è sotto i nostri occhi quotidianamente, con le piccole e grandi manifestazioni, che vanno dalla mera eppur grave strumentalizzazione dei rapporti umani, sino ai più eclatanti fenomeni, quali il traffico di organi ed appunto la pedofilia.
La storia ci ha ampiamente dimostrato che il delirio di onnipotenza dell'individuo, conduce alla prevaricazione dell'uomo sull'altro uomo, con escalation inimmaginabili,
ma, difficilmente , ci soffermiamo a domandarci un perchè.
Abbiamo messo in discussione tutte le forme tradizionali dell'etica, intesa come indirizzo per la condotta umana, abbiamo ricusato l'idea di Dio, vivendola come castrazione del nostro determinarci, abbiamo posto l'IO al centro dell'universo e, nel valorizzare tutte le aspirazioni individuali, abbiamo dilatato oltre misura la sfera delle libertà, delle forme di realizzazione personale e dei desideri.
Abbiamo paventato come limiti i doveri, gli obblighi morali, ogni forma di autorità ed autoritarismo, peggio ancora se religioso e, siamo diventati persino artefici del diritto di vita e del diritto di morte.
Chi ha indagato sulla relazione tra permissivismo ed appartenenza collettiva, ha desunto che, quanto più la sfera delle liceità è elevata, tanto più diviene rarefatto il senso sociale, l'idea di appartenenza collettiva, con le limitazioni che essa sottende.
Assolutizzare l'individuo genera la crisi del rapporto con l'altro e la mercificazione dell'altro.
Così, in questo assurdo anelito verso la libertà dalle regole, siamo caduti, nostro malgrado, sotto il giogo delle vanità, ridotti sempre più al rango di schiavi, alienati e soli in una realtà incapace di offrire riferimenti e certezze, perchè tutto è concesso,dimentichi che la felicità è diversa dal piacere
e, dimentichi che, il nostro bisogno primario non può compiersi senza l'altro,


perchè è bisogno d'amore.

scritto da: HO.PERSO.LA.DENTIERA

 

 
 
 
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