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Nascono le ronde on line per la sicurezza nel web

La notizia è stata battuta ieri dalle agenzie di stampa, sicchè i particolari risultano ancora scarni ed inadeguati alle finalità di informazione: come  nel provvedimento sicurezza ed analogamente alle cd. ronde cittadine, nascono sul web delle forme organizzate di controllo per garantire gli internauti da molestie, abusi, cyberstalking, pedofilia ed atti di bullismo.
I primi a parlarne descrivendo i propri apparati di controllo sono ovviamente i responsabili dei siti sociali e dei siti di incontri a pagamento.
In generale sembrerebbero garantiti dei controlli preventivi, i cosiddetti controlli a monte, atti a bloccare sul nascere gli abusi con il blocco degli utenti molesti, forme di ammonimento per i casi di infrazione lieve e sanzioni più drastiche quali l'espulsione.
I responsabili di Parship parlano di apparati di sicurezza già operativi da tempo ed ampiamente efficaci. Il sito, cui si accede mediante iscrizione a pagamento assicura un controllo quotidiano consistente nel vaglio preventivo di tutti i contenuti destinati ad essere resi pubblici, ma anche un intervento ammonitorio per atteggiamenti arroganti ed inopportuni, il blocco dei profili nei quali si faccia uso di linguaggio scurrile prevedendo altresì, nei casi di recidiva o più eclatanti, l'espulsione dalla community senza diritto al rimborso della quota di iscrizione.
Una particolare attenzione è riservata ad evitare la "prostituzione on line" ovvero l'eventualità che per gli incontri siano patttuiti dei compensi.

Anche Meetic dichiara di avere da tempo adottato una politica analoga: le foto, i messaggi di presentazione dei nuovi iscritti ed i loro contenuti sono resi pubblici solo  a posteriori, ovvero dopo un controllo da parte di appositi moderatori. La direzione del sito invita inoltre a segnalare come "messaggi inadeguati" sia quelli contenenti proposte volgari ed inopportune, sia i comportamenti molesti ed offensivi, sia i messaggi pubblicitari e di spam. Tre lamentele sullo stesso profilo, generalmente ne comportano l'espulsione dal circuito. Un'isola felice dunque...questo è ciò che descrivono i giornali oggi parlando di ronde on line.

Lo sguardo del cronista non trascura di considerare il fenomeno mediatico dell'anno: facebook, il socialnetwork gratuito dove, come in quasi tutte le community ed i siti social, su ogni pagina è presente un link per le segnalazioni.
Attraverso il link di segnalazione si attiva il grande occhio dei "vigilantes telematici" attenti a garantire che il loro territorio rimanga sede di una interazione piacevole e corretta tra gli utenti. Ne andrebbe della loro reputazione..con conseguente perdita di utenti.
Pertanto facebook si preoccupa di scongiurare la pubblicazione di immagini oscene o pornografiche ma anche di reprimere forme di bullismo e molestie.
All'invio della segnalazione di abuso ad un apposito indirizzo, fa seguito una conferma di lettura. Entro le 24 ore dal messaggio di segnalazione, lo stesso viene vagliato dalla direzione del sito ed entro le 48 ore successive (72 in tutto), colui che ha segnalato riceverà il riscontro dettagliato delle iniziative intraprese da facebook contro i responsabili degli abusi. Non manca un messaggio di rassicurazione per le vittime: "saranno intrapresi tutti i provvedimenti necessari". Calma e sangue freddo gente...qualcuno lassù ci ama e protegge...qualcuno veglia su di noi.

Eppure non sono mancate negli ultimi mesi forme di protesta da parte dell'utenza, casi di gruppi o pagine inneggianti a mafiosi, furti di identità le cui vittime hanno stentato ad ottenere interventi consoni, nonchè forme eccessive di repressione degli abusi come gli interventi effettuati sulle immagini di madri che allattavano al seno i propri neonati.
Eppure lo stesso Mantellini, proprio con riferimento a facebook descrive delle sacrosante evidenze, con particolare riguardo alle famigerate "condizioni d'uso" che, in quasi tutti i socialnetwork gratuiti, sono espressione di un profondo divario di forze: condizioni contrattuali che possono variare a discrezione dei gestori, cancellazioni di account e contenuti al riparo dalla esigenza di essere puntualmente ed automaticamente motivate, la logica del "qui comando io e questa è casa mia" diffusa in ogni dove e mascherata dall'alibi della gratuità, fori competenti spesso non indicati nei dislaimer o localizzati all'estero. E' una realtà che in tanti conosciamo, una realtà con la quale molti di noi hanno già dovuto fare i conti.

Il cronista ci ha descritto delle isole felici, esempi di efficienza ed organizzazione ed altrettanto sarebbe magari avvenuto se avesse contattato i gestori di altri social network, anch'essi gratuiti, i più diffusi per ovvi motivi, quelli in cui l'espressione "utente" non sempre fa rima con l'espressione "cliente", quelli in cui in contrasto con evidenti obiettivi commerciali ai quali gli utenti contribuiscono attraverso la propria presenza ed i propri contenuti, si continua a porre l'accento sull'aspetto di una gratuità  solo apparente ed essa, proprio essa, giustificherebbe il divario di forze e di conseguenti diritti.
Non ci sono servizi gratuiti e varrebbe la pena per tutti rileggere a riguardo il post di Zambardino successivo alla sospensione del suo account da facebook.

Ci hanno descritto delle isole felici, eppure i reati on line aumentano, le denunce fioccano, la gratuità dei servizi è una barzelletta alla quale non crede più nessuno ed il cronista ha dimenticato di intervistare qualcuno: noi utenti!

 
 
 
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