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e riparlammo ancora e più volte di dar vita ad un blog collettivo. Ogni qual volta io avvertivo la rabbia e l'insoddisfazione per le politiche del portale, i miei propositi si rinnovavano e le mie idee si ingigantivano. Più mi incazzavo più il mio progetto diventava ciclopico. Ci vuole un sito - dicevo - una netiquette, uno staff! Sai che ti dico? Se mi girano le balle la creo io una bella community alternativa così vediamo cosa è degno o meno di essere blog del giorno! -
La Socia nicchiava, rimandava i tempi, provava a sedare i miei bollenti spiriti. Credo che il ruolo di moderatrice le si fosse cucito addosso come una seconda pelle.
- Ma dai, perché? Non posso scegliermelo io il blog del giorno? Lo piazzo lì col titolo “Questo è il vero blog del giorno”. – Lei rideva, poi annuiva, poi nicchiava ancora; mentalmente cominciava a sentirsi stimolata dal mio progetto ma mi frenava: - guarda che se fai così io ti segnalo e ti faccio bannare e poi, ho da fare, non è il momento! -
Più lei rinviava più io scalpitavo. Più lei cambiava argomento più io la incalzavo. Nella migliore delle ipotesi la metteva sul ridere, ma non si esponeva mai con un si. Poi, si finiva col ridere davvero ed il momento di concretizzare passava. Oggi che ci ripenso credo riuscisse a tacitarmi con l’ironia; mi mitigava senza appagarmi però, per cui non c’è da stupirsi se io abbia continuato per mesi a massacrarla nei fianchi.
Intanto osservavo i blog collettivi sulle altre piattaforme e studiavo le classifiche di Blog Italia e Blogbabel.
Non ricordo di preciso quando e come riuscii ad estorcele un si.
Se ripenso alla frenesia che mi prese in quel periodo concludo che potrebbe aver accettato per sfinimento. Avrà smozzicato fra i denti un - si va bene ma io sono molto presa adesso - abbastanza però perché io mi mettessi in moto sul serio.
Di lì a breve la posi dinanzi al fatto compiuto presentandole un lavoro già pronto all’80%.
Il blog fu messo on line ad ottobre del 2006 ancora privo di contenuti. In questo modo lei aveva la possibilità di verificarne la grafica, di iscriverlo alle directory per prepararne il posizionamento e di realizzare tutti quegli altri trucchetti del mestiere di blogger che mi erano ancora del tutto ignoti. Del restro era lei la blogstar no? Era il suo, l’unico blog di Libero ai vertici di Blog Italia, addirittura superiore per pagerank al Blog_Magazine! Io ne feci solo una di iscrizione e fu uno sfacelo. La sbagliai completamente col risultato che a partenza avvenuta Blog Penna Calamaio risultava assolutamente sconosciuto a BlogBabel . Finì anzi in coda nella lista dei nuovi blog da approvare , mentre io mi mangiavo le mani riconoscendo di essere stata una perfetta idiota. Lei no, prendeva tutto con filosofia al principio.
Poi qualcuno ad ottobre su Libero creò il Blog del Giorno: la sua idea di fondo fu ancora una volta quella di fornire un’ alternativa ai contenuti evidenziati in home page dal portale. L’organizzazione di cui si dotarono fu però disastrosa.
In quel blog l’idea stessa di blog era snaturata. Esso deviava i lettori dal centro alla periferia (i blog segnalati) sì che il centro riusciva ben poco ad emergere. Erano poi politicamente sbilanciati a sinistra, col risultato di apparire faziosi; io non volevo questo, volevo un blog nel quale far incontrare più voci.
Fu proprio con l’entrata in scena del Blog del Giorno che le mie pressioni sulla Socia cominciarono a diventare ossessive. Era tutto pronto, compresi i contenuti del sito, bisognava soltanto realizzare le pagine e metterle on line. Ma come diavolo si facevano le pagine di un sito? Non lo sapevo! Doveva necessariamente farle lei, il che significava restarmene buona in attesa, ovvero qualcosa di cui io ero e sono oggetivamente incapace. Litigammo come forsennate per il sottotitolo del blog: lei puntava sull’idea della pagina infinita, io sul concetto di agorà, espressione che per qualche arcano motivo le stava pesantemente sugli zebedei. Erano in realtà i prodromi delle liti future.
In attesa che lei terminasse le pagine del sito contattammo gli altri membri del futuro staff, entrambi suoi amici: un uomo e Julia974. Garantì lei per loro. Io non li conoscevo, pur avendo letto più volte i loro post sul Blog_Magazine. Trovarono il blog già pronto ed i testi di massima già elaborati; dovevano solo entrarne a far parte, acquisendo pari dignità e pari poteri rispetto a chi il blog lo aveva ideato e creato. Per coinvolgerli sottoposi loro il post di esordio, quello che poi effettivamente fu pubblicato on line. Ci dicemmo che ognuno dei 4 avrebbe elaborato la sua versione e poi avremmo scelto la migliore. Fu un errore. Avremmo dovuto utilizzare quella fase di stasi per chiarire cosa ci si aspettava realmente da loro: non ci servivano due blogger, noi volevamo uno staff! Non qualcuno che si limitasse a postare, bensì qualcuno capace di elaborare le iniziative, qualcuno capace di monitorare l’andamento del blog, qualcuno che sapesse individuare insieme a noi gli eventuali problemi e porvi rimedio. Intanto i giorni passavano e la Socia non completava le pagine del sito...
Era stanca, imbottita di farmaci a causa di una brutta polmonite ed il cortisone non faceva certo un buon effetto sul suo equilibrio nervoso. Neanche le mie continue pressioni a dire il vero.
Barcamenandomi nell’uso di Frontpage riuscii a creare qualcosa che somigliasse vagamente ad un sito. Peccato che una volta messe on line quelle pagine fossero completamente sballate! Lei mi spiegò che tutti i contenuti dovevano essere inseriti in tabelle e quando le chiesi cosa fossero queste benedette tabelle mi mandò un file di frontpage che fungesse da esempio. Fu come mettere fra le mani di un assassino incallito un’arma col proiettile in canna: il giorno dopo io avevo già realizzato tutte le pagine del sito. La Socia giustamente non prese di buon grado la notizia: le avevo usurpato i compiti, l'avevo privata del diritto e del piacere di realizzare qualcosa per quello che non doveva essere solo il mio blog! Mea culpa. Decisamente avere pazienza non è proprio il mio forte. La sera stessa imbufalita sino all’osso lei si ritirò dal progetto ed io forzai ancora la mano facendo partire il blog. Avete presente un kamikaze? Bè era nulla rispetto a me! Confidavo che le sarebbe passata l’arrabbiatura ed invece a distanza di poche ore gli altri due componenti del neo staff mi contattarono via messenger per dirmi che rinunciavano alla loro participazione. In quelle conversazioni una loro frase mi ferì profondamente. Oggi non ricordo neanche più cosa mi fu detto. So soltanto che cancellai Blog Penna Calamaio ed il mio blog personale. Ero ancora lontana mille miglia dal potermi definire una blogger!