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CARA VECCHIA PUBBLICITA'...


Navigando su internet spesso si trovano dei siti interessantissimi. Oggi mi sono imbattuto in un sito che vende vecchi manifesti e locandine pubblicitarie da inizio secolo a oggi. Manifesti Pubblicitari che rappresentano la più significativa espressione storico-artistica del XX secolo. Considerati anche straordinari oggetti da collezione negli ultimi anni, sono stati riscoperti e rivalutati. Alcuni naturalmente non li avevo mai visti, altri in particolar modo quelli che pubblicizzavano liquori, dolci, prodotti di bellezza ecc… , mi hanno trasportato indietro nel tempo, facendo riaffiorare piacevoli ricordi.
Ho guardato con meraviglia i manifesti e le locandine. Osservandoli bene appaiono in tutta la loro bellezza. Vere opere d’arte eseguite solo dall’uomo, dall’artista che su di un foglio bianco fa vivere rendendolo interessante, piacevole e simpatico un determinato prodotto. La mente, la fantasia e la mano animano quel foglio lo rendono vivo tanto che stimola il desiderio di acquistare... Qui non ci sono messaggi subliminari, qui c’è un’arte forse povera che valorizza i vari prodotti con l’unico scopo di reclamizzarli con onestà. L’importante, parafrasando al contrario una canzone di Enzo Jannacci, è “non esagerare”. Quelli erano tempi in cui non venivamo assaliti da imbonitori che ci proponevano offerte strabilianti. Non è la pubblicità di oggi, così invadente e aggressiva, era una pubblicità di un candore affascinante.  Oggi, invece, gli spazi pubblicitari stanno invadendo ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Allora non era plausibile che la felicità e l’allegria di una famiglia dipendessero dal tipo di merenda che si mangiava, come sembrerebbe in certi spot? È singolare, inoltre, il fatto che mentre per noi, che abbiamo già una certa età, la pubblicità sia un intervallo, magari fastidioso, tra un programma e l’altro, per i bambini essa sia invece una delle trasmissioni più apprezzate.  È naturale che anche i pubblicitari, ed in genere coloro che devono reclamizzare un prodotto, devono fare il loro lavoro. Ma forse il punto non è fare a meno della pubblicità, ma solo avere coscienza dei meccanismi economici che stanno dietro ad essa, prima di seguirne i consigli, magari non tutti inutili.Scritto da shardana0        su SARDINIA E ALTRO...