Creato da redazione_blog il 10/12/2006

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Liberiamo i Tetti!

Non so se qualcuno già sa cosa è il conto energia, una di quelle cose che dovrebbe dare un bell'impulso positivo alla produzione anche privata di energia solare e fotovoltaica, quindi grossi risparmi ed energia pulita

Un grande handicap però esiste per tutti coloro che tanto vorrebbero approfittare di questa
opportunità ma pur volendo non possono perchè abitano in un condominio, magari numeroso, dove far capire alla maggioranza dei condomini quanto sarebbe economicamente vantaggioso installare un impianto a pannelli solari per elettricità e riscaldamento è davvero quasi impossibile (si sa che soprattutto gli italiani preferiscono continuare a pagare bollette stratosferiche e respirare aria di merda piuttosto che ragionare su possibili alternative.....troppa fatica)

Ebbene un'alternativa ci sarebbe, ovvero costringere lo Stato a liberare i tetti condominiali e permettere (come accade per la parabole e antenne) a chi lo desidera di farsi il suo impiantino solare sul tetto quando chiaramente non ci sia già in progetto un impianto condominiale

Chiediamo dunque di modificare le leggi antiquate che negano al cittadino il diritto all'autoproduzione dell'energia e la pratica impossibilità di coloro che vivono nei condomini di utilizzare gli incentivi previsti per il conto energia !!!

Per firmare clicca qui (non dimenticare il cognome)

Clicca qui per il testo da inviare per mail

Segue il testo e la spiegazione della petizione

To: Ministro dell'ambiente On. Alfonso Pecoraro Scanio ed al Ministro dello Sviluppo Economico On. Pierluigi Bersani

LIBERALIZZARE I TETTI CONDOMINIALI PER PRODURRE ENERGIA RINNOVABILE

I tetti condominiali costituiscono una superficie complessiva enorme e potenzialmente sfruttabile per l'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici.

Queste superfici sono considerate dall'art. 1117 del codice civile "parti comuni" del condominio e la messa in opera dei sopracitati impianti è considerata dalla legge un'
"innovazione".

Le maggioranze assembleari necessarie per deliberare sulle innovazioni sono regolate dagli articoli 1120 e 1136 del codice civile.

La difficoltà di riunire una maggioranza legale e di ottenere delle delibere rendono assai ardua la realizzazione di impianti solari condominiali. Estremamente remota

inoltre la possibilità che un singolo condòmino riesca ad ottenere il permesso per installare un impianto a suo esclusivo uso.

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PERTANTO SI CHIEDE

AL MINISTRO DELL'AMBIENTE ED AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

CHE SI FACCIANO PROMOTORI DELLA MODIFICA DEGLI ARTICOLI 1120 E 1136 DEL CODICE CIVILE RIMUOVENDO L'OSTACOLO DELL'APPROVAZIONE ASSEMBLEARE IN CASO DI RICHIESTA ANCHE DI UN SINGOLO CONDOMINO DI REALIZZARE PER PROPRIO USO ESCLUSIVO IMPIANTI SOLARI TERMICI O FOTOVOLTAICI SULLE

PROPRIETA' COMUNI ALTRIMENTI INUTILIZZATE

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COME SI POTREBBE DEROGARE AI SOPRACITATI ARTICOLI

Il singolo condomino dovrebbe avere il solo obbligo di inoltrare una comunicazione all'amministratore che indica il desiderio di installare un'impianto solare termico e/o fotovoltaico per suo uso esclusivo nelle proprietà comuni non utilizzate già per altri scopi.


L'amministratore dovrebbe avere l'obbligo entro 30 giorni di indire un'assemblea per
verificare che il condominio non sia interessato alla realizzazione di impianto solare condominiale.


In caso di esito negativo dell'assemblea o nel caso rimanesse comunque superficie disponibile, il singolo condomino senza alcuna autorizzazione assembleare potrebbe inoltrare richiesta di autorizzazione al comune di appartenenza ed avviare le pratiche previste per ottenere gli incentivi previsti dal
conto energia.


Le superfici massime suggerite occupabili per singolo appartamento potrebbero essere di:
- 4 metri quadri in caso di installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria;
-26 metri quadri in caso di installazione di impianti solari fotovoltaici per prduzione di energia elettrica o termici adibiti alla produzione di acqua calda ad uso riscaldamento.

Tali superfici sarebbero cumulabili in caso di impianti di tipo misto solare-termico.

In caso di richiesta contemporanea di più condòmini e di conseguente possibile esaurimento della superficie utile disponibile, il diritto di
precedenza verrebbe stabilito dalla data e dal numero di protocollo della richiesta al comune e valido per sei mesi.



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Si allegano per completezza di informazione gli articoli del codice civile indicati nel testo

Art. 1117 (Parti comuni dell'edificio)

Sono
oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi piani o porzioni di piani di un edificio, se il contrario non risulta dal titolo:

1)il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari,le scale, i portoni d'ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e in genere tutte le parti

dell'edificio necessarie all'uso comune [...omissis...]


Art.1120 Innovazioni

I condomini, con la maggioranza indicata dal quinto comma dell'articolo 1136, possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento o all'uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni.
Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico
o che rendano talune parti comuni dell'edificio inservibili all'uso o al godimento anche di un solo condomino.


Art.1136 (Costituzione dell'assemblea e validità delle deliberazioni) - V comma

Le deliberazioni che hanno per oggetto le innovazioni previste dal primo comma dell'articolo 1120 devono essere sempre approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza dei partecipanti al condominio e i due terzi del valore dell'edificio.

postato da "Mondo alla rovescia"

Commenti al Post:
HO.PERSO.LA.DENTIERA
HO.PERSO.LA.DENTIERA il 05/04/07 alle 20:44 via WEB
Ciao liena. Ho letto il tuo post e condivido l'intento e l'esigenza di diffondere l'uso dell'energia solare, oltre che per motivanzioni economiche di risparmio, anche per finalità ambientali. Meno convinta sono, dal punto di vista giuridico, della metodologia proposta. L'Assemblea Condominiale è il primo microcosmo della democrazia. Prevale in essa, il principio che la minoranza dissenziente soccomba alle decisioni della maggioranza, se assunte con i quorum necessari. Si omette di considerare inoltre nella tua proposta, quale sia la finalità prioritaria di un tetto e di un lastrico solare...ovvero quella di assicurare copertura e protezione all'edificio. E' questo il motivo per il quale, se il lastrico non è di proprietà esclusiva, ove sia necessario intervenire per ripararlo, tutti i condomini sono chiamati a concorrere nella spesa. Anzi, persino quando il lastrico è di proprietà di un solo condomino, la legge, opportunamente ha previsto, in caso di riparazione, il concorso degli altri condomini, in una data percentuale sulla spesa. Ora, immagina cosa accadrebbe se su un lastrico di proprietà comune, fosse necessario riparare la guaina per carenza di impermializzazione e...su quel lastrico un solo condomino, sua sponte, avesse installato un impianto di proprietà esclusiva. Esiste, a dire il vero, una disposizione secondo la quale, ciascun condomino, a determinate condizioni, può usare la cosa comune, anche in modo diverso dagli altri, purchè non pregiudichi il pari uso, la destinazione e la stabilità dell'edificio. Mi sovviene però, di primo acchitto e senza i necessari approfondimenti, che nel caso di specie, ove si consentisse con tanta semplicità l'uso del lastrico, si potrebbe configurare un'ipotesi di usucapione. Cioè il condominio finirebbe spogliato di un proprio bene. L'unica strada che reputo praticabile, è quella già percorsa dal legislatore, in tema di dismissione degli impianti centralizzati di riscaldamento: abbassare cioè le maggioranze necessarie per questa singola deliberazione, sottoponendo comunque la decisione all'organo collegiale. Resta ferma la piena validità dell'intento che persegui con il tuo post: meno spese, più energia pulita, meno tralicci che deturpano l'ambiente e meno immissioni dannose per la salute. Ciao da Ross
 
 
liena67
liena67 il 06/04/07 alle 09:44 via WEB
beh effettivamente non hai tutti i torti ma sono anche certa che si potrebbe comunque trovare un accordo o quantomeno se un singolo condomino potesse avere libertà di mettere un impianto di questo genere pur senza l'approvazione dell'assemblea certamente dovrebbe non solo rispettare una serie di paramentri di sicurezza ma anche permettere in un qualsiasi momento eventuali lavori di manutenzione controllo ecc ecc.
Comunque anche la tua proposta di abbassare il quorum può essere valida.
Il problema è che (chi vive in un condominio magari numeroso lo sa) spesso e volentieri i condomini tendono a dire no per dispetto più che per una ragione.
Tanto per dare un esempio nel mio condominio Fastweb non ha potuto installare la fibra ottica perchè un meschino e bastardo che ha un locale a pianterreno non ha autorizzato il passaggio dai suoi locali (un lavoretto di neanche mezzora) a meno che non lo si pagasse una cifra esagerata.
Di fronte a tanta meschinità e stupidità, di fronte a condomini che ancora vanno avanti con caldaie a gas, come si può pensare di ottenere anche un minimo di collaborazione in una situazione del genere?
Insomma quì non si tratta di "democrazia" ma di giustizia. Perchè una vera democrazia dovrebbe motivare realmente un no e in un'assemblea condominiale questo no non ha nessun motivo. Per cui da democrazia si trasforma in ingiustizia.
Se la cosa sarebbe possibile con autorizzazione dell'assemblea perchè non dovrebbe essere possibile senza?
Perchè un antenna satellitare si e un impianto fatto come si deve no? (aiutano anche a mantenere riparata la porzione di tetto)
E per finire, fosse per me dovrebbe essere un obbligo per ogni condominio installare un impianto solare per energia e riscaldamento se proprio la vogliamo dire tutta
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 06/04/07 alle 00:28 via WEB
Ciao sono Mauro, c'è un problema di fondo che non viene toccato; capisco la proposta che potrei anche approvare(...ma ci sarebbero costi di realizzazione notevoli, sopratutto in zone ventose e comunque su condomini di una certa dimensione e altezza; ancorare un pannello "non è uno scherzo" con un vento costante che ti rovescia a 15 piani d'altezza)...Il problema è chi gestisce la città? ovvero i regolamenti edilizi emanati dai vari comuni...noi puoi mettere una "pezza" dove in realtà occorerebbe vincolare i comuni a nuove normative edilizie; il risparmio energetico non passa solo attraverso i pannelli fotovoltaici, cosa per altro vecchiotta gia quando la studiavo a scuola vent'anni fa, ma attraverso una cultura "dell'abitare" diveso di quello che abbiamo. Metodi costruttivi per il risparmio energetico passivo sono applicati fin dall'antichità...basta studiarli ed applicarli; devono cambiare i regolamenti...e le "teste" che li fanno, allora avremmo qualche possibilità...Altro punto interessante del fotovoltaico è il costo, attualmente non non consco i costi reali (basterebbe contattare una ditta qui in internet e fare un preventivo) ma a naso la cifra non mi sembra irrisoria...e non sempre i costi diminuiscono in base alla costruzione, produzione ed installazione non che raccordo con il sistema precedente di produzione di acqua calda o energia; mi viene da domandarmi chi "spinge" per la sua applicazione? ....Notte, Mauro
 
 
liena67
liena67 il 06/04/07 alle 09:56 via WEB
Caro Mauro
forse non hai letto attentamente il link che ho riportato e non sai come funziona il conto energia. Il conto energia ti permette da un lato di non essere tu ad anticipare un euro per l'installazione perchè puoi ottenere finanziamenti agevolati (le banche hanno incentivi dallo stato finanziando queste operazioni), dall'altro, cosa fondamentale, tutta l'energia che avanza, e non è poca, la rivendi all'Enel!
se poi ti aggreghi al gruppo di acquisto che ha creato Jaocopo Fò puoi ottenere un impianto senza sborsare un euro e ripagarlo in 20 anni con il 75% di quel che produce. Da subito incassi il valore del 25% della produzione di elettricita'.
Concordo con te con il fatto che tante altre cose dovrebbero essere fatte a cominicare dall'edilizia e dagli stessi uffici comunali e da tanti sprechi che tutti facciamo in casa (il risparmio energetico vero non lo fa quasi nessuno), ma è anche vero che se si continua a non far nulla di concreto certo le cose mai cambieranno!
Insomma un impianto fotovoltaico porca paletta sarà meglio si o no di una caldaia a gas o di uno scaldabagno elettrico collegato all'Enel che di energia pulita non produce un piffero?
Comunque sia un'altra alternativa c'è. Aspettare che finalmente si possa avere un gestore dell'energia elettrica diverso da Enel/Acea e rivolgersi a distributori come La220 o Lifegate che utilizzano quasi esclusivamente fornitori di energia elettrica pulita (è l'unica alternativa che mi rimane se non si inventano un emendamento che blocchi il tutto)
 
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