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La rivolta cinese di Via Paolo Sarpi

Post n°152 pubblicato il 13 Aprile 2007 da stranealchimie
 

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La piccola « Chinatown » di Milano, nella zona di Via Sarpi, si è rivoltata ieri pomeriggio. Corteo con bandiere, cariche della polizia, feriti, auto distrutte.
I disordini sono scoppiati intorno alle 13 quando la polizia ha multato una commerciante cinese. La protesta della donna ha scatenato una reazione violenta da parte dei connazionali accorsi che si è rapidamente trasformata in una specie di guerriglia urbana con cariche e contrattacchi che è durata un paio d'ore. Un primo bilancio degli scontri è di 5 feriti tra i manifestanti cinesi mentre il vice sindaco Riccardo De Corato ha dichiarato che sono 14 i vigili rimasti feriti.
La polizia municipale sospetta che l'episodio sia stato premeditato, ma il console cinese a Milano, Limin Zhang, ha respinto questa ipotesi. Il console si è dato da fare per far tornare la calma, ma ha anche sostenuto di voler garantire fino in fondo i diritti dei suoi connazionali.
Questa rivolta è manifestazione chiara del disagio che la comunitá cinese vive da anni a Milano. Voglio dire, non puó essere stato scatenato da una semplice multa. La multa è stato un pretesto per fare quello che si voleva fare da tempo: insorgere contro la polizia italiana, le sue regole e far sentire la propria voce. Via Sarpi è una specia di ghetto, non un negozio italiano, lo straniero anzi è l’italiano stesso. Una sorta di Porta Palazzo torinese. Ed i ghetti, come ci insegna la storia, sono pericolosi. Pericolosi per chi ci vive, perchè non è integrato con il resto della popolazione e prova ogni giorno sulla sua pelle cosa vuol dire discriminazione, ma anche per chi non ci vive, per chi sta a guardare fuori dal ghetto, perchè quel malessere non puó continuare per sempre, prima o poi dovrá esplodere. E ció è quanto è successo ieri a Milano.

Integrazione, possibile che sia cosí difficile?

E la colpa è da entrambe le parti. É colpa della comunitá cinese, chiusa, con le proprie regole, le proprie cure medicali, si rifugia in quartieri dove desidererebbe creare delle Pechino in miniatura per poi richiedere peró di avere gli stessi diritti di un italiano, quando sono loro stessi a non voler essere italiani. É colpa di alcuni italiani, ignoranti e razzisti, come quell’uomo sui trenta anni che ieri ha gridato contro i manifestanti "E' giusto che i cinesi vengano picchiati": l'uomo è stato salvato dal linciaggio da parte delle forze dell'ordine che lo hanno sottratto dagli aggressori.
Se si vuole creare una societá multietnica, come sta diventando la nostra, è necessario venirsi incontro, da entrambe le parti, essere disposti ad apprendere la lingua del posto, la sua cultura e rispettare le sue regole, imparare a non temere il diverso e a non respingerlo solo perchè è diverso. Altrimenti si alimenteranno solo odio e pregiudizi.


postato da: stranealchimie

Commenti al Post:
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 13/04/07 alle 13:00 via WEB
Sono d'accordo con te, occorre un piccolo sforzo da embrambe le parti, anche se non è così semplice.
 
 
stranealchimie
stranealchimie il 13/04/07 alle 13:33 via WEB
Vero, non è facile e la strada da percorrere è ancora molto lunga....ma con un po' di volontá tutto è possibile. In Svizzera, per esempio, ho conosciuto molti stranieri (portoghesi, spagnoli, cinesi...e anche italiani)che si sono perfettamente integrati nella societá. Ciao!
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 13/04/07 alle 15:44 via WEB
L'italia non è la svizzera, con le sue leggi e regolameenti...L'integrazione comporta sforzi notevoli sopratutto da parte nostra che non conosciamo quasi nulla di chi viene in Italia, abitudini, consuetudini stili di vita, religione etc...Noi siamo popolo di immigrati in terre straniere, dovremmo conoscere certe situazioni...ma a quanto pare la nostra storia non ci insegna...Siamo capaci a creare ghetti, forse è questo quello che abbiamo imparato andando in germania, francia, stati uniti...a vivere...o trasferendoci dal sud al nord nel periodo post bellico. Ma chi ci governa dove ha la testa? Alle belle parole devono seguire i fatti...non le manganellate. E' semplice alimentare il razzismo, il difficile è estirparlo. Le guerre fra poveri non hanno mai condotto da nessuna parte, ormai dovremmo averlo imparato,saluti - Mauro-
 
 
Stefy14
Stefy14 il 14/04/07 alle 11:32 via WEB
è vero tutto quello che dici Mauro però devi anche tenere conto di un altro aspetto che stranealchimie ha ben esposto. I cinesi, almeno la maggior parte, l'integrazione non la vogliono. Non quella che intendi tu o che intendo io. Io ho seguito un pò tramite tv e internet la questione e ad un certo punto un signore di una certa età molto pacatamente ha fatto presente che in quel quartiere ormai non si riesce quasi più a camminare sui marciapiedi perchè occupati dai carrelli che i negozianti cinesi tengono fuori dai negozi. E faceva presente che in altre zone della città questo non viene permesso, e che la commerciante cinese ha reagito perchè la stavano multando per questo. voglio dire: l'integrazione etnica passa dallo sforzo di TUTTI i soggetti coinvolti, non solo da quello di chi accoglie. ben venga la multietnia e condanna forte al razzismo (di entrambe le parti) ma con il rispetto delle leggi che esistono in uno Stato. buona giornata, Stefi
 
   
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 14/04/07 alle 17:05 via WEB
Ciao Stefi, sono daccordo...ma non dirlo ai politici, se no dicono che l'integrazione devono farla gli immigrati...; una cosa è strana se mando delle "forze dell'ordine" a fare una multa agisco in una direzione ben precisa...possibile che i mezzi siano solo questi?...Dovè il controllo dello stato sulle propietà dei cinesi; qui non affittano, comprano...da chi "prendono" i soldi? Le trasformazioni sociali hanno origini anche economiche, si indaghi anche su queste...E' più facile sbattere in prima pagina una rissa per una multa che verificare...e gli organi preposti ci sono dalle ASL, all'INAIL, all'INPS etc.; e non occorre la platealità...le leggi ci sono e vanno applicate, anche per gli extracomunitari...Un saluto Mauro
 
     
Stefy14
Stefy14 il 15/04/07 alle 13:12 via WEB
ma io sono d'accordo su quello che dici. non conosco esattamente la dinamica dei fatti ma credo che la cinese abbia avuto la contestazione della multa da parte di una vigilessa, non di poliziotti o carabinieri, che sono poi interventuti. non sono prevenuta nei confronti dei cinesi, però devo anche dire che in qualsiasi città si trovino non cercano l'integrazione con il territorio ma solo zone dove potersi insediare e rendere delle piccole Chinatown. credo che anche questo dovrebbe farci riflettere insieme a tutto il resto. da dove prendono i soldi, chi glieli da e chi gli permette di fare come vogliono senza controlli. buona domenica
 
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