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Cosa significa "Illegal Alien"? (Prima Parte)

immagineQuesta e’ proprio una patata bollente: chi ha il diritto di andare a vivere dove?

Il dibattito si fa via via piu’ infuocato qui in America e la causa e’ l’immigrazione o la migrazione o chiamatela come vi pare visto che anche in Italia bisogna stare attenti con le parole.

Le cifre parlano chiaro: 12 milioni di persone che sono entrate illegalmente negli Stati Uniti. Illegal aliens li chiamano. Da dove vengono? Mah, un po’ dappertutto. Ma soprattutto dal Sud America.

Disperati che si mettono nelle mani dei "coyotes" che non sono i cani randagi del deserto ma i mercanti trafficanti di vite umane che li fanno viaggiare di notte ammassati nei doppi fondi dei camion, che li scaricano di fronte ad un fiume e poi gli dicono "Nuota", che si sparano tra di loro per il controllo di un particolare tratto di frontiera non controllata. Perche’ giusto per darvi un’idea, la frontiera tra gli stati (americani) del sud ed il Messico e’ lunga quanto da Palermo ad Amsterdam e ce ne vuole per controllarla....

Sto seguendo la storia da un po’ di tempo perche’, anch’io sono un’aliena. Legale pero’.

L’anno scorso il primo di Maggio le scuole pubbliche erano chiuse, come tanti altri uffici pubblici. Perche? Perche’ gli illegali sudamericani avevano organizzato manifestazioni in tutto il Paese per rivendicare i propri diritti di rimanere qui (visto che gia’ ci sono). Non si contavano le bandiere con i colori del Messico, El Salvador, Costa Rica. Ma che bisogno c’era di chiudere? Perche’ i loro connazionali non si sarebbero presentati al lavoro per partecipare alle manifestazioni e sostenere i loro compaesani...

Quest’anno le manifestazioni del primo di Maggio non hanno registrato i numeri dell’anno scorso: i manifestanti avevano paura che arrivasse la polizia e chiedesse documenti uno ad uno e li deportasse in massa... Pero’ i bambini nati qui da immigrati illegali sono Americani a tutti gli effetti quindi sorge il problema: rimandiamo la mamma a casa e... i piccoli? Gli organi legislativi non hanno dubbi: gli adulti hanno deciso di infrangere la legge, quindi noi la applichiamo rispedendoli da dove sono venuti. I figli dovrebbero seguire i genitori.

Il discorso si fa veramente complicato quando uno si chiede: ma come si sostentano questi disgraziati? Ahhhh, proprio qui vi volevo. Catene di supermercati, fabbriche di vario genere di grande e medio livello, compagnie di pulizie, di idraulici, di elettricisti... tutti a pagare stipendi da miseria a chi si accontenta di poco pur di dar da mangiare alla proria famiglia. Ogni tanto arrivano le multe, ma vuoi mettere i soldi risparmiati a pagare $3 all’ora gli illegali...

L’altro giorno sono andata da HOME DEPOT, il paradiso in terra per il fai da te. Puoi comperare dalle assi per farti il parquet in salotto alle piante per il giardino. Fuori decine e decine di ragazzi che ciondolavano e mi guardavano ammiccanti come, scusatemi, delle puttane in cerca di clienti. Ragazzi che per pochi dollari chiedono di aiutarti a cambiare la lampadina che si e’ fusa, sistemare il lavandino che gocciola, aggiustare la grondaia. Cosi possono andare a casa e mostrare orgogliosi alla mamma che qualcosa di buono l’hanno combinato anche loro.

Fine prima parte...

Nella seconda parte vi raccontero’ cosa si stanno raccontando i bloggers americani sull’argomento, alcune esperienze dirette ed un po’ di storia sull’immigrazione in questo Paese.

scritto da: cf0921   su: American Tricolore

Commenti al Post:
mayra4
mayra4 il 06/05/07 alle 14:34 via WEB
Il problema non è tanto degli alieni legali ma di quelli illegali che nemmeno possono ambire a quei lavoretti da quattro soldi e che,gioco forza,si sostentano di espedienti,acuendo la malavita metropolitana.Non ci nascondiamo dietro ad un dito,è così.Mi rendo conto di quanta sofferenza ci sia dietro la scelta di abbandonare il proprio paese,gli italiani per un periodo lo hanno fatto e anche loro hanno una pagina poco pulita,non tutti,fortunatamente.(sai a cosa mi riferisco,ovviamente)E' sicuramente un problema di difficile soluzione arginarne i flussi e le conseguenze.
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 06/05/07 alle 14:48 via WEB
si infatti, occorrerebbe una politica seria ed obbiettiva di controllo dei flussi. Credo sia sbagliato chiudere le frontiere, equivarrebbe a ripiegarsi su noi stessi, condannandoci anche all'isolamento culturale. Nell'epoca della globalizzazione sarebbe inconcepibile. Ma credo anche che l'accoglienza debba essere fatta nei limiti delle proprie forze. Accogliere più di quanto siamo in grado di gestire, in maniera dignitosa, equivale a condannare dei disperati a nuove forme di emarginazione. Quanto all'esperienza di noi italiani emigranti all'estero hai ragione, per questo ho dosato volutamente le immagini dei tre post, proprio per evidenziare i vari aspetti della questione: l'immigrazione nel nostro paese, il sogno americano, e l'immagine di quando a sbarcare con in mano una valigia di cartone, molto spesso eravamo noi.
 
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