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Post n°220 pubblicato il 26 Giugno 2007 da unamicoincomune
Era il 21 Giugno e l’austero ministro dell’economia, TPS, annunciava che le previsioni riguardo ai conti pubblici erano peggiori del previsto. Pur con una crescita delle entrate, i conti pubblici sono ancora lontani dal risanamento ed è per questo motivo che non si può “rompere l’equilibrio dei conti della previdenza”. “Se il Governo, spiega TPS, rompesse l’equilibrio dei conti previdenziali il giudizio dell’UE sarebbe catastrofico e perciò, aggiunge il ministro, il dato limite per il Welfare è di 2,5 miliardi”. Ora, a distanza di 6 giorni, su pressione dei sindacati e della sinistra utopistico-radicale, TPS rivede le sue posizioni e apre alla mediazione con le parti sociali. "Le entrate sono in miglioramento ma Padoa-Schioppa non vuole quantificare le cifre, non ha confermato neanche che si tratta di un miliardo in più come hanno scritto alcuni quotidiani", ha affermato al termine dell'incontro il capogruppo alla Camera dell'Udeur Mauro Fabris anche se il presidente del gruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena ha invece riferito che nelle intenzioni del ministro dell'economia ci sarebbe quella di far salire il rapporto deficit-pil al 2,5%, recuperando quindi altre risorse per il Tesoretto. Stando alle dichiarazioni della capogruppo dell'Ulivo al Senato Anna Finocchiaro, però, le risorse per l'ammorbidimento dello scalone, sarebbero da ritrovare dal riordino del sistema previdenziale. Una mediazione, evidentemente, tra le due 'anime' della maggioranza quella riformista, che aveva chiesto di rinviare il nodo dello scalone per privilegiare gli interventi alle famiglie, e quella di sinistra che ne rivendica l'abolizione. (fonte Ansa). Se fossero vere le affermazioni fatte da Russo-Spena riguardo all’innalzamento del rapporto deficit-pil al 2,5% allora sarebbe chiaro che il Governo pur di stare a galla è disposto a rinnegare il proprio credo ed obbligare l’austero ministro ad allentare i cordoni del borsellino. Un borsellino capiente, quasi senza fondo, riempito a dismisura con i nefasti interventi della scorsa finanziaria. Una finanziarie evidentemente sbagliata ed esagerata tanto che il governo si è ritrovato con soldi in più rispetto al previsto. Questa l’origine del fantomatico tesoretto, un tesoretto che, se fossero vere le dichiarazioni del 21 Giugno us sarebbe già stato intaccato in buona parte. Nonostante ciò, il tesoretto fa gola a molti e il governo sembrerebbe intenzionato ad usarlo per cercare di arginare l’emorragia di consensi determinata da una politica senza senso e senza criterio. Una politica di governo che è riuscita a scontentare tutti, grande vanto questo per Prodi che vede in ciò l’aspetto positivo dei suoi interventi, e che ha gettato il Paese nella piena incertezza. Grazie al governo Prodi, l’unica certezza che gli italiani hanno in questo momento è proprio l’incertezza. Con l’incertezza non si fanno piani o progetti, non si pianificano investimenti e l’economia ristagna. Con entrate tributarie che oscillano tra il negativo e il positivo, il buon TPS, ormai con le spalle al muro, apre all’ipotesi di superare il famoso scalone e di sostituirlo con scalini. Viene ipotizzato di poter trovare le eventuali risorse aggiuntive, perché il tesoretto non basta, da una fantomatica riorganizzazione previdenziale e qui, il povero TPS, si andrà a scontrare con il sindacato che non vuole sentire parlare di un “superInps” ma che, come afferma il segretario generale aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta, "le risorse che possono essere recuperate dal riordino degli enti di previdenza si debbono riferire solo alle sinergie che aumentino l'efficienza nei confronti dell'utenza ma non da accorpamenti degli enti, o SuperInps". Insomma, niente di nuovo all’orizzonte e la calda estate prodiana potrebbe diventare rovente molto presto. Tra le tante proposte, da un governo che predica crescita ed equità sociale ci si poteva aspettare anche qualcosa di diverso come ad esempio l’eliminazione del diritto previdenziale per gli eletti in parlamento e nei consigli regionali. Questo, anche se i risparmi conseguenti non sarebbero enormi, sarebbe stato un punto a favore per l’esecutivo prodiano ma, purtroppo, da questa bassa politica non ci si può certo aspettare interventi di alto profilo. Non ci si può aspettare esempi positivi. E allora si continua a parlare di scalini, scaloni e niente più. Parafrasando Ricucci, si potrebbe affermare che questo Governo si pone in linea con chi pensa sia più facile “fare il finocchio con il culo degli altri”. La cosa grave è che Prodi e Co. Giocano a farlo con il nostro. Mala Tempora… |
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