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« CUFFARO FOR PRESIDENT | Fare Memoria : il giorno dopo. » |
Post n°342 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da redazione_blog
Nessuno può chiamarsi fuori dallo scempio di una città mai così umiliata e mai così in pericolo, come in questi giorni: troppi sacchetti neri insudiciati dagli egoismi e – Dio non voglia – dalle connivenze col malaffare, sono andati ad ammassarsi come rifiuti, sporcando non solo le mani ma anche la coscienza.
Queste dure parole pronunciate dal Vescovo di Napoli Crescenzio Sepe venerdì sera ai fedeli e alle (poche) autorità cittadine (mancavano sia il Governatore Bassolino, sia il Sindaco Iervolino, sia il Presidente della Provincia Di Palma) accorse nel Duomo per presenziare alla veglia di preghiera in presenza delle ampolle contenti il sangue di San Gennaro, tolte dalla loro teca in una data diversa da quelle ufficiali come accade ogniqualvolta la città si è trova a vivere un’immane tragedia, per invocare un intervento divino affinché la catastrofe rifiuti si avvii a una soluzione, è l’emblema della gravità del problema o l’evidente volontà della Chiesa di strumentalizzare un momento quanto mai critico per la politica di centrosinistra, da tutti additata come principale responsabile del disastro munnezza, per riabilitarsi agli occhi dei fedeli e non, cancellando in questo modo dalla memoria della gente i reati di pedofilia commessi da alcuni dei suoi ministri, o, molto più prosaicamente, anche per lei, come per Berlusconi, è già iniziata la campagna elettorale? Se un fedele, avendo perso la fiducia negli uomini, trova conforto e speranza nel sangue di San Gennaro, un laico che cerca di ragionare con la propria testa, (pur condividendo le parole del Cardinale Sepe, dando per scontato che la questione rifiuti è di una gravità estrema e, se non ci si avvia a una rapida soluzione, non appena le temperature aumenteranno di qualche grado il rischio epidemie si tramuterà in triste realtà), si domanda perché l’intervento divino debba sempre succedere a una tragedia e non anticiparla, evitando che si manifesti? Con tutto il rispetto per il Cardinale Sepe e le sue condivisibilissime parole, ciò agli occhi di un laico che cerca di ragionare con la propria testa dà l’impressione che Dio si serva delle disgrazie umane per poi farsi pubblicità! Che io sappia un genitore amorevole vigila sui propri figli perché non si facciano male, (Dio è un Padre Onnisciente e vede tutto, o no?), non interviene solo dopo che sono morti o si sono arrecati mali irrimediabili o comunque hanno fatto tanto male a terzi! Per la cronaca, malgrado la veglia di preghiera, il Sangue nell’ampolla non si è sciolto. Per i credenti è questo un triste presagio, periremo sotto una montagna di munnezza? Non sarebbe meglio se mettessimo da parte San Gennaro e invitassimo la gente a sostenere De gennaro? scritto da: kayfakayfa su: LA VOCE DI KAYFA |
innanzitutto credo che il discorso (mi riferisco al primo commento di ross) non fosse "perchè il divino non interviene prima" ma piuttosto "perchè i prelati non intervengono prima" che è cosa assai diversa e quindi la corretta, secondo me, base del dubbio di Kay
va anche detto comunque che non solo le parole di Sepe sono condivisibili, come lo stesso Kay ammette, ma anche che Sepe è cardinale a Napoli di recente e nonostante la mia profonda laicità ho una certa stima di questo cardinale piuttosto innovativo e anche "tosto". Che poi possa esserci anche da parte sua un uso strumentale della situazione non potrei giurare che non sia realistica come ipotesi
detto e premesso ciò passiamo all'argomento "munnezz" che mi interessa molto e non solo per le mie origini napoletane
ho serissimi dubbi che De Gennaro farà qualcosa di buono in quanto sta seguendo la linea di sempre, ovvero ostinarsi, come del resto gli viene indicato dalle istituzioni, con alcune discariche, come quella di Pianura, che assolutamente sono inadatte
non la faccio lunga ma questo articolo è piuttosto esauriente sul perchè non vanno bene quelle discariche e quali sarebbero le alternative
in aggiunta a questo, ricordo che non sono le discariche e neanche gli inceneritori (comunemente e erroneamente chiamati termovalorizzatori) a risolvere il problema in tutta Italia e non solo in Campania, ma solo e unicamente le cosidette R (ridurre-riusare-riciclare-) e se pensiamo che a Milano si fa bene ci sbagliamo di grosso
per maggiori informazioni leggete questo volantino e anche per Napoli ad esempio questa pagina
non ultimo vi consiglio di leggere questo volantino che nella parte finale, in maniera allegra (tipico dell’anima napoletana ridere dicendo cose serie) dà una serie di risposte piuttosto esaurienti
saluti
ora sono passati ad altro tipo di protesta e i giornali se ne stanno occupando SOLO ora
sembra che i napoletani non se ne occupassero ma NON è così