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Post n°346 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da morton0
Qualche giorno fa, in occasione della Giornata della Memoria, qualcuno mi ha fatto notare di rimanere spesso stupefatto di fronte alla capacità che hanno avuto certe persone di far fronte al trauma e di riuscire, malgrado tutto, a ricostruirsi una vita. Come non stupirsi? Come ci siano riusciti, la psicologia, ancora troppo ancorata a modelli interpretativi “catastrofistici”, attualmente non è in grado di spiegarlo. Certo, relazioni sentimentali solide, legami forti di amicizia, talento e particolari predisposizioni, senso innato dell’ironia, sono tutti fattori che possono aver inciso … ma perché alcuni sì, altri no? Eppure sarebbe importante saperlo, o quanto meno avere un’idea al riguardo … perché sono convinta che trarre spunto dalle biografie di queste piccole grandi persone aiuti a formare e ad autoformarsi, a crescere e a far crescere la forza unita alla speranza, per fare in modo che i giovani non siano sordi alla sofferenza propria e degli altri. Oggi si ha paura del dolore, oggi si ha paura parlare della morte. Si preferisce consumare il momento, afferrare l’effimero … Guardare negli occhi la nostra vulnerabilità esistenziale è per molti di noi un pericolo da cui fuggire, per altri un vezzo speculativo per filosofi in carriera. Scritto da Morton0 su: Scherzo o Follia? |
Certo non parlo della sopravvivenza nei campi di concentramento, rispetto alla quale possono aver influito altri fattori come la resistenza fisica, la tempistica degli eventi e persino la fortuna o la casualità. Parlo del dopo. Della capacità di superare il trauma (quello nello specifico e gli altri in generale che l'uomo incontra durante il suo percorso di vita).
A mio avviso entrano in gioco molti fattori, i cui embrioni si formano sin dall'infanzia e si consolidano attraverso un humus di relazioni, legami affettivi e contesti sociali, per poi creare quella base, quella forza interiore cui si attinge per affrontare le avversità o, semplicemente, per superare e/o contenere la propria soffrenza.