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Kosovo, triste presagio

È inutile negarlo, quanto sta avvenendo in queste ore a Belgrado dove gruppi di teppisti, contrari all’autonomia del Kosovo riconosciuta da diversi paesi esteri, tra cui  anche l’Italia, hanno assaltato e incendiato l’ambasciata USA, (uno di loro sarebbe morto carbonizzato, intrappolato tra le fiamme), attaccato e distrutto a colpi di spranghe un Mac Donald’S, un’agenzia dell’UNICREDITO ITALIANO e la palazzina di una società per gli studi italiani, (contrastati in maniera alquanto soft dalle forze dell’ordine serbe!), alimenta nella mente di molti il timore che possa scatenarsi una nuova guerra nei Balcani!


A condividere tale preoccupazione pare sia anche il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema che in una dichiarazione ANSA riportata nella tarda serata di ieri ha ammesso che il Governo italiano è molto preoccupato per quanto sta avvenendo a Belgrado, richiamando alla responsabilità il Governo serbo perché garantisca la protezione alle sedi diplomatiche, pur ammettendo che è comprensibile l‘amarezza che c‘è in queste ore in Serbia.

Analizzando il processo politico che ha portato all’indipendenza del Kosovo più di un commentatore in questi giorni, sui giornali e in televisione, ne ha messo in discussione la legittimità giuridica e politica, ammonendo gli Stati che lo hanno riconosciuto a riflettere sulle proprie posizioni in quanto esso potrebbe essere un precedente cui potrebbero appellarsi altre entità locali indipedentiste come la Catalogna e i Paesi Baschi in Spagna, (nazione che non ha riconosciuto l’autonomia del Kosovo dalla Serbia), la Corsica in Francia o, paradossalmente la Sardegna e la Padania in Italia come ha sostenuto il leghista Mario Borghezio davanti al Parlamento di Strasburgo come riferiva ieri il Corriere della Sera.

Aldilà di tutte le presunte conseguenze politiche e, speriamo di no!, belliche che potrebbero scatenarsi dal processo indipendentista kosovaro, vissuto con preoccupazione anche dal Vaticano presumibilmente perché, essendo il Kosovo ad alta densità albanese con religione musulmana, le autorità ecclesiastiche temono ritorsioni contro la minoranza ortodosso/cattolica, non bisogna dimenticare che nel dicembre del 1991 fu proprio il Vaticano uno dei primi stati a riconoscere la Croazia come nazione dopo la disgregazione della Jugoslavia, gesto che più di uno storico considera l’inopinata scintilla che appiccò la miccia per l’esplosione della guerra nei Balcani!

In relazione a quanto avvenne circa quindici anni fa oltre l’adriatico, la sensazione è che, contrariamente a quello che dovrebbe essere il suo ruolo nella vita degli uomini, la storia non insegna niente a nessuno, soprattutto a coloro che con le proprie decisioni e azioni hanno la responsabilità di farla!

scritto da: kayfakayfa   su: LA VOCE DI KAYFA

Commenti al Post:
morton0
morton0 il 25/02/08 alle 20:51 via WEB
Considerato che l'indipendenza del Kosovo è ampiamente osteggiata dagli stessi serbi ivi residenti, mi auguro che il tutto non sfoci nella orrenda carneficina di allora ...!
 
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