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Elettroshock: la rivalutazione dell'orrore.

Post n°380 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da redazione_blog
 

In tempi di riconversione e riciclo del passato poteva mancare la rivalutazione dell'elettrochoc? No, non parlo della choc economy che un libro recente di Naomi Klein ha portato alla ribalta, parlo proprio di quel trattamento elettro convulsivante che uomini illuminati come Basaglia avevano aborrito e scacciato via dalla medicina ufficiale italiana: ora la SOPSI lo rivaluta e lancia una raccolta di firme per rimetterlo in carreggiata.

Non bastassero gli orrori raccontati da chi vi è stato sottoposto; non bastasse che i regimi totalitari ne hanno fatto un uso abnorme per eliminare o "sperimentare" su oppositori e persone appartenenti a cosiddette razze inferiori (altro orrore), ma ne hanno fatto uso anche paesi cosiddetti democratici come gli USA sui prigionieri, in base a degli studi compiuti negli anni 50 del 900.

Ora se ne torna a parlare perchè si sostiene che, sulla base dei nuovi materiali e tecniche, i cosiddetti effetti collaterali sono ridotti al minimo e gli effetti positivi sono visibili e quindi se ne richiede il riuso.

La medicina ha fatto passi da gigante nello studio del cervello e delle sue devianze e la psicologia ha sempre discusso su esse cercando strade meno invasive: non capisco, quindi, perchè si debba ora ritornare ad una cosa che ha detrminato danni diffusi e ha ridotto esseri umani a larve. Mi ricorda, una cosa del genere, 1984 di Orwell... e l'uso che se ne fa non può essere certificato che sia solo a scopo medico dato che proprio l'avanzamento della ricerca in questo porterebbe sicuramente ad abusi e deviazioni, quindi no grazie!!

scritto da: ninograg1  su: XXI secolo?


28/02/07 Ndr: per approfondire l'argomento, degno di essere conosciuto e dibattuto, inserisco il link ad un testo informativo pubblicato sul blog APPUNTI DI VISTA.
Il testo, in parte tratto dal Corriere della sera, riporta informazioni storiche sulla pratica dell'elettroshock e stralci di una intervista alla scrittrice Alda Merini, a suo tempo sottoposta a questa pratica.
Il blog invece è creato dagli operatori di un Centro Diurno di Salute Mentale e si propone di riportare, anche in forma anonima, esperienze e testimonianze di riabilitazione mentale.

Commenti al Post:
morton0
morton0 il 27/02/08 alle 16:28 via WEB
Io credo che questa sia una delle tante boutade che ciclicamente nascono e, poi altrettanto, ciclicamente si sgonfiano. Ciò che trovo tuttavia allucinante e semplicemente vergognoso è che in ambienti scientifici accreditati possano ancora predere piede simili idee, che presuppongono concezioni totalmente distorte della malattia e, soprattutto, fortemente lesive della dignità della persona. Come hai giustamente sottolineato tu, qui vuol dire negare anni di crescita della psichiatria, che da un'impronta oppressiva e invasiva è passata a riconsiderare la Persona non come composto di sintomi, ma come portatrice di messaggi, di richieste, di bisogni e di valori. Mamma mia, rabbrividisco solo a pensare non tanto ad una reintroduzione di questa pratica terapeutica (che onestamente non credo possa aver luogo),ma che qualcuno possa averci anche lontanamente pensato ...
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/02/08 alle 20:01 via WEB
E' un argomento sul quale sono impreparata, anche se i ricordi degli orrori a cui fai riferimento nel post, mi inducono ad essere contraria ad uno sdoganamento dell'elettrochoc. Soprattutto poi, leggendo il commento di morton, sono indotta a concludere che la malattia mentale non sia un problema "fisico" e pertanto non possa essere curata attraverso apparecchiature tra l'altro invasive. Ho fatto una brevissima ricerca su internet proprio ora e pare che nei casi di malattia mentale, non è provata (anzi, sostanzialmente esclusa) l'esistenza di tessuti danneggiati nel cervello umano, nè la presenza di diversi valori per le sostanze biochichime. Non vedo quindi come un problema di natura non fisica possa essere curato o risolto attraverso impulsi meccanici...mi sa proprio di ritorno agli orrori, hai perfettamente ragione!
 
 
morton0
morton0 il 27/02/08 alle 22:40 via WEB
che ci sia una componente genetica, quindi anche organica, nella malattia mentale pare un fatto ancora da accertare, ma di cui si sospetta un'effettiva veridicità. Ma il problema non sta nella causa, bensì nel rimedio ... esistono oggi metodi molto meno invasivi, di tipo psicoterapico associati ad adeguati trattamenti farmacologici, che risultano più che adeguati. L'importante è recuperare la Persona, a prescindere dal livello di gravità della sua patologia. Scopo della cura non è guarire, ma aiutare a star bene, a trovare un equilibrio tra "ciò che sta dentro e ciò che sta fuori" ...
 
JON.L
JON.L il 27/02/08 alle 22:57 via WEB
Io lavoro nell'ambiente psichiatrico ed è parere diffuso che tale prassi rivista in forma attuale e con adeguate precauzioni, possa portare a benefici non ottenibili in altro modo attualmente. Come ogni cosa, si dovrebbe, invece che sparlare a sproposito, senza conoscere chiaramente e da dentro la questione, analizzare i benefici che potrebbe portare e mettereli a confronto sulla bilancia con i lati negativi, valutandone le potenzialità e la convenienza. Non a caso una buona fetta degli addetti ai lavori, la trova una terapia adeguata e per certi casi insostutuibile. Andrebbe eseguita in trattamento anestesiologico, come una normale operazione chirurgica e monitorata con le più attuali tecniche. Perchè non valutare prima di chiudere a priori e senza dati oggettivi ?
 
 
JON.L
JON.L il 27/02/08 alle 23:14 via WEB
dimenticavo... con l'energia nucleare si possono cereare centrali per l'energia mondiale, ma anche bombe atomiche, con le pistole si può fare il tiro al bersaglio, ma anche uccidere. L'uso o l'abuso di un mezzo, non ne preclude la potenzialità benefica e il non volerlo come forma di terapia, non significa escluderlo da chi ne fa un uso inadeguato...
 
   
morton0
morton0 il 28/02/08 alle 00:04 via WEB
non si tratta di squalificare a priori un metodo ... anch'io ho lavorato in ambito psichiatrico ... la sofferenza psichica, nel suo oceanico senso di alienazione, è come un sasso duro che trafigge l'anima e che ti entra nella pelle ... fa male e fa star male ... Però è altrettanto opinione diffusa in psichiatria (disciplina, peraltro, come la psicologia, divisa in una moltitudine di parrocchie di pensiero diverse)che occorra restituire alla persona un ruolo attivo nel suo processo di cura. Deve comunque sempre esserci la persona, non uno schermo per impulsi elettromagnetici ... Certo, anch'io sono convinta che le parole non siano sufficienti, che la psicoterapia non sia sufficiente ... questo forse lo può pensare chi non è mai entrato in contatto con la malattia mentale ... Ma il ricorso a metodi non invasivi credo che sia un passo necessario all'interno di una disciplina che comunque ha fatto notevoli progressi in questa direzione. Io forse non dovrei parlare perchè sono una psicologa e questo è un argomento di pertinenza della medicina, però ho sicuramente colleghi e amici psichiatri che la pensano più o meno come me... e, conoscendone e apprezzandone la serietà professionale, non credo proprio che "sparlino a sproposito" ... Grazie per il tuo contributo :-)
 
aupaz
aupaz il 28/02/08 alle 09:36 via WEB
la mia ignoranza in materia diminuisce grasie a questo post.... non sapevo che l'elettroshock potesse curare davvero... ora ho letto l'altro blog segnalato e mi sono chiarito le idee e tamponato la sacca di ignoranza che a vevo a riguardo... Posso esser già soddisfatto di prima mattina... ;-)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/02/08 alle 09:49 via WEB
Andrea, anche io ho denunciato la mia ignoranza, al pari delle mie paure. Ed infatti, sto cercando di capire anche se sono riluttante ad accettare l'idea di una capacità curativa dell'elettrochock. Oggi era in programma la pubblicazione di un post scritto da un blogger di myspace, un blogger che mi ha particolarmente colpito per l'originalità e l'arguzia della sua scrittura e con il quale ho preso accordi per un rapporto di collaborazione. Tuttavia a tarda sera ieri, su blog calamaio abbiamo ricevuto la visita del nick appuntidivista e visitando il corrispondente blog mi sono resa conto di quanto poco sappiamo e di quanto poco trattiamo certe tematiche. E' un blog giovane ma credo da "divorare" già nei primi contenuti offerti e mi ripropongo di dargli nuovamente spazio anche con l'iniziativa del "Blog in Trasferta". Ho letto in quelle poche pagine informazioni, testimonianze e denunce. Mi auguro che qualcuno di loro venga qui ad alimentare la discussione, fornendo il proprio punto di vista sull'argomento elettrochock e fornendoci la possibilità, come tu dici, di tamponare le nostre sacche di ignoranza. Ross
 
JON.L
JON.L il 28/02/08 alle 10:12 via WEB
In Italia purtroppo si arriva sempre dopo... Quando gli altri apesi stavano adeguandosi per il nucleare, come fonte di energia economica e attuale, noi ci abbiamo rinunciato, sull'onda emotiva di un referendum pilotato dopo cernobil, così facendo abbiamo rinunciato a una fonte economica e protratta nel tempo per comperarla da altri paesi limitrofi e pagandola dieci volte di più, ma il peggio, con gli stessi rischi che averla in casa; ora che gli altri paesi guardano oltre,( oltretutto abbiamo tenuto in vita con i relativi costi elevati, una centrale, senza che producesse nulla fino ad oggi, che si sta smantellando, e pagandone lo smaltimento alla francia e germania), per i problemi correlati allo smaltimento delle scorie, noi guardiamo nuovamente al nuclere, nonostante i tecnici, tipo Rubbia, dicano che è un modo attualmente sconveniente e obsoleto; ci facciamo guidare dall'emotività, più che dal buon senso, perchè non affidare alcune scelte, o per lo meno alcuni dibattiti a tecnici specializzati, che possono mettere sul piatto i pro e i contro, prima di valutare ed escludere o acquisire, invece che affidarci a etiche di parte o politici nell'onda della campagna elettorale o alla ricerca di voti, oppure peggio di soldi che puntualmente arrivano dove ci sono soldi publici investiti in grandi opere? Tutto questo esula dal problema elettroshock, ma pone un senso alla discussione, non farsi dirigere dall'emotività, ma da dati certi e studi prodotti da indgini di persone competenti ed affidarci a questo, più che a sterili dibattiti politici, io non dico giusto o sbagliato, dico valutiamo i pro e i contro prima di scegliere... tutto qui !
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 28/02/08 alle 10:30 via WEB
Giò, è quello che stiamo cercando di fare ed infatti il link che ho proposto, riporta accanto all'intervista di Alda Merini anche l'opinione dei medici che hanno lanciato la petizione. Del resto se parlassimo solo ed esclusivamente di argomenti nei quali siamo ferrati, finiremmo spesso per essere monotematici e, quel che è più grave, ci sarebbe preclusa la possibilità di formarci delle idee attraverso l'arricchimento portato da chi ha maggiori dati in possesso o da chi non la pensa come noi. Io sono impreparata, lo ripeto, ma ho nella mente le parole (poche, tristi e discrete) di una persona la cui mamma è stata sottoposta a questo trattamento, finendone pregiudicata a vita. Mi accosto a questo tema con estremo pudore ma non senza partecipazione e desiderio di approfondimento, lo dimostra la scelta di non pubblicare altri post oggi e ben vengano a riguardo i contributi di tutti. Una sola notazione relativa al tuo commento: se, come scrivi, in Italia si arriva sempre dopo, da quanto leggo nel blog APPUNTI DI VISTA, pare che l'elettroshock sia stato inventato proprio da un italiano...in questo caso dunque ripristinarne la pratica non sarebbe un arrivare in ritardo, bensì un ritornare al passato, ripetendone gli errori o, al contrario ammettendo come errore l'eliminizione dal nostro sistema sanitario, di questa trattamento
 
   
JON.L
JON.L il 28/02/08 alle 10:40 via WEB
Mi risulta che in altri paesi è ancora in uso... comunque certamente ha prodotto situazioni negative, ma anche positive, quando la ALDA MERINI aprla dell'orrore subito, io mi chiedo se il risultato finale non giustifichi ampiamente il mezzo... ALDA MERINI, sarebbe quella che è ora senza L’ELETTROSHOCK subito ???
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 28/02/08 alle 10:48 via WEB
ribalto la domanda. La persona cui ho fatto riferimento sarebbe quella che è ora senza l'elettroshock subito? Chi l'ha in cura dice esattamente il contrario, ovvero che sia stata pregiudicata proprio da quei trattamenti. Sarebbe interessante attingere dati sull'argomento. Invito morton quando sarà on line di attengere ai suoi testi ed alla sua banca dati. Io, mi riprometto di farlo con le mere possibilità offerte da internet, se avrò tempo dopo pranzo, altrimenti, come giustamente dici, i nostri interventi finirebbero per avere esclusivamente basi emotive.
 
     
JON.L
JON.L il 01/03/08 alle 17:44 via WEB
Carissima ross. certo questo non lo sappiamo, ma ci sono situazioni, dove si deve fare una scelta, tra una situazione inaccettabile di vita e una possibilità... A chi spetta scegliere e valutare le possibili conseguenze in percentuale sia in positivo che in negativo e quando, a che punto sia necessario decidere per una di queste potenziali possibilità ? Acettare una vita di enormi disagi per la persona che li vive e i familgiari, senza alcuna speranza di miglioramento o affidarsi AD UNA SPERANZA... ?
 
     
Earthlessheartless
Earthlessheartless il 28/02/08 alle 11:03 via WEB
Subito o subìto? :)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/02/08 alle 11:06 via WEB
bè..ovvio che sia subìto, ma se noti, nei commenti siamo un pò tutti portati nella fretta della digitazione a commettere strafalcioni...credo ad es. di aver scritto attengere, invece di attingere. Ross :-D
 
Earthlessheartless
Earthlessheartless il 28/02/08 alle 22:10 via WEB
Non era per te Ross: chiedevo al professore del piano di sopra. Gli ho fatto la stessa domanda sul blog 'appunti di vista'. Se mi si dice che, praticamente, la Merini sa scrivere solo perchè l'hanno sottoposta ad elettroshock, ho bisogno di sapere se trattasi di persona in grado di capire il commento che seguirà la sua risposta: in caso contrario mi riposo le dita. :)
 
 
JON.L
JON.L il 29/02/08 alle 19:29 via WEB
Non ti ho risposto, semplicemente perchè la domanda non meritava risposta. Ma visto che insisti, ti dico chiaramente che ti conviene riposare le dita, in quanto hai a che fare con un povero ignorante, che ha difficoltà sia nell'esprimersi che nel formulare un concetto, quindi non vale la pena che ti disturbi, riposa dita e magari anche mente con qualche goccia di tranquillante: sai l'isterismo è dannoso e crea stress ...
 
   
Earthlessheartless
Earthlessheartless il 01/03/08 alle 20:08 via WEB
Un momento: la mia non era una domanda oziosa. "ELETTROSHOCK subito" poteva essere uno slogan e, visto che, sei anche fautore dell'utilizzo di psicofarmaci, propendo per l'ipotesi slogan.:)
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 01/03/08 alle 20:37 via WEB
ehi...voi due...non litigate. Mi sono accorta solo ora dei vostri scambi e me ne scuso. Fate i bravi chè lo siete entrambi e passiamo oltre. L'argomento è interessante e siamo qui per confrontarci. Conto su di voi ;-)
 
     
Earthlessheartless
Earthlessheartless il 01/03/08 alle 21:27 via WEB
Ok! Scusa :)
 
     
JON.L
JON.L il 01/03/08 alle 22:28 via WEB
Ok chiedo scusa e passiamo oltre ^__^ ...
 
appuntidivista
appuntidivista il 01/03/08 alle 12:27 via WEB
non tutti conoscono i danni della psichiatria.
non tutti sanno che un paziente è prima di tutto una persona, in seconda battuta una persona con dei problemi.
del resto basti pensare ai nostri piccoli disagi personali o di qualche parente circa la malasanità...
bene, un paziente psichiatrico, rintronato dai farmaci e dalla società, è una persona fragilissima. non può difendersi.
una pratica invasiva come l'elettroshok può solo peggiorare la situazione..... a meno che, appunto, qualcuno non abbia già deciso che la persona che soffre di problemi psichiatrici o psicologici, non debba trasformarsi in PAZIENTE per tutta la vita!
secondo me bisognerebbe prima di tutto chiarire questo concetto. una volta chiarito e stabilito che queste persone si sono ormai giocata la vita, gli affetti, la famiglia e la dignità, sono d'accordo anch'io con l'elettroshok. se non altro, in qualche posto dimenticato dal mondo dove gli infermieri psichiatrici fanno da padroni e abusano quotidianamente del loro potere, il MALATO non dà fastidio (spero si colga l'ironia)
da quando lavoro, anzi collaboro, con utenti psichiatrici... ne ho sapute e viste delle belle.
fortunatamente sono capitata in un centro di salute mentale che più o meno la pensa come me. evidentemente tutti i torti non li ho.
evidentemente le persone possono vivere, tutte, una vita decente.
riguardo la merini è un'artista meravigliosa... che darebbe punti a molta gente.
un bacio
 
 
JON.L
JON.L il 01/03/08 alle 17:38 via WEB
Mi spiace ma stiamo andando ognuno per una strada diversa: come per ogni altra questione genenralizzare è sempre un grande errore, ogni caso è di per se un essere umano a se stante con problematiche e potenziali soluzioni diverse, esistono pazienti con disturbi psichici lievi e gestibili, altri con problemi gravi che necessariamente per se stessi e per gli altri, vanno tutelati e contenuti, fortunatamente oggi esiste una discreta farmacologia che permette questa gestione e contenimento, un tempo esisteva solo il contenimento fisico con bracciali fasce cinture e spesso anche botte, nella fase acuta. Un tempo c'erano i manicomi, che erano un contenitore di tutto un pò, dagli oprfani ai disgraziati, dagli emarginati ai malati psichici e molti " sani" cresendo li dentro, ovviamente degeneravano. Oggi, secondo la mia esperienza, la situazione per certi aspetti è nettamente migliorata per una fascia di patologie che vanno dalla lieve alla media gravità; permangono situazioni che sono davvero di difficile gestione e con molta probabilità, per ora, senza possibilità di miglioramento, dove solo chi le vive in prima persona può comprenderne la difficoltà reale di gestione. Risulta facile criticare atteggiamenti o procedure, sicuramente discutibili, ma che non trovano altra forma di gestione o strumento per risolvere situazioni che a lungo periodo diventano davvero di un peso difficilmente comprensibile da percepire, per chi non si trova sul campo 365 giorni l'anno. Le stesse famgilie si affidano a centri specializzati di contenimento ai quali affidare, il figlio, il parente, che mantenuto in casa preclude ogni possibilità di gestire una vita sufficentemente dignitosa, distruggendo matrimoni, relazioni, equilibri affettivi. Non esistono bacchette magiche, ma persone più o meno capaci, più o meno sensibili, più o meno preparate, che si trovano spesso ad affrontare queste situazioni, senza strumenti adeguati e molte volte con personale ridotto all'osso. Concludo scrivendo che anche per me la merini è un artista indiscussa, ma questo non toglie che: forse... lo è divenuta grazie a quella forma di " tortura" che ha dovuto subire e forse, oggi non sarebbe ciò che è senza d'essa, forse...
 
appuntidivista
appuntidivista il 01/03/08 alle 19:52 via WEB
non andiamo per strade diverse, semplicemente la pensiamo in modo diverso.
comunque io ci vivo 365 giorni all'anno e so che se i Servizi pubblici e privati funzionassero come si deve, molti problemi di cui parli sarebbero risolti.
non è un problema di malattia come dici, ma di operatori, medici, disservizi, assenteismo, qualunquismo, ignoranza. i pazienti molto normalmente sono solo numeri e una semplice cartella clinica e la malattia mentale in Italia, come altre problematiche sociali anche non sanitarie, è semplicemente lo specchio di ciò che siamo.
 
 
JON.L
JON.L il 01/03/08 alle 22:26 via WEB
Concordo per il finale; ma i "se..." non risolvono e i conti si fanno con quello di cui si dispone.
 
appuntidivista
appuntidivista il 01/03/08 alle 19:54 via WEB
dimenticavo..... scusa JON, se vuoi e puoi, ti va di dirmi che lavoro nell'ambiente psichiatrico?
 
 
certonientedivero
certonientedivero il 01/03/08 alle 21:07 via WEB
Se guardi nel suo blog, la presentazione del suo libro di prossima pubblicazione ti dice che lavoro fa.
 
 
JON.L
JON.L il 01/03/08 alle 22:33 via WEB
diciamo che sono un operatore sanitario, che attualmente, 2 anni, lavora in un dipartimento di psichiatria. Il ruolo sicuramente cambia la propesttiva, ma non la sostanza. ^___^
 
redazione_blog
redazione_blog il 01/03/08 alle 22:38 via WEB
Io vi confesso una cosa, da ore insieme a morton stiamo cercando di reperire dati certi su danni e/o benefici derivanti dall'elettrochock e per quanto si stia girando, non si trova nulla che sia veramente attendibile. Quindi l'idea che me ne sto facendo è che in assenza di dati certi non si possa procedere ad effettuare esperimenti sulla pelle della gente. Cercherò di essere più precisa nei prossimi interventi, davvero stiamo cercando di documentarci il più possibile e, ci siamo trovate dinanzi ad interventi da parte di alcuni dei firmatari di quella petizione, che reputo se non altro "nebulosi".
 
 
JON.L
JON.L il 01/03/08 alle 22:47 via WEB
La psichiatria, di per se ha difficoltà ad inserirsi in schemi e dati ben definiti, le variabili sono tante e tali da rendere davvero difficile una catalogazione chiara ed attendibile: è un pò come la metereologia: un battito d'ali dall'altra parte del mondo, può modificare sostanzialmente una previsione. E comunque, tengo a precisare, che non mi sono schierato ancora da una delle due parti, ho solo affermato che si dovrebbe valutare il sistema prima di escluderlo a priori. Notte buona popolo silente, domani mi attende una splendida giornata sulla neve fresca in mezzo ai profumi dei boschi ^___*
 
   
morton0
morton0 il 01/03/08 alle 22:59 via WEB
Beato te, possiamo venire anche noi? :-) Che la psichiatria faccia fatica a tenere sotto controllo tutte le variabili, è vero ... Chi si occupa di tutto ciò che ha a che fare con le discipline aventi il suffisso "psi" (la psicologia in primis) ne sa qualcosa. Gioie e dolori del nostro mestiere. Tornando a noi: -non ci sono ahimè dati certi che evidenzino in modo oggettivo effettivi miglioramenti e i dati relativi alla stessa remissione temporanea dei sintomi oscilla dal 20% al 80% ... mi sembra un margine troppo ampio e "ballerino" per poter dire con certezza che il paziente stia meglio ... - per contro, non ci sono dati altrettanto certi per poter dire che vi siano degli effetti nocivi a lungo termine sulla persona. E' pur vero che molte persone lamentano perdita di memoria, attacchi di panico, ritorno della sintomatologia depressiva ... Nel dubbio, trovo sia assolutamente improponibile una metodologia di intervento, di per sè comunque invasiva e traumatica (ricordo che il fatto che venga attuata in anestesia permette di non sentire il dolore, ma non preclude la possibilità del danno), che non dia garanzie sufficienti a tutela della persona. Concludo citando Hemingway, illustre vittima dell'elettochock: "Bene, che significato ha distruggere la mia testa e cancellare la mia memoria, che è il mio capitale, e impedirmi di lavorare? E' stata una cura brillante, ma abbiamo perso il paziente"
 
redazione_blog
redazione_blog il 01/03/08 alle 23:19 via WEB
Io vorrei aggiungere un'altra cosa, una riflessione suscitata dalle varie fonti che sto sfogliando con morton (in realtà io le segnalo e poi faccio lavorare lei ^__^ ). Leggo che la proposta non sia di imporre l’elettroshock bensì quella di renderlo disponibile a tutti, quando i trattamenti diversi abbiano fallito o serva un effetto rapido. (es. nelle ipotesi di soggetti con tendenze suicide). Nel proseguio di ciò che leggo si fa riferimento al consenso informato. Da profana mi sono chiesta se una persona affetta da depressione grave sia in grado di formulare un proprio consenso correttamente formato o, se al contrario sia plausibile ritenere che spesso, proprio nei soggetti affetti da gravi forme di depressione manchino proprio le risorse necessarie perchè ciò avvenga, le risorse volitive (non mentali), considerato che il grave depresso non riesce di solito a prospettarsi nè una possibilità di cura nè una possibilità di vita "normale".
 
 
morton0
morton0 il 01/03/08 alle 23:23 via WEB
spesso non riesce neppure a mettere nel conto la possibilità stessa della vita ... spesso la prevale l'istinto di morte sul bisogno di cura ...
 
   
redazione_blog
redazione_blog il 01/03/08 alle 23:35 via WEB
sono comunque colpita dalla assenza di dati attendibili e propensa a ritenere che in una società civile, prima di auspicare l'uso o il ri-uso di trattamenti comunque invasivi (ancorchè praticati sotto anestesia) si abbia il dovere di compiere una indagine seria e completa sugli effetti conseguenti ai trattamenti già praticati. Prescindendo da una simile indagine reputo improponibile quella petizione. Su cosa si basa? Noi i dati non li stiamo trovando, nè in un senso nè in un altro. C'è un documento della Cia, (a sfavore) c'è il dato storico che l'elettroshock sia stato introdotto dopo essersi accorti che praticandolo sui maiali essi erano più docili al momento della macellazione, ci sono percentuali ballerine tra percentuali del 20 e dell'80 % (variabili che reputo molto alte) e ci sono i dati provenienti dagli stati uniti, dove il ricorso a questa pratica è dettato da motivi economici. Precisamente, il servizio sanitario è coperto da assicurazioni di tipo privatistico che erogano la copertura della degenza solo in presenza di intervento (in ambito psichiatrico l'intervento minimo è appunto rappresentato dall'elettroshock). Per il resto leggo solo incertezze sia sulla sussistenza di danni sia sulla presenza di benefici. Ed ancora di più mi stupisce che di questi argomenti si parli davvero poco!
 
     
morton0
morton0 il 01/03/08 alle 23:53 via WEB
Ehi socia, ti vedo appassionata all'argomento al punto giusto ... mi sa che sono cose che solleticano la tua curiosità. Ti diverti ad indagare, eh?
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 01/03/08 alle 23:55 via WEB
si, sto depurando la mia mente dal clima di cloaca che ho respirato oggi in un blog.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/03/08 alle 19:10 via WEB
vi state rendendo conto che nel 2008, i media, le leggi, le proposte, etc... ci stanno facendo parlare ancora di elettroshock? 194? strutture residenziali simili a manicomi come quelle che vendola sta incrementando in Puglia???
vi state accorgendo che qualcuno ci vuole far tornare indietro di 30 anni? ignorare le battaglie vinte? continuando a non realizzare il grande progetto di basaglia? certo che non funziona! non è mai stato applicato veramente!
vi state accorgendo che forse bisognerebbe capire perchè ci vogliono tutti scemi?
ma cosa succede???
 
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