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Post n°450 pubblicato il 08 Giugno 2008 da redazione_blog
E' accaduto all'alba di questa mattina, (n.dr 7 Giugno per chi legge) a Milano-Rogoredo, tra la tangenziale est, la ferrovia e sotto i cavi dell'alta tensione, nel campo nomade del comune - dunque un campo autorizzato e censito - "La nostra famiglia, tutta la nostra famiglia - spiega Bezzecchi - è italiana, abbiamo i documenti, lavoriamo, paghiamo le tasse, luce e acqua, i nostri figli vanno a scuola. In comune, dove ho lavorato per 23 anni, e in prefettura lo sanno perfettamente. Arrivare all'alba, circondare il campo e illuminarlo con le lampade, svegliarci e metterci in fila e fare la fotocopia del nostri documenti è stato molto più che umiliante. Sanno chi siamo, conoscono la famiglia Bezzecchi, mio padre è medaglia d'oro al valore civile. Perché questo blitz di evidente matrice razziale?".
Si è trattato di una schedatura su base etnica! scritto da: kudablog su : http://blog.libero.it/KudaBlog/ |
L'episodio cui fa riferimento kudablog non mi piace assolutamente, nè nella sostanza (il campo era autorizzato e censito ed i componenti ben conosciuti e stimati) nè nei metodi propri di una retata in piena regola. Penso che tutti coloro i quali hanno invocato verso l'attuale Governo rigore in materia di sicurezza abbiano il dovere in prima persona di vigilare perchè il rigore (giusto) i controlli (giusti) non sfocino di fatto e nella coscienza comune in forme di razzismo ingiustificate.
A me personalmente i controlli stanno benissimo, le espulsioni pure e le sanzioni anche..così come riconosco il diritto delle forze dell'ordine, per chiunque di noi, di fermarci per strada e controllare i nostri documenti, ma questo episodio, da quanto leggo, mi "puzza" un pochino!
ci sarebbe stata l'insurrezione, le dimissioni del prefetto e tutto il casino che ne consegue. Quello che è successo in via Impastato è esattamente questo. Non si tratta più di fare controlli, ma di andare a ledere i diritti base delle persone. Nessuno di noi dovrebbe subire questo trattamento. Nessuno dovrebbe finire in schedari fotografici come possibile delinquente se non ha commesso nulla, solo perchè non vive in una casa tradizionale. No, qui non è in gioco il diritto a fare dei controlli, ma il diritto a vivere come tutte la persone italiane. Ci stiamo abituando al fatto che per i nomadi non succede nulla se non valgono proprio tutti i nostri diritti, tanto loro un po' se la cercano. E questo è sbagliato!