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Sogna con me...

Post n°971 pubblicato il 24 Settembre 2012 da redazione_blog

E’ notte fonda, la strada è illuminata da lampioni che emanano una luce fioca … Ho tanta strada da fare … cammino rapidamente, inizio a correre … forte, sempre più forte, ma la meta si allontana e dietro di me si avvicinano inesorabilmente 7 mani con 7 dita che tentano di arpionarmi. Corro con affanno, il cuore in gola … all’improvviso, davanti a me si apre un varco, intravedo la meta … ma poi, due cancelli dorati affiorano da terra e si ergono implacabili davanti a me. Non ho scampo …
Non stiamo parlando di un film di Dario Argento, ma del resoconto narrativo di un sogno di una ragazza qualche notte prima di un esame che la preoccupa molto e che ritiene decisivo ai fini della sua carriera universitaria.
Già, i sogni ... I sogni sono desideri, risuonano le note di un vecchio cartone, ma qui non parliamo di fantasie ad occhi aperti, bensì di quella attività notturna comune a tutti noi, che suscitò grande curiosità nel dottor Freud e che esercita un fascino di incomparabile misura.
Chi di noi, almeno una volta nella vita, non ha sperimentato questo gioco di illusioni, questa danza caleidoscopica di immagini bizzarre, di oggetti fuori posto e di anomalie sequenziali, dove il prima viene in seguito al dopo e viceversa?
Quanti di noi si sono interrogati sconcertati sul perché, durante la notte, nel loro salotto sia entrato un elefante o nel frigorifero giaceva imperterrita la testa dell’amante (sono esempi, nessuno sano di mente depositerebbe l’amante nello scomparto della verdura …).
A che ci serve tutto questo? In altre parole, perché sogniamo? Da principio, dunque, fu il dottor Freud a dire la sua: i sogni sono la via maestra per studiare l’inconscio, perché attraverso il ricco universo di simboli che li popolano, noi esprimiamo, in modo camuffato e quindi non angosciante, desideri inconsci socialmente censurati, a partire da quelli di natura sessuale. Sotto le mentite spoglie di strani simboli di difficile comprensione, praticamente noi possiamo fare sesso indisturbati con il mondo intero, persino, appunto, con lo stesso elefante che si trova nel salotto.
Oggi, seguendo una linea interpretativa ritenuta un po’ meno fantasiosa, si è più propensi a pensare che sognare non sia altro che un modo per mettere ordine ed elaborare il ricordo di ciò che ci è successo durante la giornata e per risolvere problemi che si presentano nella quotidianità. Altre teorie ci dicono invece che i sogni rappresentano qualcosa privo di significato: è come se di notte noi facessimo pulizia di tutto ciò che abbiamo dentro, lasciando come residuo la scia onirica.
Che sia teatro di desideri sdoganati, archivio di fatti quotidiani o “rumore bianco” che agisce da sottofondo, il sogno, proprio in virtù del suo essere misterioso e imponderabile, rappresenta ancora un grande, affascinante e sconcertante mistero, del quale non possiamo però fare a meno.
In fondo, a ben pensarci, cosa sarebbe la nostra vita senza quella sana, bizzarra sintesi, che solo l’amante in frigorifero o l’elefante in salotto ci possono dare?
Parliamone ...

Scritto da Morton0

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