Creato da emrysemrys il 11/07/2005
Fossefacile... (Tecniche di Sopravvivenza Urbana)

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Dedalo

Post n°12 pubblicato il 25 Luglio 2005 da emrysemrys


La metropoli ha sempre due facce. Almeno due diciamo... In effetti, per quello che ne so, esiste almeno una metropoli che ha almeno due facce.

La faccia che mostra è quella dei palazzoni, delle case alte, delle strade larghe, del parcheggio facile ma blu, dei semafori visibili e funzionanti che di notte lampeggiano di un accattivante giallo maldipancia e delle piazze con panchine invase da piccioni ostinati ma diligenti.
La faccia della grande città insomma, che spesso vediamo in televisione, dove i tram o gli autobus passano a velocità percepibile, i pedoni attraversano sulle strisce, il cielo fa capolino tra un albero e l'altro lungo le direttrici dei grandi viali, le insegne dei negozi hanno spazio per nome, cognome e figli e in genere se anche ci sono lavori, non disturbano granchè la normale routine del pendolare colletto bianco.

Poi c'è il dedalo.
(Dedalo, costruttore di labirinti - Ndr)
Il dedalo puzza, è la parte più puzzosa della città - vedi mex precedente - e non c'è sole di giorno, perchè le case sono ammassate le une sulle altre, con i tetti soprammessi come la dentatura di un adolescente. I parcheggi sono segnati con fantasia a metà tra il marciapiede e la strada, rigorosamente in giallo. L'asfalto è un miraggio, nel dedalo regna il pavè - così uno va piano... e come potrebbe fare altrimenti in un intrico di vicoli del genere?! - il pavè che trita le sospensioni alle auto, che massaggia le natiche ai motociclisti, che spezza i tacchi ai pedoni. Amato odiato pavè del cavolo.

Nel dedalo le insegne dei negozi sono fumose, scure, piccole, spesso balbuzienti o rotte del tutto. Forse è difficile tirar su' una scala per andarle a riparare, ma il dedalo sembra non curarsene. Nessuno guarda un'insegna nel dedalo per trovare un posto, nel dedalo sai già dove devi andare, altrimenti non trovi il posto. Li' i negozi sono spesso nei cortili interni delle case o negli anfratti tra una sporgenza e l'altra. A volte per entrare in un negozio devi suonare al campanello di qualcuno - "Scusi, la sciura Maria?" "Si?" "Mi apre per favore?" "Deve andare all'outlet?" "Si..." "E quindici. Stamattina siete tanti, che ci sono, i saldi?"

I mezzi che passano nel dedalo sono solo tram, piccoli, vecchio stile, con i vetri apribili e i sedili in legno, che quando si muovono fanno più rumore di un ferrivecchi, ma sono ecologicissimi perchè sono elettrici. Un autobus non potrebbe girarsi nel dedalo. I tram del dedalo sono addestrati, guidano con rabbia, quasi con violenza; se una macchina è parcheggiata male ed il conducente è ancora a bordo, la ricoprono di scampanellate ed insulti; nemmeno i pedoni vengono risparmiati.

Però il dedalo è anche magico. La sera si illumina di luci impensabili, dietro gli angoli spuntano le vetrine di antichi negozi di rara maestria artigiana, dove si mantegono vivi anche se boccheggianti lavori scomparsi nell'altra metropoli, come l'arrotino, il calzolaio, la sarta, il vasaio... Inoltre abitare nel dedalo costa, non è mica alla portata di tutti! Sei pursempre in pieno centro e quando meno te lo aspetti, da un crocicchio di strade ecco spuntare l'insegna rossa della metropolitana. E' una metropoli, mica il paesello di tua nonna...!

Mentre la grande metropoli respira, il dedalo pulsa, come fosse un cuore; mentre la metropoli sorride, il dedalo sogghigna, dove la metropoli freme di attività, nel dedalo la stessa brulica.
Ma non può vivere l'uno senza l'altra, perchè sarebbe una città finta, come al cinema, come in certe pubblicità assurde dove la mamma che ha sedici anni, il papà trentacinque e la figlia dodici, mangiano merendine e non ingrassano. Come nelle ricostruzioni a teatro, come in svizzera.

Non resta che scegliere dove abitare, se nella metropoli che non dorme mai o in quella che sembra dormire sempre. Fateci caso, la scelta è genetica: siamo come due tribù in una.

Em

 
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