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Fincantieri Anno difficile, più ricavi e meno utili Al via l’aumento di capitale da 300 milioni


Un 2008 in chiaroscuro per il gruppo Fincantieri. L’azienda ha archiviato l’esercizio con una crescita record del fatturato dell’8% a 2,9 miliardi di euro. La redditività non è stata altrettanto soddisfacente. L’utile netto è sceso da 36 a 10 milioni «a causa della congiuntura internazionale sfavorevole».Ciononostante, per il quinto anno consecutivo, il consiglio d’amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 10,1 milioni, pari a una remunerazione annua del 3% del capitale sociale. Una piccola boccata d’ossigeno per il Tesoro che risulta essere azionista unico dell’azienda.Sotto il profilo commerciale, nel 2008, sono stati raccolti ordini per 2,5 miliardi (contro il valore record di 4,2 miliardi del 2007), «in un contesto di mercato segnato dalla crisi finanziaria - hanno spiegato dalla società - che ha bloccato i nuovi ordini a partire da settembre 2008». A causa della riduzione degli ordini, il portafoglio totale si è attestato a 10,8 miliardi (in calo rispetto ai 12 miliardi del 2007), mentre gli investimenti sono diminuiti, negli ultimi dodici mesi, da 116 a 111 milioni di euro.Infine, per sostenere il piano industriale ’07-’11, il cda ha dato l’ok a un aumento di capitale di 300 milioni. Ricapitalizzazione prevista già nel 2007, ma che non si era potuta realizzare. «Sono soddisfatto della tenuta dell’azienda in un momento di crisi come questo e fiducioso per il futuro» ha commentato il numero uno di Fincantieri, Giuseppe Bono.Fonte: Libero-news.it 30.03.09CRISI: FINCANTIERI; STOP A MEGAYACHT, SLITTANO COMMESSELa crisi economica non risparmia nemmeno il comparto del superlusso e il settore della cantieristica, coinvolto dalla contrazione dei consumi del turismo e del tempo libero. Fincantieri ha infatti annunciato ai sindacati l'avvenuta cancellazione di una commessa multimiliardaria per la costruzione di un megayacht, a causa di difficoltà del committente, lo slittamento dei tempi di consegna, su richiesta degli armatori, di navi già in lavorazione oltre al rischio di congelamento di un programma per la costruzione di traghetti. Lo riferiscono i sindacati di categoria che hanno chiesto un incontro con l'amministratore delegato per un'analisi dell' attuale situazione economica. La Fim Cisl valuta che tali fatti "potrebbero portare a negative ricadute nei cantieri di Muggiano, Ancona, Genova Sestri e Castellamare che andrebbero a diminuire gli attuali carichi di lavoro. Se a ciò si aggiunge che non si stanno acquisendo nuovi ordini - scrive la Fim in una nota - il quadro non si presenta tranquillo per nessuno dei siti produttivi". Per questo il sindacato di categoria ritiene "prioritario mettere in sicurezza Fincantieri, facendo in modo che venga rafforzata, e non ridimensionata, da questa crisi strisciante e indecifrabile nella sua portata e durata. Serve certamente un confronto, e a questo non ci sottrarremo, su come recuperare efficienza e produttività - scrive la Fim - puntando su un'organizzazione del lavoro che permetta a Fincantieri di aggredire un mercato sempre più difficile". L' allarme è condiviso dalla Uilm: "Di fronte a questi primi segnali preoccupanti la Fincantieri ha paventato la possibilità di sospendere la trattativa di secondo livello in quanto non è oggi possibile prevedere la densità degli effetti della crisi finanziaria e di mercato nel medio e lungo periodo", scrive in una nota. In tale contesto, la Uilm ritiene necessario "affrontare un confronto serrato sulla vertenza con l'obiettivo di un reale recupero di efficienza e produttività, attraverso una più concreta organizzazione del lavoro che permetta a Fincantieri di aggredire un mercato sempre più ristretto e competitivo". (ANSA). 19.11.08