Blog La Crisi

Draghi: "Il peggio sembra passato. Ma l'eredità sarà undebito elevato"


«L'Italia sta affrontando una recessione profonda dopo una crescita modesta, ma ci sono alcuni segnali positivi»(Ansa) ROMA - Secondo Mario Draghi «l'economia italiana sta affrontando una recessione profonda, che fa seguito a un lungo periodo di crescita modesta ma la fase di progressivo peggioramento della congiuntura sembra essersi arrestata; vi sono alcuni segnali positivi». Il governatore di Bankitalia lo ha detto durante l'audizione sul Dpef davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato a Palazzo Madama. «Trainata dalla ripresa mondiale - ha aggiunto Draghi - l'attività produttiva tornerebbe a crescere nel corso del 2010». DEBITO PIU' ELEVATO - Ma i contraccolpi saranno duri, a cominciare dal fatto che «l'eredità della crisi sulle finanze pubbliche sarà un debito molto più elevato». Secondo Draghi «l'incidenza del debito pubblico sul Pil è attesa scendere a partire dal 2011, ma alla fine dell'orizzonte previsivo solo meno di un terzo del maggior debito connesso con la crisi sarebbe riassorbito. L'elevato peso del debito rappresenterà quindi una delle eredità più gravi della crisi». E ancora: «è atteso un ulteriore forte deterioramento dei conti pubblici nel 2009. In base alle stime del Dpef 2010-2013, nell'anno in corso l'indebitamento netto dovrebbe aumentare di 2,6 punti percentuali del prodotto, raggiungendo il 5,%. Il debito pubblico aumenterebbe di quasi 10 punti percentuali salendo al 115,3% del Pil. Il Documento prospetta un calo del prodotto del 5,2%». Sono stime «in linea con quelle incluse nel quadro previsivo recentemente presentato nel Bollettino Economico della Banca d'Italia». PRIORITARIO IL SOSTEGNO AL SISTEMA PRODUTTIVO - «Resta prioritario dare sostegno al sistema produttivo: occorre evitarne un indebolimento strutturale» ha poi detto il governatore di Bankitalia. Per Draghi, infatti, «l'uscita dal mercato di un gran numero di imprese ridurrebbe il potenziale produttivo del Paese, con costi rilevanti anche in termini di capitale umano». PENSIONI - Draghi ritiene anche opportuno «un aumento significativo dell'età media effettiva di pensionamento» che «potrà aumentare il «tasso di attività e sostenere il tasso di crescita potenziale dell'economia». La parificazione dell'età di pensionamento fra uomini e donne nel pubblico impiego «muove in questa direzione». FEDERALISMO FISCALE - Il federalismo fiscale, secondo Draghi, dovrà invece contribuire al «contenimento della spesa». E' questo l'auspicio del governatore di Banca d'Italia: «le modalità di realizzazione del federalismo fiscale saranno cruciali per rendere più efficace la gestione delle risorse pubbliche e razionalizzare la spesa, sempre conservando come riferimento il principio di solidarietà. 21 luglio 2009