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Risanamento, il pm chiede il fallimento: cda lunedì


Il Tribunale di Milano ha convocato Risanamento, invitandola a comparire in udienza il 29 luglio prossimo, per la dichiarazione di fallimento. La società immobiliare che fa capo a Luigi Zunino, in accordo con le banche, sta lavorando alla cessione di asset per rientrare del debito ma il pm Roberto Pellicano, si è mosso in autonomia muovendosi nell'ambito dell'inchiesta Italease.Il Tribunale ha quindi convocato la società per il 29 luglio per accertare i presupposti della dichiarazione di fallimento. Per preparare una difesa il consiglio di amministrazione della società è stato convocato d'urgenza per lunedì prossimo, 20 luglio. Piazza Affari resta per ora alla finestra: le azioni sono rimaste sospese giovedì per l'intera seduta (lo sono anche oggi e lo saranno fino a lunedì, ha fatto sapere questa mattina Borsa Italiana).Il pm, nell'ambito dell'inchiesta su Italease ha raccolto una serie di elementi che lo hanno portato a chiedere la dichiarazione di fallimento per il gruppo di Zunino, vicenda sulla quale sta lavorando la Guardia di Finanza. Risanamento, secondo quanto riferiscono fonti vicine alla società, è pronta a dare al Tribunale tutte le rassicurazioni necessarie. Il piano di ristrutturazione, confermano le stesse fonti, sarebbe sostanzialmente pronto e anzi ora si attende un'accelerazione in seguito al procedimento in corso. Sulla società pesa un'indebitamento di 2,76 miliardi che si sarebbe dovuto alleggerire con le cessioni dell'ex area Falck, ma la trattativa avviata con Limitless (gruppo Dubai World) è fallita. Risanamento è passata a valutare un piano alternativo e una delle ipotesi allo studio è la creazione di un fondo in cui far confluire l'area di Sesto San Giovanni, oltre un milione di metri quadrati di fabbriche dismesse ridisegnate da Renzo Piano. Il confronto con i principali istituti creditori, con l'ausilio del consulente Banca Leonardo, stava andando avanti e, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe stata individuata anche la società di gestione, Castello sgr, per la predisposizione del fondo. Allo studio la sottoscrizione delle quote da parte, secondo fonti finanziarie, sia delle banche (oltre a Intesa Sanpaolo, la principale creditrice con 476 milioni di euro, anche Unicredit e Banco Popolare) sia degli enti locali, mentre a Zunino sarebbe potuta rimanere una piccolissima quota. In cantiere anche piccole cessioni all'interno dell'area Santa Giulia che, secondo fonti vicine all'operazione, avrebbero potuto dare ossigeno per altri 6-7 mesi.Infine, mai del tutto abbandonata, ci sarebbe anche l'ipotesi dell'apertura a un nuovo socio. Risanamento è controllata al 73% da Luigi Zunino, anche se il 19% circa è in pegno a Intesa Sanpaolo e oltre il 26% a Unicredit. Il 23% è sul mercato, il 4% è di altri investitori, di cui il principale è il fondo di gestione del risparmio European investors incorportated che, secondo gli ultimi prospetti Consob, detiene il 2% del pacchetto azionario. Il gruppo stima di avere un portafoglio immobiliare totale di circa 2,5 milioni di metri quadrati, per un valore di cinque miliardi di euro. Le maggiori proprietà sono a Milano e Parigi.Fonte: ilsole24ore.com