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Tremonti: «L'Italia non è in declino»


Il ministro all'Economia in Senato:Il sistema economico tiene e va meglio di altri Paesi«L'Italia non è in declino» lo spiega il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso della replica in Senato sul Dpef. E intanto il Parlamento ha votato sì alla risoluzione Pdl-Lega sul dpef relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013, presentata identica in entrambi i rami del Parlamento. La risoluzione chiede impegni al governo per contenere il debito pubblico, per le infrastrutture per il Sud, per approvare entro novembre il ddl sulla riforma di bilancio. Inoltre, si impegna l'esecutivo a trasmettere al parlamento le delibere del Cipe contenute nel Dpef, in modo che le commissioni competenti possano esprimere il parere come richiesto per legge.LA PRUDENZA- Il ministro dell'Economia, durante il suo intervento in Senato spiega che «la scelta prudente e razionale di fiducia fatta da questo governo sia stata la scelta giusta è la scelta che è stata oggetto del consenso nelle ultime tornate elettorali, è la scelta che questo governo, la prudenza la fiducia, intende continuare a fare». Anche perché l'Italia «non è in declino», il sistema economico «tiene» e va anche meglio rispetto ad altri paesi europei. Ecco l'esempio: «Per la prima volta negli anni recenti la dinamica del deficit e del debito italiano è sotto la media europea e questi sono i numeri che si acquisiscono in Europa». E sull'evasione spiega: «Ma voi pensate davvero che un evasione fiscale, che è evidentemente presente e su scala di massa in questo paese, si possa contrastare senza mettere in campo i governi locali? Io credo l'Italia sia l'unico Paese che non ha finanza locale vera». Per Tremonti «la finanza locale è fondamentale anche come principio di azione per battere l'evasione fiscale e su questo credo che sia fondamentale l'azione del governo, l'azione della maggioranza e anche l'azione dell'opposizione. Se volete davvero contrastare l'evasione fiscale serve anche l'azione dei governi locali, essendo che questo è uno dei differenziali che ci separano dal resto d'Europa».LE REAZIONI- Per Angela Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, «non c'è niente di sostanzioso rispetto agli orientamenti e alle scelte che questo Governo avrebbe dovuto fare in una situazione di crisi». In altre parole «il Dpef testimonia dell'assoluto disastro a cui questa scellerata gestione del governo Berlusconi ha portato questo paese». Critica anche l'Mpa che ancora una volta, in segno di protesta, il gruppo alla Camera non ha partecipato al voto perché il Documento «è una lista della spesa fatta per il Nord». Carmelo Lo Monte spiega che «non hanno accolto la nostra risoluzione e in quella di Pdl e Lega non c'è quello che ci aspettavamo». E quindi Alfonso Mascitelli, il capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Bilancio al Senato, sottolinea che « Nel Dpef non ci sono proposte di alcun genere relativamente a quelle che sono le riforme necessarie ed essenziali per il Paese». Intanto Giuseppe Marinello, vicepresidente commissione Bilancio Camera, attacca: «Il dibattito durante l'approvazione del Dpef ha dimostrato la carenza di argomentazioni e l'assoluta demagogia dell'opposizione».