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Post n°2471 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da mondo.sereno

FINI: STRANIERO NON VUOL  DIRE CRIMINALE

Odioso il collegamento tra crimine e stranieri. E di fronte alla crisi «l'interesse dei lavoratori immigrati è comune a quello di tanti lavoratori italiani». Il presidente della Camera Gianfranco Fini usa parole forti alla presentazione del rapporto Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) sull'integrazione degli immigrati in Italia, sottolineando che «appaiono decisive misure come l'estensione e il potenziamento degli ammortizzatori sociali insieme ai processi di formazione e inserimento al lavoro». E lo fa nel giorno in cui il Consigli dei ministri ha dato il via libera al decreto legge anti-stupri.

OSTACOLO A INTEGRAZIONE - Parlando dei recenti casi di violenza, Fini sottolinea che «un fattore che potrebbe ostacolare i processi di integrazione e fornire ulteriore alimento all'intolleranza è l'allarme sociale che cresce di pari passo con i casi di criminalità che purtroppo riempiono le cronache». Integrazione - aggiunge - che si può raggiungere solo con «la garanzia della sicurezza e della legalità, soprattutto nei quartieri e nei territori più esposti a rischio della violenza. Occorre ristabilire nei cittadini la percezione, scossa dai troppi casi in cui al delitto non è seguito il castigo, che l'Italia sa garantire il rispetto rigoroso delle regole della convivenza civile».

GENERAZIONE BALOTELLI - Fini auspica «la capacità e la volontà dell'Italia di ripensarsi come nazione in vista di un futuro sempre più multietnico, ed è la vera grande novità di questi anni, e multiculturale». Un futuro che, per la terza carica dello Stato, è già presente: Fini cita quella che chiama «la generazione Balotelli», ovvero quegli immigrati di secondo o terza generazione «che non solo parlano italiano, ma addirittura i dialetti del luogo in cui vivono».

«MANTENERE LUCIDITÀ» - I recenti episodi di violenza sessuale «di cui sono rimaste vittime ragazze molto giovani- continua- hanno suscitato una legittima ondata di indignazione nell'opinione pubblica che non solo è legittima ma che non va sottaciuta né sottovalutata. Mai come in questi casi dobbiamo mantenere la lucidità e la serenità per respingere l'odiosa associazione mentale tra criminalità e immigrazione che può diffondersi a macchia d'olio in diverse fasce della popolazione italiana e che, se combinata alla condizione economica in cui ci troviamo, può essere un mix esplosivo».

GUERRA TRA POVERI - Parlando della crisi economica, il presidente della Camera esprime l'auspicio «che le istituzioni sappiano intervenire con determinazione per impedire che il difficile momento economico favorisca forme di xenofobia e di intolleranza, dove l'altro è lo straniero, delle quali cominciano ad arrivare segnali preoccupanti da altre parti d'Europa». Fini ha fatto riferimento a quanto avvenuto in Gran Bretagna giorni fa, ovvero lo sciopero contro l'arrivo di lavoratori italiani. «Di tutto abbiamo bisogno per superare la crisi fuorché di nuove tensioni sociali all'insegna della guerra tra poveri».

IL GIORNALE: E’ IL LEADER IDEALE DEL PD

Il prossimo segretario del Pd? Per Il Giornale il più papabile è Gianfranco Fini. Questa la provocazione lanciata dal quotidiano diretto da Mario Giordano. In un articolo pubblicato venerdì e richiamato in prima pagina, Stenio Solinas cita una serie di prese di posizione per cui a buon diritto presidente della Camera il «laico, sociale e antifascista Fini» potrebbe essere il «mister X ideale» per i democratici.

«CANDIDATURA PERFETTA» - «Si sa che Fini è stato fascista nella stessa logica con cui è divenuto antifascista. È un professionista della politica, ovvero un contenitore vuoto disponibile a riempirsi del liquido ritenuto in quel momento più potabile. (...) A lungo Fini si è immaginato come delfino» di Berlusconi, si legge, ma «è una strada chiusa: a sinistra invece c’è il caos e la strada è aperta». Chi dunque, si chiede il quotidiano, «la può rimettere in carreggiata, ridargli quell’anima sociale e solidale?». La risposta è Fini, secondo il corsivo de Il Giornale, che ricorda come il Presidente della Camera abbia proposto «il diritto di voto agli immigrati», «difeso la laicità dello Stato», criticato in modo «severo il cesarismo» e «abbia già fatto sapere che Sanremo non gli piace». Sul tema immigrazione, citato dall'articolo, il presidente della Camera tra l'altro è tornato anche venerdì definendo «odiosa associazione mentale tra criminalità e immigrazione». Neanche lo scoglio del fascismo per Il Giornale rappresenterebbe un problema: «Il Duce - scrive Stenio Solinas - all’inizio era socialista, che c’è di male a sperimentare il percorso inverso?». Per poi concludere così: «La candidatura di Fini alla guida del Pd è perfetta. Si può fare, insomma, "Yes, we can"».

(Da Corriere.it)

 
 
 
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