Post n°4943 pubblicato il
27 Novembre 2010 da
mondo.sereno
«Il Pd è presente ovunque si possa esprime la realtà vera del Paese». Pier Luigi Bersani sfila tra le bandiere rosse della Cgil verso piazza san Giovanni. Al suo fianco Rosy Bindi. Segretario e presidente insieme, a testimoniare che il Pd è con i lavoratori. Con tutti i lavoratori. Perchè «il lavoro è il problema centrale» in Italia e «mentre il governo continua a predicare che i cieli sono azzurri», sale «il disagio e anche la rabbia». Nessuna divisione interna al partito ha tenuto questa volta il segretario democratico lontano dalla piazza. E così, sotto il palco della neo-segretaria Susanna Camusso, si ritrova il centrosinistra. Da Nichi Vendola (Sel) che esalta «l'Italia migliore» che si oppone a Berlusconi, a Paolo Ferrero (Fds), che invoca lo sciopero generale.
«La situazione può dar luogo a tensioni pericolose», dice Bersani. Nessun allarmismo, da parte sua. Ma la presa d'atto della «sfiducia» e della «rabbia» che ci sono nel Paese di fronte a una situazione economica per la quale il segretario democratico condivide «le preoccupazioni di Napolitano». Questo è «un governo pericoloso, un governo dell'instabilità», dice Bersani. «Di pericoloso c'è solo una opposizione che ha rinunciato a fare proposte per abbracciare mani e piedi la demagogia e la propaganda dei massimalisti», replica il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto. Ma sotto il palco della Cgil il segretario del Pd sottolinea che tutt'altra è la sua ricetta: «Rispondere con speranza e fiducia». Per questo l'11 dicembre il Pd porterà proprio in piazza san Giovanni i suoi elettori per gridare «le sue proposte», senza limitarsi «a dire no a Berlusconi». Il segretario democratico, di fronte alla crisi politica e al «disagio della società» che incalzano, archivia dunque le divisioni interne al partito che lo hanno tenuto lontano dalla manifestazione della Fiom di ottobre e suggella con un abbraccio con la Camusso la vicinanza alla Cgil.
«Siamo qui - spiega Bindi - per chiedere all'Italia di fare ogni sforzo per l'unità del mondo del lavoro». Un appello a tutti sindacati perchè tornino a unire le forze. Una manifestazione Cgil-Cisl-Uil la invoca anche Vendola. Che esalta chi è sceso in piazza oggi come «l'espressione dell'Italia migliore, che chiede all'Italia peggiore che è barricata a Palazzo Chigi di sgombrare il campo, perchè ha fatto solo danni». Anche Antonio Di Pietro, che in piazza non c'è ma manda una delegazione Idv, torna a invocare la cacciata di Berlusconi, un premier «che ha avallato la precarietà». E mentre il verde Angelo Bonelli invita alla «rivolta morale», il leader del Prc Paolo Ferrero che auspica lo «sciopero generale». Con toni e accenti diversi, il centrosinistra si ritrova insomma unito in piazza. E, mentre Oliviero Diliberto invita Bersani ad aprire la manifestazione di dicembre «a tutte le opposizioni», il tema del lavoro riesce a mettere in sordina anche le questioni politiche. Bersani e Vendola si incontrano ai piedi del palco e si abbracciano calorosamente. È l'abbraccio tra il leader del Pd e lo sfidante per la leadership del centrosinistra, che torna anche oggi a invocare le primarie «non per cannibalizzarci, ma per stimolarci reciprocamente a ritrovare la nostra base».
(Da l'Unità.it)
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