Post n°62 pubblicato il 20 Novembre 2012 da bel.moro45
Contenuta nell'album del 1990 "Oltre", "Mille giorni di te e di me" è una gemma, estrema sintesi tra poesia e canzone. A mio parere ognuno può ritrovarsi in questa canzone e magari darle un'interpretazione propria ed è proprio per questo che è unica nel suo genere.
Noi tutti abbiamo gusti musicali diversi, però questo brano rasenta la perfezione musicale ed artistica e quindi non si può non essere un po' tutti d'accordo. Il numero Mille che compare nel titolo rappresenta un concetto che si avvicina all'infinito visto che da sempre in poesia il numero cento e mille alludono ad una "moltitudine di volte".
Qui richiama il forte legame che ha unito i due amanti in un mondo dove esistevano solo loro, un "te" ed un "me" uniti a formare un amore che si pensava eterno. Il testo poi non è semplicissimo da interpretare: all'inizio usa il verbo "nascondersi" che può indicare una storia basata su un sentimento così vivo e profondo da precludere qualsiasi interferenza del mondo esterno.
Il loro sembrava essere un amore intenso che li portava ad isolarsi dal resto del mondo. Ma il contatto con la realtà è necessario, il confronto con gli altri è imprescindibile e quindi il rapporto inizia a deteriorarsi. E lui ora analizza la fine di un rapporto ormai giunto al termine ammettendo di non aver lasciato a lei né motivi né colpe, quindi l'amore è semplicemente finito. Constatazione lampante nella sua semplicità e per questo ancor più dolorosa.
Entrambi ne escono sconfitti e lui presagisce un futuro non sereno anche in una nuova relazione. Ma questo si vedrà... resta per il momento la certezza che quell'amore è finito tanto che lui si presenta all'ex come amico...
Io mi nascosi in te poi ti ho nascosto, da tutto e tutti per non farmi più trovare... e adesso che torniamo ognuno al proprio posto liberi finalmente e non saper che fare... Non ti lascia un motivo, né una colpa, ti ho fatto male per non farlo alla tua vita.... tu eri in piedi contro il cielo ed io così, dolente mi levai "imputato alzatevi"... Chi ci sarà dopo di te, respirerà il tuo odore, pensando che sia il mio....io e te.. che facemmo invidia al mondo avremmo vinto mai, contro miliardi di persone... e una storia va a puttane... sapessi andarci io...
Ci separammo un po' come ci unimmo, senza far niente e niente poi c'era da fare, se non che farlo lentamente noi fuggimmo lontano dove non ci si può più pensare... Finimmo prima che lui ci finisse, perché quel nostro amore non non avesse fine, volevo averti e solo allora mi riuscì... quando mi accorsi che ero lì per perderti ... Chi mi vorrà dopo di te.. si prenderà il tuo armadio, e quel disordine...che tu, hai lasciato nei miei fogli andando via così, come la nostra prima...scena... solo che andavamo via di schiena incontro a chi... insegneremo quello che...noi due imparammo insieme, e non capire mai...cos'è...se c'è stato per davvero... quell'attimo di eterno che non c'è... Mille giorni di te e di me.... Ti presento, un vecchio amico mio... il ricordo di me... per sempre, e per tutto quanto il tempo, in quest'addio... io m'innamorerò...di te...
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il 01/04/2016 alle 20:40
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