Creato da resipi il 08/08/2012
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Londra, 8 ago. - (Adnkronos) - L'italiano Daniele Meucci non si e' qualificato per la finale dei 5000 metri uomini alle Olimpiadi di Londra. L'azzurro, che ha chiuso la sua batteria di qualificazione all'ottavo posto col tempo di 13'28''71, non e' rientrato tra i 15 finalisti, l'ultimo tempo utile per la finalissima e' stato 13'21''21 realizzato dall'atleta di Gibuti Mumin Gala.
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Londra, 8 ago. - (Adnkronos/Dpa) - La cifra di visitatori del Parco Olimpico di Londra superera' oggi i due milioni, come hanno reso noto gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Londra 2012. "Il numero totale superera' oggi i due milioni nel Parco Olimpico. Attualmente stiamo in 1,9 milioni", ha detto la direttrice delle comunicazioni del comitato organizzatore (LOCOG), Jackie Brock-Doyle. La cifra totale di spettatori nelle diverse sedi di Londra 2012 e' attualmente a 6,5 milioni, ha aggiunto.
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(ASCA) - Roma, 8 ago - Il reddito delel famiglie e' tornato
ai livelli di 10 anni fa. La crisi, invece, ha fatto
decurtare i risparmi del 26,4% a fronte di un aumento della
spesa per i consumi finali (al lordo dell'inflazione) del
+4%. Una fotografia, quella scattata dall'Ufficio studi della
Cgia di Mestre, che non lascia alcun dubbio: le famiglie
italiane sono alle corde, spendono sempre meno, cosicche' la
situazione economica dei piccoli commercianti e degli
artigiani si fa sempre piu' difficile.
Per l'associazione gli effetti della crisi sono stati
pesantissimi. Tra il 2008 ed il 2011 la spesa delle famiglie
italiane e' aumentata del 4%, attestandosi sui 962,6 miliardi
di euro. Per contro, i risparmi hanno subito una caduta
verticale del 26,4%, scendendo a quota 93,5 miliardi di euro,
mentre il reddito disponibile e' rimasto pressoche' uguale
(+0,3%). Male, infine, il risultato emerso dall'andamento del
potere d'acquisto che in questo quadriennio e' sceso del
3,7%. L'inflazione, sempre tra il 2008 ed il 2011, ha fatto
segnare un +5,2%.
Tra il 2001 e il 2011, invece, la situazione ha visto
registrare un aumento della spesa del 30,4%, una contrazione
del risparmio del 16,5%, un incremento del reddito del 24,2%,
una inflazione del +24% , mentre il potere d'acquisto delle
famiglie e' diminuito dello 0,5%. Risultato ? La
disponibilita' economica delle famiglie italiane e' tornata
ai livelli di 10 anni fa.
''E' indubbio - commenta Giuseppe Bortolussi segretario
della Cgia di Mestre - che questi dati medi non ci consentono
di individuare con precisione le tipologie familiari piu'
colpite da questa grave situazione economica. Tuttavia, a
subire maggiormente i contraccolpi della crisi sono state le
famiglie numerose con minori a carico, quelle monoreddito e
quelle che purtroppo hanno subito la perdita del posto di
lavoro di almeno un componente. Appare evidente che la poca
propensione ai consumi delle famiglie italiane non puo' non
preoccupare anche i lavoratori autonomi, in particolar modo
artigiani e piccoli commercianti. Se le famiglie
continueranno a spendere con il contagocce, per queste
attivita' economiche l'uscita dalla crisi e' destinata ad
allontanarsi''.
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(ASCA) - Roma, 8 ago - Dopo una giornata ad alta tensione tra
Pdl e Palazzo Chigi per alcuni passaggi dell'intervista di
Mario Monti concessa al ''Wall Street Journal'' un mese fa e
riproposta dal sito online del quotidiano, il summit di ieri
sera a Palazzo Grazioli dello stato maggiore del partito con
Silvio Berlusconi sembra aver fatto rientrare le polemiche.
Gaetano Quagliariello, vice capogruppo del Pdl al Senato,
aveva subito ridimensionato le attese dell'appuntamento
serale del suo partito dicendo che il vertice di ieri sera
era programmato da tempo e solo un caso ha fatto si' che si
tenesse a conclusione di una giornata in cui i rapporti con
Monti erano arrivati ai ferri corti per il passaggio
dell'intervista in cui dice che con il governo Berlusconi lo
spread avrebbe raggiunto quota 1200.
Da Palazzo Chigi si era intanto cercato di chiarire che
nella frase di Monti sullo spread non c'era alcun riferimento
diretto o polemico nei confronti dell'ex premier, ma si
trattava di una stima sullo spread a 1200 derivante da una
proiezione sul lungo periodo degli effetti della speculazione
sul nostro paese se non si fossero dati segni di
discontinuita' in economia.
Secondo le indiscrezioni sulla riunione di Palazzo
Grazioli, Belusconi si sarebbe dichiarato soddisfatto per la
telefonata di scuse ricevuta da Monti nel pomeriggio e
avrebbe proposto di ritenere chiuso l'episodio. Anche se ha
ammonito che bisogna essere preparati a ''qualsiasi
evenienza'', anche al voto anticipato.
Il presidente del Consiglio, nel colloquio telefonico con
Berlusconi, avrebbe ribadito la versione che una banale e
astratta estrapolazione di tendenza di valori dello spread,
che era contenuta in un colloquio di ampio respiro con il
quotidiano che lo ha intervistato, sia stata colta come una
considerazione di carattere politico. Il che non rientrava
nelle sue intenzioni.
L'esito del vertice conferma che il Pdl non sembra
intenzionato a fare dell'intervista di Monti al quotidiano
statunitense il casus belli per chiedere la fine anticipata
della legislatura. Nella riunione di ieri sera si e' preso
atto che il Pdl non e' pronto per affrontare la campagna
elettorale e che e' assolutamente necessario cambiare la
legge elettorale perche' l'attuale Porcellum impone alleanze
che il partito non e' in grado di costruire dopo la rottura
con la Lega Nord che ieri sera ha chiesto a Berlusconi di
aprire formalmente la crisi di governo.
Quanto accaduto nei rapporti con Monti - secondo alcune
versioni della riunione del Pdl - avrebbe pero' fatto
ribadire a Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, e a
Ignazio La Russa, coordinatore del partito, che sarebbe
opportuno staccare la spina al governo. Questa e' la
posizione della componente ex Alleanza nazionale del Pdl ma
anche di altri esponenti del partito come l'ex
sottosegretario Guido Crosetto e Osvaldo Napoli, vice
capogruppo alla Camera, che temono che sia Monti a voler
andare quanto prima alle elezioni anticipate.
Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera, si augura che
si ritorni alla normalita' e si chiuda al piu' presto ''una
polemica di cui non sentivamo la mancanza''. Intanto, come
segnale di irritazione verso il governo, il Pdl ha fatto
mancare ieri il numero legale in Aula al Senato per quattro
volte e alla Camera ha bocciato il governo su un ordine del
giorno riguardante la sicurezza che accompagnava l'
approvazione con il voto di fiducia del decreto sulla
spending review.
Un ulteriore chiarimento tra Monti e Pdl ci sara' nel
pomeriggio di oggi, quando alle 17 il presidente del
Consiglio ricevera' il segretario Angelino Alfano che gli
illustrera' le proposte del suo partito su fisco e crescita
(l'incontro era gia' in calendario da qualche giorno). Alle
12 il premier ha incontrato Pier Ferdinando Casini, leader
dell'Udc, mentre domani potrebbe esserci un faccia a faccia
pure con Pier Luigi Bersani, segretario del Pd.
Monti intende verificare le intenzioni della maggioranza che
sostiene il governo prima della pausa estiva che potrebbe
essere brevissima.
Ieri Renato Schifani, presidente del Senato, e Gianfranco
Fini, presidente della Camera, hanno rivolto l'invito a
senatori e deputati a rendersi reperibili qualora l'emergenza
economica imponga la convocazione del Parlamento ad agosto.
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(ASCA) - Roma, 8 ago - Il settore agricolo e' ancora pieno di una pletora di adempimenti quotidiani che tolgono all'attivita' di impresa vera 100 giorni l'anno. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare lo studio della Confcommercio dal quale emerge che l'Italia e' in coda nella classifica sul grado di complessita' della burocrazia a livello internazionale. ''Tagliare la burocrazia a carico delle imprese aiuterebbe a recuperare qualche punto di Pil - sottolinea Coldiretti -. Non vanno certo eliminati gli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale che qualificano il nostro Made in Italy, ma non c'e' dubbio che troppo spesso la burocrazia si inventa pratiche per giustificare se stessa''. ''L'attivita' legislativa, infatti, rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia che - rileva la Coldiretti - mette a rischio la competitivita' delle imprese, sopratutto in un difficile momento di crisi''. ''Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l'informatizzazione e' - conclude la Coldiretti - il miglior investimento che puo' fare il Paese per sostenere la crescita''.
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