viaggio

So tutto..

Per me è così facile vedere l’amore nei tuoi occhi.E’ così facile vederci la passione, la gelosia, il desiderio, il rimpianto, il dolore e infine l’estasi. Per me è così facile vedere nei tuoi occhi tutto quello che non c’è, tutto quello che non hai mai provato e che non proverai mai. Ti sento a distanza di un chilometro, so cosa stai facendo anche quando stai facendo qualcosa del tutto diverso. Sono sicura che mi vuoi vedere sempre vicina, anche quando hai difficoltà a ricordare il mio nome. Sono sempre convinta nel capire quello che vuoi dire anche se parli la lingua che non capisco assolutamente. So che quando mi tocchi ci metti un senso speciale in ognuno di questi contatti, anche se mi sfiori per caso passandomi vicino. So che mi sogni ogni notte, anche se con l’altra faccia. So che mi ami. Che tu non sappia amare, ma me tu ami. Non puoi non amarmi. Perchè io ti amo.

 Con esattezza di un millimetro posso disegnare il tuo viso anche dopo tre mesi di distacco. Mi ricordo di ogni secondo trascorso con te, di ogni tua parola. Mi ricordo di tutto. E so che anche tu te lo ricordi tutto quanto. So cosa significa ogni tuo sguardo, so a cosa stai pensando quando guardi l’orologio. So tutto di te anche se non ne so niente. Se mi sveglio accanto a te so che ieri abbiamo ancora bevuto.So che finalmente hai capito che mi ami, so che…ora mi vesto e me ne vado. So, che stanotte sei stato sincero con me, me lo ricordo. E’ veramente facile per me leggere nei tuoi occhi tutto quello che vuoi dire. Quindi non hai bisogno di dirmi nulla. So e capisco tutto. Domani parti? Va bene. Mi chiamerai quando torni? Sì certo.. Ti aspetterò. Vuoi che venga a prenderti? Non c’è bisogno?Tassi?D’accordo. Però chiamami, non te lo scordare. Dove lavoro? Ma se te l’avevo già detto? Certo che mi ascoltavi, te lo sei solo dimenticato. Lo so. Certo che sei occupato.

 Vedo che non vuoi partire. Vedo che già ti manco. Vedo tutto, non c’è bisogno che tu me lo dica. E tu non me lo dici mai. Un bacio veloce sulla guancia. E altri tre mesi di attesa.

 Tre mesi di amore degli altri uomini, tre mesi di silenzio. Tre mesi di disperazione. Se ci fosse stata un’asta, avrei pagato tutto quello che ho solo per un minuto con te. Per una semplice frase “ti amo”, anche se lo so, ma in tutti questi anni la vorrei anche sentire una volta.

 So tutto di te. Anche il fatto che tu sai che io ti amo. Anche se l’avevo sempre detto senza pronunciarlo, dietro la tua schiena, di notte, di pomeriggio, nel letto, nel bar, però l’avevo detto. So che avevi sentito come cambiava il mondo in quei momenti, come si muovevano le mie labbra. So che lo vedi dentro i miei occhi, anche se non ci guardi mai.

 Ci pensi al nostro futuro, vero? E’ che sei ancora troppo giovane, è ancora troppo presto. Ma ti aspetto, non avere fretta. Perchè io capisco tutto. So già, come andrà tutto bene, quanto saremo felici. So tutto. Perchè piango? Sono molto felice insieme a te. Ma veramente. In che senso non insieme??? Ma certo che insieme, non dissuadermi. Non ti arrabbiare.

 Quando tornerai sarò qui. Ti chiamerò se te lo dimenticherai. Perchè sei occupato e io capisco tutto. Ho l’intuito. Ti amo. E tu ami me. E non dirmi niente.

Parto senza cane

Salgo in macchina e parto. Nel baule ci sono due borse. Un po’ di vestiti. Un po’ di ricordi. Accendo il motore e parto lontano da qui, dalla mia casa, dal mio paese, dai miei amici. Lascio quello che ho creato, quello che mi ha fatto compagnia, quello che ho amato e odiato. Cambio città, cambio nome e cambio vita. Sì. Definitivamente. Un’altra volta. Manca la benzina, ma questa si fa. Anche la macchina la dovrò lasciare a un certo punto e continuare a piedi. Ho un paio di scarpe comode, non è un problema. Porterei con me il mio cane, ma anche lui va lasciato. Da solo. Gli mancherò e mi mancherà. Chissà se tornerò. Chissà se avrò voglia di tornare.

Cambio professione e lavoro, cambio il clima e lo stile, cambio casa e rossetto, cambio lingua e amici. Sono fuori di testa? No, sto solamente cominciando a vivere. Sul sedile di fianco c’è un pacchetto di sigarette e il libro di Allen Carr “E’ facile smettere di fumare se sai come farlo”. Chissà se mi deciderò a leggerlo. Paura, sì, quella non manca.

Nel cruscotto un paio di occhiali da sole ormai da buttare, una mappa strappata della mia città.

Dietro una bottiglia d’acqua, un sandwich e un costume da bagno: mi aspetta un lungo viaggio.

Sono felice, sono libera, non mi aspetta nessuno e nessuno è venuto a salutarmi. Non ho i soldi, ne ho pochi, ma arriverò alla destinazione.

Ieri mi avete detto che sono stupida, che non sono ragionevole, che sono un egoista.

E oggi parto. Vorrei vedere chi è l’egoista tra noi. Ho trascorso giorni nel vendere e regalare le mie cose, nel liberare la casa, nel buttare via e non vi siete accorti di nulla. Non ho fissato nessun appuntamento per oggi, nemmeno per domani, nemmeno per il mese prossimo e non vi siete accorti di nulla. Spengo il cellulare. E’ vietato parlare al cellulare mentre si guida. Ed io odio gli auricolari. Non mi donano. Non mi chiamerete, probabilmente, ma se mi chiamerete sarò irragiungibile. Che goduria. Sarò irragiungibile per sempre.

L'indifferenza

Ho perso tutto: casa, lavoro, famiglia, bambini. Ho perso la vita, la carta d’identità, la patente e la macchina. Ho perso i soldi, l’istruzione, il calore e l’acqua calda. D’oggi in poi sono un senzatetto. Un vagabondo. Fermo la gente per strada, elemosinando qualche spicciolo per mangiare, busso alle porte per trovare un posto per dormire, mi pettino con le mani e faccio il bagno nelle fontane se non ci sono i carabinieri vicino. Da oggi sono una persona non gradita. Con ogni giorno che passerà il mio corpo diventerà sempre più sporco, i miei capelli sempre più brutti, la mia pella sempre più ruvida e la puzza che emanerò sempre più insopportabile. Mi metterò in ginocchio con un cartello davanti, dormirò nei treni, rovisterò le pattumiere per trovare da mangiare. Non tornerò mai più una persona civile. E voi mi schiverete, vi schiferete di me. Non mi risponderete alle mie domande, mi coprirete di insulti, e non vi chiederete mai chi sono stato fino ad oggi, cosa avevo posseduto, come ero fatto e soprattutto non vi chiederete mai.. MAI.. com’è che è successo che oggi sono qui, vestito in stracci, davanti a voi a elemosinare. Direte ai bambini di non avvicinarsi a me, mi calpesterete, mi sputerete addosso. Sarò molto peggio di un cane randaggio, quello almeno fa pena.

E invece avrete torto. Tanto torto. Perchè è l’amore che fa diventare vagabondi. Fermatevi un secondo, parlate con noi e vedrete, che noi siamo umani, che abbiamo ognuno una storia dietro. Una storia d’amore.. spesso. La mia è breve. L’ho vista. Mi sono innamorato. Mi sono sposato. Abbiamo avuto due bambini. E poi lei ha visto un altro. Si  è innamorata. E mi ha chiesto di andarmene. Non ho una casa, cioè tranne la nostra. Non ho i genitori. Mi hanno licenziato poco fa. Sono un ingengnere. Sapete che cos’è l’amore? E’ quando la donna ti fa le corna, ti disprezza, ti odia e tu le lasci tutto. Questo è l’amore. L’amore per lei e per i tuoi bambini. Me ne sono andato. Lasciandole tutto quello che avevamo, ovvero tutto quello che avevo. Se cerco di vedere i miei bimbi chiama la polizia. Se cerco di parlarle mette giu’. Non ho scelta. Voglio che sia felice. Voglio che sia felice.

Da oggi in poi mi vederte alla stazione, mi vedrete dormire sul marciapiede, mi vedrete vicino al bar, forse con una bottiglia in mano. Fermatevi, sono stato come voi, indifferente. Fermatevi. Parlatemi. Ne ho bisogno.

NONNA

Voglio che tu sappia che mi ricordo. Mi ricordo di ogni tua parola. Mi ricordo del tuo profumo. Mi ricordo di tutte le tue battute. Perdonami per quello che non mi ricordo ma sappi comunque che anche ora sono con te. Ho troppe colpe, sono stata poco con te. E' troppo doloroso perdere un‘amica come te.Sei sempre stata un qualcosa in più per me. Sei sempre stata un appoggio e lo rimani finora. Ti sogno spesso. Sei andata via il 19 di dicembre e non tornerai mai, ma per questi 22 anni non te ne sei mai andata neanche per un giorno. Io ti voglio bene nonna. E ti vorrò per  sempre bene.

 Ti ricordi il primo regalo che ti ho fatto con i soldi che ho guadagnato?? Sei stata proprio tu quella che era più orgogliosa di me, sei stata sempre tu quella che mi spingeva di andare avanti. Ti ricordi come parlavamo della mia vita intima? Che ti dicevo le cose che non potevo dire alla mia mamma perchè era troppo schizzinosa?.. Ti ricordi che sei stata tu ad arrangiarmi quasi tutto? La scuola, l’università.. Tu hai lottato fino all’ultimo per me mia piccola e indiffesa. Perdonami che non ti sono stata vicino al momento mentre respiravi per l’ultima volta. Perdonami ti prego. Quando eri ammalata avevi tutti questi progetti, mi dicevi sempre “quando guarisco faccio..” e io lo sapevo ormai che non sarebbe mai successo ma ci credevo, guardando nei tuoi occhi ci credevo, ascoltando le tue parole ci credevo. Eri l’unica che eri ignara di tutto. Perdonami anche per questo. Perdonami semmai ti ho fatto soffrire o preoccupare. Perdonami se non sono stata una nipote ideale, ma oggi scrivo per te. Ti sogno e so cosa vuoi dirmi. Ti prometto che vado avanti e che non mi abbatto. Lo sai che nonno sta male ora, sai che va in ospedale. Ha sofferto troppo.

Non posso perdere anche lui. Nonna, mia cara nonna, ti prego. la sopra chiedi il dio di lasciarci almeno mio nonno. Se no la mamma non ce la farà.

 Mi hai promesso che mi farai gli auguri per la mia laurea.. E perchè te ne sei andata allora? Mi laureo quest’estate e non lo voglio più se non ci sei tu.

 Nonna torna, ti prego, se l’unico raggio di luce nel mio regno di buio

Mare tuo

Se avessi voluto scrivere di te, avrei scritto del mare. Avrei scritto dell’acqua, dell’oceano. Mi sarei affondata nell’umidità del tuo amore, nella profondità dei tuoi occhi. Avrei scritto del mare di lacrime salate che mi hai fatto versare e del mare di sorrisi dolci che ti sei fatto dare.  Se avessi voluto scrivere di te l’avrei sicuramente fatto. Non ora, non qui, ma 22 anni fa quando non c’ero ancora e tu c’eri già, salato e dolce come sei.

 Ho il nome che sa del mare, ti piace, vero? E tu hai il cuore attratto dal mare. Sei la mia barca che vaga sulle mie onde tormentose, sei il biologo marino che va a scavare nel profondo del mio animo, sei il pesce che respira di me. Se mi avessi lasciata, e avessi dovuto trasformarmi in una cosa per farmi amare da te, mi sarei trasformata nel mare. Mi ci sarei buttata e ci sarei rimasta, distrutta dall’acqua. Mi avresti amata così? Ci saresti venuto qualche volta a parlare con me? Mi avresti cercata, vero? Ti ci saresti buttato anche tu nel mare?

 Se un giorno tu dovrai morire, vorrei essere io la tua morte, vorrei entrarti nella bocca, nei polmoni, nelle vene, nel sangue e farti scoppiare da dentro. Intanto viaggio attacata a te, una stella marina che non sono altro. Ti do fastidio?

Dove sarai domani incostante come una marea? Oggi ci sei, domani no