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Post n°1 pubblicato il 25 Luglio 2013 da blusiciliano
Sono nato alla fine degli anni 50 in una città incastonata tra l’azzurro del cielo e il blu del mare, una terra in cui il confine tra il sopra e sotto non sempre si distingue. Terra piena di contrasti, di odori e sapori forti e delicati, e di una luce potente ed implacabile, di oscurità impenetrabili come il mare di notte. Luce intensa che si espande in un panorama a 180° dove non c’è nulla che si oppone agli occhi i quali possono attraversare l’aria come una lama trafigge l’acqua, facendoti arrivare ad un attimo dalla verità. Terra di odori inebrianti, di gelsomino e di giardini di agrumi e l’aroma di salsedine mescolata all’odore acre delle alghe in disfacimento rapiscono le narici, gli occhi osservano i muretti di pietre a secco che appaiono come un serpente che si snoda senza continuità da un luogo all’altro. Terra di un sole forte e caldo che esplode in una luce senza paragoni che fa compagnia al vento il quale soffia dove gli pare rimescolando l’aria stanca accompagnando a se gli aromi salsi del mare. Terra unica e che ha nel suo profondo tanti conflitti e la somma di storie ormai lontane nel tempo. Terra dalle linee morbide e curve simili ai fianchi di donna, che come la Dea Demetra, si distende sensuale nello spazio, e che finiscono ed iniziano di continuo, come le onde di un mare di terra che danzano immobili davanti agli occhi di chi osserva. Terra che sul “Monte” insegna l’infinito, dove il presente si rappacifica con il passato e dove tutto diventa sintesi chiara e intellegibile. Ammirare il blu da Erice fa sentire parte del tutto e comprendi chi sei e in quale immensità sei immerso. Le meschinità della vita spariscono come le tenebre davanti alla luce che sorge al mattino e lì comprendi cose che erano nascoste in te e provi emozioni segrete, intime per chi le accoglie con un cuore emozionato mentre una lacrima di felicità scende come a suggellare quel momento. Terra di gente forte ma non sempre equa, che ha compreso la durezza del vivere quotidiano e che ha fatto dello scambio e del commercio il proprio respiro. In questa terra eccezionale, inspiegabilmente una statua di bianco marmo è la sintesi di queste emozioni e le riassume in un istante, la scultura di una Madonna venerata dai Trapanesi, la quale ha un viso dolce e sereno con gli occhi perduti nel nulla. Ma i suoi occhi contemplano appagati l’infinito e da esso è ricambiata con uno sguardo che ha l’emozione dell’ eterno il quale, è un fanciullo che sorride e si compiace di ciò che è. Questa è la mia terra blu che mi porto nel cuore, essa è nei miei ricordi ovunque io vada e qualunque cosa faccia, rammentandomi chi sono.
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Inviato da: blusiciliano
il 26/07/2013 alle 13:16
Inviato da: L.u.c.e
il 26/07/2013 alle 08:01