News da Regimentopoli...

Post n°14 pubblicato il 10 Febbraio 2006 da Makataimeshekiakiak

"Il governo e' pronto a interventi 'drastici' per 'colpire in maniera decisa atti eversivi'".
Ovviamente, cosa potevamo aspettarci da un fascistello in doppio petto se non una minaccia di repressione?

E indovinate su chi punta il dito, il nostro simpatico sempre sorridente du... pardon, premier...:
"Ha poi puntato l'indice contro i leader dell'Unione, Bertinotti e Prodi su tutti. E' 'grave' che non intervengano, ha detto. Il primo su sindaci, assessori, esponenti del suo partito che hanno ''suscitato queste manifestazioni'', il secondo proprio su Prc."

Eggià,poteva mancare l'immancabile rimando alla minaccia rossa? Certo che no! Che mondo sarebbe, senza la minaccia mortadella?

Credo che ci avviciniamo ormai a vedere l'atto più vero e sentito di questo governo... La concretizzazione di una repressione fisica (quella culturale è cominciata da tempo, con la tv spazzatura, con le accuse ai professori, magistrati, intellettuali) per il governo "dovuta" come risposta adeguata al terrorismo e all'antagonismo..

Ora ci manca di scendere ai livelli degli estremisti, forza! Mandiamo anche noi dei kamikaze a far strage di civili, scendiamo anche noi al livello della legge del più forte, del dialogo della violenza. Loro vogliono questo? E il buon Santo da Arcore glielo dà.. Con tanto di contentezza da parte di Lega Nord e Alleanza Nazionale.

In tempi così travagliati, dove il sangue scorre a fiumi per una vignetta, dove un prete, meglio una persona viene uccisa per la sua fede; in un periodo dove lo scontro tra civiltà si è fatto così duro che ogni parola è pronunciata a denti stretti, sibilante come un proiettile e roboante come un tuono nel fragore della pioggia; noi (loro, che dovrebbero rappresentare noi) decidiamo, in casa nostra, dinanzi a ecomostri simboli della pace (le torri-braciere delle olimpiadi), di scegliere la strada del pugno duro, degli atti "drastici". Perchè il dialogo è cosa dell'altro secolo ormai. Perchè la ragione non ha più senso in un mondo fraticida, pieno di paura e avaro di speranza.

E allora continuiamo così, sulla strada dell'autodistruzione. In fondo, nell'oblio ci sarà un pò di pace...

Jk

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da grechu
Foto di aristo1

Riprendiamoci la politica. Torniamo in piazza
Martedì, 24 gennaio
Opinioni Cari amici, credo che sia tornto il momento di ridare voce e forza alla cosiddetta Società Civile e valutare la necessità di ritornare nelle piazze, ridare fiato alle nostre voci. Si sta giocando una partita decisiva per le sorti della nostra democrazia e non si possono sottovalutare i rischi insiti nell'azione del centro destra. E nemmeno si può lasciare che lo scontro si giochi solo nelle aule del Parlamento.

Questi 5 anni di legislatura hanno dimostrato, quantomeno, l'indifferenza che il centro destra ha per le regole della democrazia. Non si può permettere che il signor Berlusconi occupi tutti gli spazi radio televisivi disponibili raccontando solo bugie. E' indispensabile che si ritorni tutti a fare politica, che ci rappripriamo degli strumenti della politica, che ci rappropriamo delle piazze. E' questo lo strumento comunicativo più forte che abbiamo a disposizione e dobbiamo usarlo fino in fondo.

Non possiamo sottovalutare la fase che stiamo attraversando. L'attacco frontale che il premier sta facendo - usando tutti gli strumenti, leciti e illeciti, che ha a disposizione - al centro sinistra sono presagi di ciò che ci aspetta se, malauguratamente, dovessero vincere di nuovo le elezioni. E' in pericolo serio la democrazia e il futuro del nostro Paese.

L'attacco ai Ds sul collateralismo con le coop - al di la delle valutazioni politiche che comunque la vicenda Unipol ci induce a fare - è il primo passo di un'affensiva più generale che sicuramente coinvolgerà a breve il sindacato, l'associazionismo, le Onlus.

Riapproriamoci della politca, ritorniamo in piazza, difendiamo la Costituzione e la democrazia: è questo il dovere inderogabile che abbiamo di fronte.

carlo a.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 30 Dicembre 2005 da CLUBVFCBERLUSCA

Felice Anno Nuovo!^__^

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 29 Dicembre 2005 da graver.gb
Foto di aristo1

Lettera di un Premio Nobel a Bush

(Prensa Latina) Sig. Presidente degli Stati Uniti d?America, Sig. George Bush:

Devo dirle che ho esitato molto a scriverle nuovamente una lettera. Non so se ha letto quella precedente che Le ho inviato per il Natale del 2004. Ma al di là della sua lettura, Signor Presidente, Lei ha dimostrato di non voler ascoltare altro che il suo gruppo di potere per imporre la sua volontà imperiale agli altri.

Se ho deciso di inviarle un?altra lettera, è stato perché motivato da un ex presidente Usa, Jimmy Carter, Premio Nobel della Pace, che dice: "Mi costa già fatica riconoscere questi Stati Uniti".

Segnala che "in questi ultimi anni mi sono sentito sempre più preoccupato da molte politiche di governo che minacciano oggi principi fondamentali. Tra questi figurano l?impegno per la pace, la giustizia sociale ed economica, le libertà civili, il nostro ambiente e i diritti umani. Sono a rischio anche principi storici come quello di fornire ai cittadini un?informazione veritiera ed il rispetto delle voci del dissenzienti". Carter continua a segnalare e a denunciare che "siamo diventati i principali colpevoli della proliferazione nucleare, invalidando e derogando quasi tutti gli accordi sul controllo delle armi nucleari" e che "i dirigenti politici compiono intrepidi sforzi per esercitare un dominio imperiale in tutto il mondo".

La pesantezza delle affermazioni di Carter mette seriamente in allarme rispetto all?indirizzo intrapreso dalla sua Amministrazione. L?ex Presidente segnala con tutta chiarezza "che tutte queste politiche sono state orchestrate da coloro che credono che il tremendo potere degli Usa non dovrebbe limitarsi". Fa riferimento alla frase che Lei ha segnalato: "Sono con noi o contro noi" e dice che il suo Governo "ha sostituito la formazione di alleanze basate sulla comprensione chiara degli interessi comuni, compresa la minaccia del terrorismo". Maggiormente preoccupante è il fatto che gli Usa abbiano respinto gli Accordi di Ginevra ed abbracciato l?utilizzo della tortura in Iraq, Afghanistan e nella Baia di Guantanamo.

Risulta fastidioso vedere che il Presidente e il Vicepresidente insistono nel sostenere che la CIA dovrebbe avere la libertà di perpetrare "un trattamento o punizione crudele, inumano o degradante" contro persone che si trovano sotto la custodia degli Usa. Tra le altre cose, Jimmy Carter mostra la sua preoccupazione per quello che chiama un "cambiamento fondamentalista in molte case di culto e nel Governo parallelamente alla crescita dell?interrelazione tra la Chiesa e lo Stato".

Finora nella lettera non ho fatto altro che trascrivere le dichiarazioni e le preoccupazioni dell?ex presidente Carter, al quale purtroppo fa fatica riconoscere il suo paese, divenuto un impero.

Dove sta andando, Signor Presidente Bush? Lei sta trascinando il suo paese e il mondo a situazioni limite, sta attraversando le frontiere di quello possibile e trasformandosi in un pericolo per l?umanità, in questa ansia di etichettare come terroristi tutti coloro che si oppongono ai suoi desideri, quando è proprio la sua politica ad applicare il terrorismo di Stato con gli stessi meccanismi che ha utilizzato durante le dittature del Cono Sud. Ricordiamo il Piano Condor e i metodi aberranti come il sequestro e la sparizione di persone. Oggi molti paesi europei stanno chiedendo spiegazioni al Dipartimento di Stato per aver utilizzato il loro territorio e aeroporti per gli spostamenti clandestini dei prigionieri sequestrati dalla CIA e portare in altri paesi per venirvi.

Nonostante tutto, Lei parla di democrazia. E pretende di imporre, per meglio chiamarla, la "democradura" nelle elezioni dirette in Iraq. Le elezioni non garantiscono la democrazia, se vengono imposte sotto il terrore delle truppe d?occupazione e d?altra parte Lei ignora le risoluzioni delle Nazioni Unite. Sono molte le violazioni commesse e i crimini di lesa umanità dei quali Lei è responsabile. Sarebbe un lungo elenco di delitti commessi, non è l?intenzione della lettera segnalarli, ma sono noti e sofferti dai popoli sulla loro pelle.

Tra le risoluzioni dell?Assemblea Generale dell?ONU, passata a schiacciante maggioranza con soli 4 voti contrari e 196 a favore, c?è quella per la fine del blocco a Cuba; ma la sua sordità intenzionale e la sua superbia le fanno ignorare la risoluzione dell?Assemblea Generale e Lei mantiene il blocco e installa basi militari nel mondo e in America Latina, sottomette i governi e li spoglia affinché permettano l?ingresso delle truppe nordamericane come per esempio in Paraguay, in Centro America, in Ecuador, in Colombia. Ha invaso paesi come Haiti insieme alla Francia e al Canada e poi ha preteso dall?ONU l?invio di truppe di altre nazioni in questo territorio, arrivate adesso a più di 7.400 effettivi (comprese purtroppo, truppe latinoamericane).

Jimmy Carter lo dice con molta chiarezza. Lei ha trasformato gli Usa in uno Stato terrorista, così come hanno fatto i suoi complici Blair e Berlusconi.

Penso, signor Presidente, che il popolo degli Usa debba alzarsi, chiedere la sua rinuncia e processarla per crimini contro l?umanità. Lei non è degno di dirigere questo paese, attraversato da lotte sociali e da tentativi di costruire nuove strade.

Il popolo degli Usa ha avuto periodi di forte partecipazione sociale.

Si oppose alla guerra in Vietnam, assunse la lotta per i diritti civili diretta da Luther King, realizzò grandi mobilitazioni di protesta contro la Scuola delle Americhe e molte altre gesta storiche di resistenza sociale, culturale e politica. Non posso non ricordare Henry Thoreau, che si rifiutò di pagare tasse ingiuste che sarebbero state utilizzate nella guerra contro il Messico e che preferì il carcere prima di piegarsi alle ingiustizie; i lavoratori di Chicago che esigevano i loro diritti e tantissime altre dimostrazioni di protesta contro le ingiustizie e contro le deviazioni del potere, tra le quali quelle per la rinuncia del presidente Nixon.

Per ultimo, signor Presidente, Le chiedo, Le esigo, che smetta di aggredire e di violare i diritti umani delle persone e dei popoli. Lei ha l?obbligo di rispettare e di contribuire con il suo Governo all?assistenza dei più bisognosi, a combattere la povertà, l?analfabetismo e la discriminazione razziale e ad aiutare gli immigranti negli Usa. È urgente abolire la pena di morte, perché nulla ha ottenuto uccidendo più di 1.000 prigionieri. Sono aumentati i morti ed i delitti non sono diminuiti.

È necessario che liberi i cinque prigionieri cubani accusati ingiustamente di terrorismo e che rispetti il diritto delle loro famiglie a visitarli. La Corte di Giustizia degli Usa ha verificato l?esistenza di serie irregolarità nel processo.

È necessario che abbiano fine gli attacchi contro il Venezuela, in particolare contro il suo presidente Hugo Chvez. È necessario che cambi la sua politica di voler imporre ad altri paesi le sue condizioni. Il fallimento registrato dal Vertice delle Americhe a Mar del Plata (Argentina) nel tentativo di imporre la discussione dell?ALCA nonostante l?appoggio del Messico e del Cile, Le deve far capire che i popoli non sono manovrabili e passivi, ma hanno la forza e la determinazione di far rispettare i loro diritti.

Non deve dimenticare che ci sono nuove figure sociali, culturali e politiche nel continente e nel mondo. È necessario che trasformi la sua aggressione in cooperazione, la sua violenza e corsa agli armamenti in progetti di sviluppo per la vita invece che per la morte.

Non so se avrà il coraggio di leggere questa lettera o se continuerà autisticamente per la sua strada. Le chiedo di leggere le dichiarazioni dell?ex presidente Usa Jimmy Carter, che trascrivo in questa lettera. Penso che La aiuteranno a capire e a correggere le strade sbagliate.

Sempre esiste la Speranza. I cambiamenti sono possibili. Un nuovo anno significa rinnovamento e possibilità di costruire nuovi cammini.

La saluto con Pace e Bene.

Adolfo Pérez Esquivel
Premio Nobel della Pace
Buenos Aires, 23 dicembre 2005

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

ODIO E VOGLIO

Post n°10 pubblicato il 27 Dicembre 2005 da Tharivol_Galanai
Foto di aristo1

Odio sentirmi dire quello ke devo dire,

Odio sentirmi dire quello ke devo fare..

Odio sentirmi legato alle parole,

quando per esprimersi ce ne vorrebbero di più..

Odio andare dove non voglio

e odio sorridere a ki non mi piace..

Odio l'etiketta e le buone edukazioni,

Odio i pregiudizi e le ipokrisie..

Odio l'egoismo e la guerra..

Ma soprattutto, odio odiare..

Vorrei non odiare..mai più..

Vorrei libertà di scelta..

Vorrei un konfronto pacifiko e altruismo..

Vorrei un mondo migliore...

Vorrei...

PEACE, LOVE & ANARKY..

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog preferiti

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

wallyfungiuseppebobbio1989stabia_infominsterr999lottergsctthsoevolandfarmtoorresalorteyuwSdoppiamoCupidoOdontobloga_icin_starrory_83san_leo
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963