Ebbene sì, ho deciso di fare outing.
I frequentatori di questo spazio sanno che una decina di giorni fa, mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico … oggi ho deciso di mostrare a tutti in che cosa lo stesso sia consistito e come mi abbia “trasformato”.
Prima però vorrei parlarvi brevemente dei tre giorni (e due notti) trascorsi nella “prigione dorata” dove l’intervento ha avuto luogo. Come mi era stato suggerito dal personale, il venerdì mattina alle ore 10.00 mi sono presentato al reparto di chirurgia per procedere al ricovero. Intorno a mezzogiorno ho preso possesso della stanza, piuttosto confortevole, con un compagno di sventura; persona giovane, simpaticissima e di compagnia che avevo avuto il piacere di conoscere durante il pre-ricovero.
I nostri interventi sono fissati per il pomeriggio, ma sin da subito si sono occupati di noi dandoci le ultime informazioni ed istruzioni da seguire prima del fatidico momento. Il televisore è acceso ed è sintonizzato su Canale 5 … penso subito che quantomeno non perderò le serie televisive che normalmente seguo nel fine settimana, ma per le quali, previdentemente, ne ho comunque programmata la registrazione.
Dopo una decina di minuti giunge un’infermiera che provvede alla nostra depilazione e che mi dice di iniziare a prepararmi indossando il camice che mi è stato consegnato ed un paio di calze elastiche autoreggenti color “bianco ospedale” ma con un “intrigante” rigo rosso ad altezza coscia … ma sono nel reparto di chirurgia o si tratta di un reparto dedito al “bunga bunga”?
Mi risveglio intorno alle 17.00, ma subito cado in un continuo dormiveglia e do poca soddisfazione a mia moglie, che poverina sta ormai in ospedale da oltre sette ore e che non mi vede da mezzogiorno. Non ricordo a che ora sia tornato il mio compagno di stanza, ma ricordo che verso le 19.00 è passato a controllarci il chirurgo che ci ha operati e che ci ha detto che gli interventi sono “tecnicamente riusciti” … avvertendo dolore solo nelle parti “trattate” assumo, sollevato, che le calze non servivano per un probabile “bunga bunga”. Come leggendomi nel pensiero, il chirurgo mi dice di mantenere le calze per un paio di giorni e che hanno lo scopo di evitare la possibile formazione di trombi.
Intorno alle 19.30 iniziamo ad essere un pochino più presenti e la prima cosa che ci chiediamo è chi detenga il telecomando … scopriamo così che di telecomando nella stanza non c’è traccia e non solo, ma che di telecomandi in tutto il reparto ce ne sono solo 3. Vane sono state le richieste per averne uno e praticamente ci siamo fatti una tre giorni ininterrotta (l’apparecchio restava acceso anche di notte) di solo Canale 5 ed a volume costante … roba da punizione e ricondizionamento alla “Arancia meccanica”.
Non voglio tediarvi oltre e quindi forte della decisione presa, vi saluto augurandovi buon inizio di settimana e vi mostro il risultato finale dell’intervento eseguito:
Ahahahahah è ovvio che ho solo scherzato, la foto è un lavoro del mio compagno di stanza che si dedica nel tempo libero al fotomontaggio, divertendosi con le foto degli amici … un caro saluto a lui e un grazie per avermi aiutato ad affrontare con un sorriso i primi giorni di degenza e per avermi donato il piacere di rivedermi con una folta chioma ehehehehe.
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il 09/08/2018 alle 19:12
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