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L'ALBA
E' già l'alba
e sono sveglio da un pò.
Il treno per Roma
ha annunciato, come sempre,
con un fischio sfiatato
il suo passaggio.
Tendo la mano verso di te
che con fare pigro
ti giri dall'altro lato del letto
e riprendi il tuo ... dormire.
Un altro giorno è cominciato
e lieto gli sorrido.
Roberto
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Post n°364 pubblicato il 03 Maggio 2009 da bobo5501
“Sole su tutta la penisola, con qualche addensamento sugli Appennini e possibili piovaschi pomeridiani” queste le previsioni per la giornata odierna. Per saperne qualcosina in più visito il sito “ilmeteo.it” e controllo con maggior attenzione le previsioni odierne per le possibili mete della giornata; le mogli sono occupate e quindi potremo spingerci un tantino più lontano. Su Alberona (provincia di Foggia) il tempo non è malvagio, qualche nuvola e temperatura abbastanza gradevole; lo stesso dicasi per Pietrapertosa (provincia di Potenza); mentre per Montevergine (in realtà per Mercoliano in provincia di Avellino se non erro) sono previste piogge. La rassicurazione avuta dalla lettura di queste previsioni (il più delle volte ci prendono) ci induce a tentare una gita, in avanscoperta perché contiamo di tornarci con le mogli, a Pietrapertosa, comune con poco più di 1.300 abitanti, situato in pieno parco delle Dolomiti lucane ad oltre mille metri sul livello del mare e la cui fondazione risale addirittura al VIII secolo a.C.. Sempre in virtù del fatto di non avere con noi le “zavorrine” decidiamo di darci alla pazza gioia e quindi la scelta del percorso cade su strade interne fatte solo di curve e per non sbagliare per la prima volta ci portiamo anche una cartina stradale. Come sempre per scaldare le gomme ci dirigiamo verso Terlizzi e dopo aver fatto benzina nei pressi di Ruvo, imbocchiamo la strada che ci porterà a Gravina in Puglia attraverso la Murgia della quale spessissimo mi ritrovo a parlare, cosa che farò anche oggi seppur brevemente. Ho detto più volte di quanto la Murgia sia affascinante nel periodo primaverile ed in quello autunnale, delle infinite tonalità di verde che ne colorano i dolci declivi, della flora e della fauna che la caratterizzano, ma ancora non mi era capitato di vedere e quindi di riportarvi, la presenza di un tappeto rosso incastonato in quella sorta di patchwork che la Murgia presenta ad ogni primavera. Un immenso campo di papaveri … era una vita che non ne vedevo uno simile; devo andare indietro con la memoria ai tempi della mia pubertà per ricordarne uno simile per intensità di colore, ma non per estensione. Il rosso è piuttosto cupo e la cosa trova spiegazione nel fatto che la maggior parte dei fiori deve ancora sbocciare; non riesco ad immaginare quale sarà lo spettacolo che si offrirà agli occhi del viaggiatore, quando questi fiori si saranno tutti aperti … Ma riprendiamo il nostro viaggio. Giunti a Gravina, abbiamo preso la strada per Potenza con l’intento di lasciarla ad Irsina e per renderci la vita un tantino più difficile, da lì proseguire fino alla Basentana dirigendoci prima verso Grassano. Non l’avessimo mai fatto … la strada (sarebbe meglio chiamarla sterrato considerato che dell’asfalto resta ben poco) è strettissima, piena di terreno, breccia e fango e come se non bastasse in molti punti presenta degli smottamenti con dislivelli piuttosto alti e zone addirittura franate. Insomma, i circa quindici chilometri fatti su questa strada sono stati allucinanti; l’essere costantemente in tensione ed il dover tenere alto ed a lungo il livello di attenzione sta avendo un pessimo effetto sul mio fisico ed un brutto mal di testa inizia a manifestarsi. Giunti al termine di questa strada, scopriamo che la stessa, presa dalla parte opposta, presenta una vistosa segnaletica che ne dichiara il divieto di transito! Ci fermiamo qualche minuto per riprenderci dallo stress appena vissuto e considerato con attenzione il cielo che tutto intorno presenta consistenti cumuli nembi, decidiamo opportuno abbandonare l’idea di raggiungere Pietrapertosa e prendiamo verso Grassano per far ritorno a casa attraversando Matera e Altamura. A Grassano ci fermiamo a mangiare un cornetto, giusto per ingannare lo stomaco e dopo un caffè fumante, ci siamo goduti anche un lungo e pittoresco corteo di macchine strombazzanti che seguivano un tre ruote, sul quale erano stati alloggiati due giovani convolati a nozze. Purtroppo non ho fatto in tempo a prendere la macchina fotografica per fermare lo strano evento. Rimessici in marcia e fatti 7-8 chilometri, mi sono fermato per scattare qualche foto ad un panorama veramente accattivante; è stato allora che mi sono reso conto che la strada che ci accingevamo a fare non prometteva nulla di buono, anzi un fronte nero ci si stagliava davanti minaccioso. Un po’ timorosi, ma sempre pieni di speranza, ci siamo rimessi in marcia, ma dopo alcune decine di metri, le prime gocce si sono scontrate con la visiera del casco … dopo pochi secondi pioveva a dirotto. Non ho fatto nemmeno in tempo a dirmi un congruo numero di parolacce per avere indossato il giubbotto più leggero (a causa delle favorevoli previsioni) che ero già bagnato fino alle scarpe (comprese); l’unica cosa asciutta era la testa. La pioggia forte ed insistente ci ha accompagnati per diversi chilometri, e guardando il cielo nulla ci faceva sperare che ci abbandonasse prima di arrivare a Matera. Per fortuna abbiamo trovato un bivio, che avevo completamente scordato, che portava, attraverso la “bradanica”, a Gravina e nella cui direzione si vedeva il cielo con qualche sprazzo di azzurro. Senza pensarci su un solo secondo, ci siamo fiondati in quella direzione e tremando come una foglia, l’acqua iniziava a gelarsi addosso, abbiamo raggiunto di gran carriera la cittadina in provincia di Bari, dove ho messo ad “asciugare i panni” sotto un tiepido sole. La mezz’ora di sosta non è servita ad asciugare nulla, ma se non altro mi ha ridato un po’ di calore e mi ha consentito di affrontare la parte restante di viaggio con maggior piglio. Ma poiché come è noto la sfiga ci vede benissimo ed oggi ci aveva presi di mira, da Gravina sino a Ruvo abbiamo corso con un vento trasversale di oltre 15 nodi … questo è stato il colpo di grazie al mio sistema di regolazione termica corporea che è andato in tilt. Infatti rientrato a casa, finalmente, per riprendere calore mi sono piazzato in poltrona sotto un caldo plaid, vedendo (tra un pisolino e l’altro) le prove della moto gp. Per fortuna questa giornata è finita e quindi vi saluto e vi do appuntamento a domani col resoconto delle gare di Jerez. |
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