Cronache

Un gruppo di genetisti brasiliani facenti capo a Maria de Graca Bicalho, responsabile del Laboratorio di immunogenetica dell’University of Parana, ha indagato nei meccanismi che si attivano quando scegliamo il partner, arrivando alla conclusione che non sia solo il cuore a guidarci in questa scelta, bensì che una parte rilevante sia svolta anche dal naso!

Dallo studio condotto risulterebbe infatti che proprio nell’odore del corpo verrebbero celati gli indizi per individuare “l’altra metà della mela” e che corrisponderebbero ad una diverso “complesso maggiore di istocompatibilità” o Mhc (che non sono in grado di spiegare cosa sia esattamente, non avendolo a mia volta capito bene, ma che posso dire abbia a che fare con il sistema immunitario dell’uomo). Lo studio evidenzierebbe dunque, che due persone con Mhc diversi si attirino (a conferma che in amore gli opposti si attraggono) perché proprio questa differenza garantirebbe la generazione di una prole più sana.

Alcuni studi precedenti avevano anche dimostrato che le coppie con un Mhc simile, correvano anche molti più rischi di non riuscire a portare a termine una gravidanza. Quindi quando scegliamo un partner, sempre secondo il team brasiliano, lo facciamo cercandone uno in grado di assicurare alla nostra progenie un sistema immunitario il più efficiente possibile.

Siamo sempre stati portati a pensare che la scelta del partner avvenga cercando in esso identità di vedute o somiglianze al nostro modo di essere e vivere, ma secondo la ricercatrice brasiliana la spinta del subconscio verso l’obiettivo di avere figli sani, potrebbe diventare invece l’elemento determinante.

Quindi quando un uomo o una donna sono alla ricerca di un partner, inconsapevolmente, annusano l’aria esattamente come fanno gli animali … e d’altronde l’uomo, relativamente alla procreazione, cos’altro è?

Fonte: la rete